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La bellezza che vediamo in un fiore punta ad una MENTE che è in grado di pensare tale bellezza. Alla fine, la Natura e l'Arte puntano a Dio.
3.3.6.1... La pace del tramonto, la promessa di speranza dell’alba e il piacere della presenza della bellezza sono sempre qualcosa di utile che dovrebbero riempirci di gratitudine.
3.3.6.4,Egli compirà meglio questo lavoro di disciplina se si ritirerà nella quiete e nella contemplazione della Natura, nella solitudine della campagna dove sarà meno distratto e più elevato. Qui si trova il tempio dove l’aspirazione per il Sé Superiore potrà trovare il suo sbocco migliore; qui c’è il monastero dove sarà più facile disciplinare il sé inferiore.
3.3.6.10Guardare fermamente le opere d’arte della Natura stessa per un periodo – che si tratti di una montagna, di una valle, o di onde in movimento – con una crescente profonda sensazione fin quando non viene dimenticato l’ego, anche questa è una pratica yoga.
3.3.6.13Nei luoghi solitari della Natura, nelle sue foreste, montagne, praterie è più facile coltivare la trinità del filosofo di bontà, verità e bellezza piuttosto che nei quartieri affollati delle città.
3.3.6.20Noi abbiamo bisogno di posti silenziosi dove la terra viene lasciata nel suo stato naturale e dove gli uomini possano cercare con comodo e liberamente di recuperare la loro indipendenza di pensiero e ristabilire la consapevolezza del proprio sé interiore – così difficile da conquistare e così facile da perdere nel mondo moderno.
3.3.6.21E' un'esperienza calmante starsene seduti sull'erba in alto, su di una scogliera, di guardare alla vasta estensione del mare e lasciare che la mente si svuoti dei problemi accumulati. Man mano che passano i minuti ritorna l'equanimità e il riposo ci lambisce.
3.3.6.35Nella bellezza di una rosa o nell'incanto di un tramonto l'uomo di senso estetico o di temperamento poetico può inconsciamente trovare una reminiscenza della più elevata bellezza dell'Io supremo.
3.3.6.38Per la persona sensibile uno scenario incontaminato di lago o di bosco, di mare o di montagna porta con la sua silenziosa contemplazione una bramosia nostalgica per un ritorno alla propria vera casa spirituale.
3.3.6.39Esiste una qualità che rientra nell'uomo quando la primavera rientra nel proprio ciclo annuale: è la speranza.
3.3.6.42E' esperienza comune che sui sentieri ombrosi dei boschi c'è un effluvio di pace nell'aria. Non dobbiamo meravigliarci del fatto che in quei posti o simili sia più facile trovare la pace interiore. E' vero che gli uomini hanno trovato la loro strada verso l'Io supremo in quasi ogni tipo di ambiente, ma c'è più aiuto e meno conflitto quando si trovano soli con la Natura primitiva.
3.3.6.44Dalla collina sul cui lato vivo, al ciglio di Montreux, la mia finestra guarda attraverso vigne in pendenza. Ha una visuale lunga. Questo significa molto quando uno deve vivere chiuso in un piccolo appartamento tutti i giorni, tutti gli anni, con cinquanta altre famiglie nello stesso stabile. Io amo la libertà della solitudine, la vista attraverso spazi senza ostacoli. Permettere al verde scenario di portar via i miei pensieri in una piacevole armonia con la Natura per alcuni minuti, almeno, è una necessità giornaliera, non un lusso. Sedersi ancora più a lungo e viaggiare lontano nella coscienza fin quando non si raggiunge una quiete fuori dal mondo è il mio pane della sera.
3.3.6.51Il giardiniere che annaffia i suoi fiori e i suoi cespugli con cura amorosa riceverà a sua volta amore da loro. Non è come quello umano, ma è la sua esatta corrispondenza sul piano vegetale.
3.3.6.54La bellezza del fiore è solo un indicatore, per ricordarci di pensare, parlare, comportarci in maniera bella.
3.3.6.55Nel cercare la Bellezza nella Natura l’uomo sta cercando la propria anima. Nell’adorare questa Bellezza quando la trova egli riconosce che possiede un corpo animale, ma che egli stesso è posseduto da un Potere superiore.
3.3.6.72Ci sono momenti in cui un uomo sta seduto da solo con la natura, quando nessun suono interferisce e tutto è quiete, piacevolezza, armonia. Se egli riesce a penetrare in questo non-movimento, ed entrarci abbastanza profondamente, scoprirà che ciò è associato con quanto molte religioni definiscono Dio.
3.3.6.77Quando siamo disgustati dalla meschinità degli esseri umani potremmo di contro apprezzare la grandezza della Natura.
3.3.6.85La Bellezza nella Natura, il canto degli uccelli, l’arrivo dei colori della primavera richiamano l’ottimo umore che è in noi stessi, le occhiate rivelano l’anima.
3.3.6.99Una persona sensibile potrebbe essere delicatamente influenzata da una tale bellezza della Natura a fermarsi ed osservare, tenendosi fermo per quell'istante, ammirando e apprezzando la scena, fin quando è talmente assorbito da perdersi in essa. L'ego e i suoi problemi si ritirano. Senza volere si avvicina alla deliziosa pace dell'Io supremo.
3.3.6.102Il Goethe dei viaggi scrisse ai suoi amici in Germania di una Principessa che aveva incontrato a Napoli – era giovane, allegra e superficiale – che gli suggerì di viaggiare verso una sua vasta proprietà a Sorrento dove “l’aria di montagna e la magnifica vista mi avrebbe rapidamente curato da qualsiasi filosofia!” Alcuni di noi, tuttavia, sarebbero ancora più incitati da questi aspetti verso la filosofia.”
3.3.6.103
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