The Library
Quando le sue relazioni con Dio diventano l’attività più importante, e la rimembranza di Dio quella abituale, cresce profondamente la solitudine nell’uomo. Diminuisce la sua necessità di contornarsi di amici.
3.3.5.6Quando un uomo entra in questa fase comincia a provare una maggior stanchezza nei confronti della vita. Perde l’interesse in molte cose che potrebbero averlo attratto prima… Quando questa stanchezza rispetto a tutta l’esistenza scende su di lui, allora egli sarà più pronto e più disposto a perdere il suo io personale nell’oceano universale dell’essere.
3.3.5.31,La privacy è un gran privilegio – in questi giorni rumorosi quasi un lusso. Essere in grado di vivere senza essere interrotti dagli altri, essere in grado di convogliare tutti i propri pensieri, senza essere disturbati, sul più alto di tutti i pensieri, la scoperta dell'Io supremo, è davvero soddisfacente!
3.3.5.51La cessazione forzata dall’attività esterna che può portare l’incarcerazione potrebbe essere d’aiuto al risveglio spirituale. Pochi mesi prima di morire Oscar Wilde disse: “Ho vissuto tutto quello che c’era da vivere. Ho trovato l’agro-dolce e il dolce amaro. Ero contento in prigione perché lì ho trovato la mia anima.”
3.3.5.60La necessità di ritiro in certi momenti dai contatti esterni con altri esseri umani verrà sentita. E in questo caso dovrà essere obbedita. Se egli la ignora egli perderà l’opportunità di progredire ad un livello più elevato.
3.3.5.89”Io considero i miei ultimi otto mesi in prigione come il periodo più felice della mia vita. E’ stato allora che sono stato iniziato in quel nuovo mondo... che ha permesso all’anima mia... di stabilire una comunione con il Signore di tutto l’Essere. Questo non sarebbe avvenuto se non avessi avuto una tale solitudine da permettermi di riconoscere il mio vero sé…”- Anwar el Sadat
3.3.5.117,
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