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Le abitudini dominanti, i regimi e le pratiche della normale routine che segue l’uomo moderno occidentale mostrano in se stessi fino a che punto egli abbia perso il vero scopo del vivere, quanto sia sproporzionata l’enfasi che egli ha posto sulle cose di questo mondo.
3.3.2.15L’azione è cosa giusta, necessaria ed inevitabile, ma se è eccessiva, se diventiamo esageratamente estroversi, se ci spinge come un demone tormentoso, allora non non sarà mai possibile per noi alcuna pace interiore.
3.3.2.27Quando il divino viene totalmente dimenticato nel vortice delle attività quotidiane verrà facilmente ricordato ciò che è negativo, sciocco ed auto-indebolente.
3.3.2.55L’estroversione dell’io blocca la comunicazione dell’Io supremo.
3.3.2.113L'eccessivo assorbimento nelle cose esteriori, e troppo poco per la vita interiore, creano lo squilibrio che osserviamo dovunque oggi. L'attenzione che la gente dà alle circostanze esteriori raggiunge quasi l'ossessione.
3.3.2.118La massa delle attività esterne diventa un grave fardello. Che siano banali o importanti, casuali o essenziali ci impediscono di guardarci dentro per vedere il vero sé, esattamente come le preoccupazioni per la massa di possessi superflui.
3.3.2.121La meditazione deve diventare un rito giornaliero, una parte della nostra dieta, che come il pranzo e la cena non deve essere saltato, ma considerata con una sacralità che non ha l'alimentazione del corpo.
3.3.2.139
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