The Library
Tutto ciò che conosce o esperimenta è qualcosa nel mondo dei cinque sensi. L'Io supremo non si trova nell'ambito della loro sfera operativa, quindi non può essere conosciuto e sperimentato nello stesso modo...
15.23.8.1,Se egli è riuscito a mantenere la sua mente alquanto ferma e vuota, il suo prossimo passo è trovare il proprio centro.
15.23.8.6Quando la mente personale è denudata dei suoi ricordi e delle sue anticipazioni, quando le impressioni e i sensi si allontanano totalmente da essa, a quel punto essa entra nel reame del vuoto innominabile Nulla. E' in realtà una sorta di auto-contemplazione. Ma questo sé non è finito ed individuale, è cosmico e infinito.
15.23.8.8,Coloro che riescono a passare nel Vuoto con ardente anticipazione e felice accettazione sono pochi. Coloro che rimangono in bilico sul suo bordo, terrorizzati, che rifiutano di fare il salto sono inevitabilmente più numerosi.
15.23.8.33Il primo contatto dello studente con il Vuoto probabilmente lo spaventerà. Il senso di essere solo – uno spirito senza corpo – in un abisso immenso di spazio senza limiti gli darà una specie di shock a meno che non venga ben preparato dalla comprensione metafisica e ben fortificato dalla risoluzione di raggiungere la realtà suprema. Comunque il suo terrore non è giustificato...
15.23.8.35,Nell’esperienza nichilistica del vuoto il mistico trova il senso della memoria e il pensiero assolutamente chiuso, non conosce alcun oggetto separato o persona particolare ...è semplice coscienza liberata sia dai fardelli piacevoli o spiacevoli dell’esistenza terrena.
0.23.8.36,Nell’esperienza nichilistica del vuoto il mistico troverà totalmente chiusi memoria, sensi e pensieri... sarà solo la coscienza libera dai fardelli sia piacevoli che spiacevoli dell’esistenza terrena.
15.23.8.36,La soglia dell'essere interiore non può essere varcata senza superare la paura che sopraggiunge nel giungere lì. Questa è paura dell'ignoto, del non familiare, del fantastico, dell'illusorio. L'io si ritrae da ciò che è così estraneo dalla sua esperienza del passato. Ha timore di perdersi in questo vuoto che lo confronta, e con questo di perdere il contatto con la terra solida della vita fisica. Soltanto racimolando tutto il suo coraggio interiore e la sua forza interiore potranno essere conquistati questi nemici.
15.23.8.49Egli si trova sulla soglia della non-esistenza. Deve fare il salto? L’aspirante coraggioso non deve vacillare in questo momento cruciale. Deve racimolare tutte le sue forze e tirare il velo che nasconde il volto di Iside. Ancora un momento – ed egli si trova alla presenza delDio Sconosciuto!
15.23.8.51Tanti mistici sono fortemente spaventati senza motivo dal concetto di Vuoto che diventa necessario rassicurarli. Essi si bloccano sulla soglia delle loro superiori conquiste e non vanno oltre, perché temono che verranno schiacciati, annullati. In verità ciò avverrà solo alla loro natura inferiore. Essi stessi rimarranno perfettamente in vita...
15.23.8.57,Il timore di perdere l’individualità e sciogliersi nella coscienza di massa o di perdere l’identità e di scomparire come io personale sorge come ostacolo in una certa profonda fase di meditazione – ma non nella più profonda. Deve essere superata, trascesa.
15.23.8.58Non c'è alcun bisogno di soccombere alla paura del vuoto che viene dalla più profonda meditazione. Questo è solo l'io personale che pone resistenza al sé superiore. Lo stesso timore di non poter più tornare indietro deve essere affrontato da tutti i mistici avanzati quando essi raggiungono questo stadio di meditazione, ma è assolutamente infondato ed è realmente una prova di fede in Dio per proteggerli in uno sforzo massimamente lodevole: avvicinarsi a Lui e allontanarsi sempre più dal sé inferiore...
15.23.8.62,Quando egli sperimenta lo stato più profondo possibile, tutti gli atti della mente vengono sospesi, tutte le attività della mente terminate. Ciò include l’atto di identificarsi con l’ego. A questo punto non c’è altro che possa prevenire la venuta dell’illuminazione.
15.23.8.76Il mondo sparisce repentinamente dalla sua conoscenza. Per alcuni minuti egli è sospeso nel Niente, in quel grande Vuoto in cui Dio stesso è eternamente sospeso. La sua contemplazione è riuscita, e nel riuscire lo ha portato dall’io all’Io supremo.
15.23.8.94Questa condizione, il suo entrare nel Vuoto, è un tipo di morte. Tutto gli viene tolto; egli non è nessuno e non ha niente. Eppure egli sente una cosa che compensa totalmente la perdita: egli sente la presenza dell’Io supremo.
15.23.8.98Entrare in questo strano stato, un vuoto primordiale eppure delizioso, dove l'io, l'intelletto, i desideri emotivi e il corpo non si intromettono è come rinascere.
15.23.8.109Attraverso la contemplazione ripetuta del vuoto la mente si libera delle illusioni di materia-tempo-spazio e personalità e alla fine si raggiunge la verità.
15.23.8.114Le forze avverse presenti nel suo ego cercheranno di trascinarlo via continuamente dalla concentrazione positiva sul puro essere verso la considerazione negativa di argomenti più bassi. Ogni volta egli dovrà diventare cosciente di quel che sta accadendo, del cambiamento dell’andamento e resistergli immediatamente. Da questo affaticante conflitto eventualmente nascerà una nuova forza interiore, se ci riuscirà, ma solo più debolezza mentale se fallirà. Poiché la meditazione è potentemente creativa.
15.23.8.117Ad un tratto scoprirà che non è solo un’astrazione mentale ma qualcosa di reale, non un sogno ma la cosa più concreta nella sua esperienza. Allora e solo allora egli potrà dichiarare senza dubbio “è Questo”. Poiché egli ha trovato l’Io supremo.
15.23.8.118,L’esperienza mistica ha i suoi limiti: rimane ancora nel reame della dualità. Come eliminare questo limite? La risposta è solo essendo l’Essere, solo trascendendo quella relazione.
15.23.8.119La conoscenza e la profonda meditazione sulla comprensione del Vuoto alla fine portano più rapidamente dei faticosi metodi yoga, alla dissoluzione del processo pensativo.
15.23.8.123La miglior meditazione per dimenticare le nostre infelicità personali è la meditazione sul Vuoto. Poiché se ci riusciamo anche a livello parziale, riusciremo fino a quel punto a dimenticare l’ego, che è pure colui che soffre, e le sue infelicità svaniranno insieme ad esso.
15.23.8.124It is not the objects of conscious attention which are to be allowed to trap the mind forever and divert the man from his higher duty. It is the consciousness itself which ought to engage his interest and hold his deepest concentration.
15.23.8.129Quando comprenderemo che la pura essenza della mente è realtà, allora potremo anche comprendere la ragion d’essere dello yoga superiore che pone l’attenzione sul puro pensiero stesso piuttosto che nei pensieri finiti. Quando si è fatto ciò la mente diventa vacua, ferma, e totalmente indisturbata…
15.23.8.130,In questo esercizio prima cercherà di comprendere che esiste una Mente immateriale ed infinita dietro di lui, e, secondo, cercherà di identificarsi con essa. Questo potrà attuare positivamente solo attraverso un ritiro interiore nel primo caso, e dimenticando la sua personalità nel secondo.
15.23.8.132Egli sente di aver toccato qualcosa che è sempre stato, anche prima che il suo corpo apparisse sulla terra, qualcosa di primordiale e senza confini.
15.23.8.134Poiché quando la consapevolezza viene ritirata nella sua fonte tutti i pensieri scivolano via e non esiste una seconda cosa a parte la Mente stessa che conosciamo.
15.23.8.139Dobbiamo cercare la Coscienza-in-sè-stessa, non quelle sue vaghe frammentarie e limitatissime espressioni che sono le idee. Qualsiasi raccolta di pensieri o combinazione di parole non può far altro che travisarla.
15.23.8.143La miglior forma di meditazione è quella che ci innalza oltre il tempo e nell'Eterno Presente.
15.23.8.149Quando tutti i pensieri sono estinti, quando svanisce perfino il pensiero della ricerca , quando finalmente si placa l'ultimo pensiero di cercare di controllare i pensieri, allora può aver luogo la grande battaglia con l'ego. Ma la scena finale di questo dramma invisibile viene sempre recitata dall'Io supremo. Perché solo quando la sua Grazia spara e colpisce questo ultimo pensiero giunge la vittoria.
15.23.8.152Tutto ciò che si intromette nella calma mentale in questa fase altamente critica deve essere rifiutato, non importa quanto sia virtuosa o “spirituale” la faccia che indossa. Solo dalla mancanza di pensiero, dalla perdita di qualsiasi capacità pensativa egli potrà mantenere questa rigida immobilità così come dovrebbe essere mantenuta. E’ solo qui che sarà combattuta l’ultima grande battaglia e che il primo grande compimento sarà raggiunto. Quella battaglia sarà quella che darà il colpo mortale all’io; il compimento sarà l’unione con il suo Io supremo dopo la morte dell’ego...
15.23.8.153,Il pensiero radicale che soggiace a quell’ego che deve essere ucciso non è che è separato da tutte le altre creature, ma che è separato dall’unica infinita potenza vitale.
15.23.8.156Nascosto dietro ogni specifico pensiero esiste l’elemento divino che rende possibile la nostra consapevolezza di quel pensiero. Se quindi noi cerchiamo quell’elemento noi dobbiamo prima di tutto cercarlo ampliando lo iato che c’è tra di loro, e poi dissolvendo tutti i pensieri, e secondo contemplando ciò da cui essi sono sorti.
15.23.8.159Durante lo spazio – per quanto infinitesimale – tra due pensieri, l'io scompare. Per cui si può sinceramente affermare che con ogni pensiero esso si reincarni. Non esiste una reale necessità di aspettare di passare per una serie di nascite con una lunga vita prima di poter ottenere la liberazione. La serie di nascite momentanee offre anch'essa quest'opportunità, a condizione che l'uomo sappia come usarla.
15.23.8.162La successione di pensieri appare nel tempo, ma lo spazio tra due pensieri è fuori dal tempo. Quello spazio normalmente non viene osservato. Si è persa la possibilità dell’illuminazione.
15.23.8.163L'esercizio di osservare un pensiero che sorge e poi svanisce, e di trattenere intensamente l'intervallo prima che sorga il prossimo pensiero, è difficile. Ci vogliono mesi e anni di paziente pratica. Ma la ricompensa, quando arriva, è immensa.
15.23.8.168Quando scrissi l’esercizio nella Saggezza dell’Io supremo, di concentrarsi cioè nell’intervallo tra due pensieri, non sapevo che il Buddha aveva detto che il Nirvana esiste “tra due momenti della mente”. Io considero questa dichiarazione come una conferma sull’utilità dell’esercizio – in verità molto difficile.
15.23.8.169Paradossalmente, quaggiù sono latenti delle forze tremende. In effetti secondo la legge più un uomo penetra nel vuoto e più a lungo riesce a mantenersi in quel vuoto, maggiore sarà la potenza con cui ne emergerà.
15.23.8.175Questa è l’esperienza il cui mistero come pure la sua pace travalicano la comprensione. Non è comunicabile attraverso o verso l’intelletto. Poiché con essa otteniamo l’unità ma perdiamo la personalità, pur preservando l’identità.
15.23.8.180Questo porta ad una questione interessante: allora che cos’è il Vuoto? Normalmente il termine viene utilizzato per lo stato in cui le esperienze personali, fisiche e mentali si arrestano ma una coscienza rarefatta sussiste ancora. Non c’è niente che debba essere conosciuto e niente da conoscere, certamente non la memoria personale…
15.23.8.183,Spesso mi è stato chiesto quale pensassi fosse il segreto del sorriso di Buddha. E’, e può solo essere, che egli sorridesse a se stesso per aver cercato tutti quegli anni quello che già possedeva.
15.23.8.189Quando il Buddha pose fine alla meditazione che culminò nella sua illuminazione finale stava iniziando ad albeggiare...
15.23.8.203,La vera natura dell’esistenza umana viene oscurata dai cambiamenti senza sosta del pensiero umano. Mentre noi rimaniamo coinvolti nella moltitudine di pensieri che passano e ripassano, non riusciamo a scoprire quella pura unità di coscienza che esiste sotto ad essi. Tali pensieri vanno prima stabilizzati e poi acquietati. Ogni uomo ha una fonte dentro di sé. Non deve fare altro che alzarsi ed andare verso di essa. Lì potrebbe trovare ciò di cui ha realmente bisogno.
15.23.8.204,
23 mag 2013
1 nov 2014
14 nov 2011
15 nov 2023
29 ago 2015
31 mag 2016
25 giu 2016
5 ott 2014
22 lug 2018
8 ott 2015
22 feb 2019
5 ott 2013
10 mag 2017
10 ott 2015
30 nov 2015
25 dic 2012
3 giu 2016
10 apr 2019
1 ago 2015
15 mar 2017
20 mag 2023
21 mar 2016
25 mag 2016
16 lug 2023
26 dic 2019
25 apr 2019
30 dic 2021
17 gen 2014
8 nov 2013
15 set 2013
8 giu 2016
6 apr 2020
2 giu 2016
28 ott 2011
14 giu 2016
17 set 2011
25 mar 2017
27 mar 2011
29 lug 2017
13 dic 2019
25 mag 2017
1 giu 2015
20 gen 2018
The notebooks are copyright © 1984-1989 The Paul Brunton Philosophic Foundation
This site is run by Paul Brunton-stiftelsen · info@paulbruntondailynote.se