The Library
La meditazione ordinaria è ancora occupata dal proprio ego e quindi è impedita dall’ascendere ai picchi dell’Himalaya dove solo Dio è sentito e trovato. Il meditante è ancora troppo avvolto nel proprio sviluppo, nei suoi problemi, nelle sue aspirazioni. La meditazione avanzata non-duale dimentica tutto ciò per ricordare ed identificarsi soltanto con Dio.
15.23.6.2La grazia è di due tipi. Quella ordinaria, meglio conosciuta e di tipo inferiore, è quella che si trova sul Cammino Lungo. Fluisce dall'Io superiore in risposta automatica ad una intensa fede o devozione, espressa in tempo di necessità. E' la reazione ad una richiesta d'aiuto. Il tipo più raro e superiore si trova sul Cammino Breve. Sorge dall'auto-identificazione con l'Io superiore o da una costante rimembranza di esso. Qui non c'è alcun ego che cerca aiuto o che invochi una Grazia cheè sempre presente nell'Io superiore.
15.23.6.7L'occhiata deve essere riconosciuta come un sollievo dalle limitazioni insoddisfacenti dell'esistenza ordinaria. Ma poiché fornisce un'illuminazione solo temporanea, non basta mai. E' necessario ricercare la via per ottenere un risultato permanente...
15.23.6.17,I libri e le discussioni possono al massimo servire come guide per la ricerca interiore individuale. La ricerca del Vero Sé deve essere accompagnata da sforzi per osservare, migliorare e sviluppare quel sé personale che ordinariamente viene accettato come il tutto e il fine dell'esistenza. Costanti tentativi a coltivare e mantenere la consapevolezza del Vero Sè- o Io supremo – e renderlo l'oggetto del suo più profondo amore e umile adorazione sono alcune delle qualificazioni essenziali per progredire.
15.23.6.18La grandiosa illuminazione è improvvisa, ma il processo per ottenerla è un compito così complesso che può essere eseguito solo per stadi successivi: poiché gli ostacoli da eliminare sulla strada sono pesanti e numerosi...
15.23.6.20,Soltanto attraverso la scoperta personale dell'anima, e di conseguenza soltanto entrando “dentro” se stesso per scoprirla, un uomo può conoscere se stesso.
15.23.6.23Rinfresca il cuore e rinnova la volontà nel modo più straordinario se ci sediamo con le mani incrociate in grembo o aperte sulle ginocchia con la mente arresa, quieta, vuota.
15.23.6.25Non lasciare che la mente si occupi di un qualsiasi pensiero quando non c’è un reale argomento che necessiti della sua attenzione.
15.23.6.26Nella pratica avanzata della meditazione si richiede non solo che il corpo sia totalmente rilassato ma che sia pure senza alcun movimento dalla testa ai piedi.
15.23.6.27La forma avanzata di meditazione si fonde con la contemplazione. Qui non esiste alcun bisogno speciale di adottare una qualsiasi posizione o sedersi in un qualsiasi modo. Si tratta quindi di una pratica fatta in una condizione interiore più assorbita; il corpo fisico e il circondario sono meno presenti o addirittura ignorati.
15.23.6.34Quando egli ha raggiunto lo stadio di progresso le regole prescritte per principianti e intermedi non si applicano necessariamente a lui. Egli può meditare stando seduto con la schiena dritta, come normalmente consigliato dalle regole, o sdraiato sulla schiena. La sua mente ora non è più legata da queste condizioni esterne.
15.23.6.37Quando Gesù invitò gli uomini a “gettare tutti i fardelli su di me” e Krisna li invita a “caricare tutte le opere su di me” entrambi suggeriscono che dovremmo immaginare tutti i nostri problemi sollevati, e tutte le azioni fatte dall’essere superiore, se ancora non lo abbiamo trovato, e dovremmo in pratica permettergli di rimpiazzare l’ego personale nella vita pratica, se lo abbiamo trovato.
15.23.6.44Il metodo di meditazione appropriato per questa classe di ricercatori è trasferire l'auto-identità all'Io supremo attraverso costanti dichiarazioni della verità.
15.23.6.47La sua dipendenza dall'auto-sforzo deve essere bilanciata con la sua dipendenza dalla Grazia. Se egli si affida soltanto ai suoi sforzi per migliorare il suo carattere e sviluppare il suo intuito potrebbe trovarsi frustrato e scontento dei risultati. Dovrà invocare la Grazia mettendosi in contatto con l'Io supremo attraverso la preghiera e la meditazione. Ma la meditazione deve essere di un tipo speciale – ciò che potrebbe definirsi la pratica della non-dualità. In questa egli deve cercare di identificarsi con la potenza universale ed infinita, per dimenticare di essere un individuo.
15.23.6.49Un valido esercizio sul Cammino Breve è di vedersi come chi già gode della realizzazione del suo obiettivo, che prende parte dei suoi gloriosi premi. Questo è un esercizio di visualizzazione in cui il proprio volto gli sta davanti, un volto trionfante e sorridente, un volto calmo e sereno. Deve essere eseguito nella giornata ogni volta che riesce a ricordare di farlo.
15.23.6.50Combinando una respirazione profonda con un gentile sorriso, entrambi le azioni effettuate molto lentamente, e tenendo la mente attenta solamente alla condizione del corpo, si svilupperà uno stato mezzo assonnato. Non bisogna permettere a nessun altro pensiero di entrare; l’intero su essere deve trovarsi in riposo completo nel respirare ritmicamente e felicemente ipnotizzato dal pigro sorriso. Tutto deve essere leggero e senza sforzo. Questo è lo Yoga del Sorriso Liberatore.
15.23.6.51Lo Yoga del Sorriso Liberatore deve essere praticato in due momenti speciali – addormentandosi a notte e svegliandosi dal sonno al mattino.
15.23.6.52Poiché il Cammino Breve è un tentativo di ritirarsi dall’ombra dell’ego per rimanere nella luce solare dell’Io supremo, esso dovrà essere accompagnato da un atteggiamento gioioso, coltivato volutamente. E poiché è in buona parte anche un ritirarsi dalle discipline del Cammino Lungo, deve anche essere accompagnato da una sensazione di libertà...
15.23.6.55,Tutte le meditazioni effettuate con l’ideale filosofico dovrebbero terminare con il pensiero per gli altri, con la rimembranza delle loro necessità spirituali, e con l’invio della luce e della grazia ricevute per benedire coloro che hanno bisogno di questo tipo di aiuto....
15.23.6.58,La pratica di estendere l'amore a tutte le creature viventi fa esplodere stati estatici di gioia cosmica.
15.23.6.60Egli aiuterà gli altri molto di più tenendoli mentalmente nella sua pace interiore che cadendo in uno stato di ansietà nervosa nei loro riguardi.
15.23.6.62Vorresti che il tuo amico vivesse una vita migliore? Visualizza solo quella vita migliore nei tuoi pensieri che lo riguardano.
15.23.6.63Se nell’atto di addormentarsi egli invita il sé superiore attraverso l’aspirazione, un giorno potrebbe trovare che all’atto del risveglio una voce interiore comincia a parlargli di cose elevate e sacre. Ed insieme a quella voce viene l’ispirazione, la forza, ed il desiderio di vivere secondo quelle cose sacre.
15.23.6.71E’ un valido esercizio rivedere a sera gli eventi della giornata trascorsa, o rivedere alla mattina quelli che ci si può aspettare nel giorno che viene.
15.23.6.72C’è un verso del Corano che dice: “Sorgi nel mezzo della notte e unisciti nello spirito con il tuo Dio. L’ego verrà schiacciato e ti verranno rivelate delle cose che non ti erano note prima ed il tuo cammino nella vita verrà reso dolce.”
15.23.6.75In quei deliziosi momenti in cui il sonno trema verso la veglia giunge una specie di inizio di Occhiata, ma purtroppo svanisce senza adempiere la sua promessa, non appena il mondo degli oggetti entra nel cerchio dell’attenzione. E qui è precisamente dove giace il valore di questo stato, sia per l’uomo ordinario che per lo yogi. Non ha alcun oggetto. E’ un “io” senza un mondo. E’ consapevolezza in se stessa. Vero, è fugace e non dura, ma un uomo può apprendere a attaccarsi ad essa.
15.23.6.77In quei primi attimi di risveglio dal sonno notturno potremmo entrare in uno stato senza pensiero. Oppure, se non riusciamo ad arrivare così in alto, potremmo ricevere pensieri che ci siano da guida, ci dicano cosa fare, ci avvertano in caso di decisioni sbagliate, o predicano il futuro.”
15.23.6.78Recitare il ruolo dell'osservatore della vita, della propria vita, è aiutare il processo del proprio distacco da essa. E il campo d'osservazione deve includere anche gli eventi mentali, i pensieri e gli accadimenti.
15.23.6.82,Lo studente deve tenersi da parte dalle forme-pensiero, il che significa che deve tenersi da parte dalla persona e osservarla come un qualcosa di esterno a se stesso. Quando e se riuscirà a mettersi dietro a questa, automaticamente assumerà il punto di vista dell'Io supremo. Deve rendere la persona un oggetto e l'Io supremo l'osservatore.
15.23.6.83,La posizione dell’osservatore impersonale è solo provvisoria, che si assume solo perchè si tratta di un aiuto pratico a mezza strada verso l’obbiettivo. Poiché quando egli è ben ancorato nella comprensione, nella prospettiva e nella pratica, succede qualcosa da sola: l’osservatore e l’io osservato, con il suo corpo e con il suo mondo, viene inghiottito nella Mente indivisa.
15.23.6.84Scott nella sua ricerca del Polo Sud nelle lande desolate dell’Antartico contornato dai ghiacci, e Smythe nel cercare la vetta del Monte Everest tra terribili valanghe di neve e sassi descrissero nei loro rapporti la sensazione di non essere soli, di essere accompagnati da una invisibile presenza mistica che offriva una strana calma… Cos’era quella presenza mistica che camminava accanto a quegli uomini? Quella potenza altri non era che la Grazia dell’Io supremo…
15.23.6.86,… Chiunque pratichi con successo la meditazione dell’Osservatore Nascosto sperimenterà la sensazione di non essere solo, di essere accompagnato da una presenza mistica che porta con sé un senso di benevola sicurezza e di certezza. Ma tuttavia esperimenterà molto più di questo.
15.23.6.86,L’esilio che si pone ai propri pensieri rivela il sé interiore…
15.23.6.88,Quando un uomo ha praticato l’esercizio del testimone abbastanza a lungo raggiungendo una certa competenza si renderà sempre più spesso conto di una strana esperienza. Al massimo per pochi minuti, e spesso solo per pochi momenti, gli sembrerà di essere uscito dal corpo e di confrontarsi, guardando la sua faccia come se fosse di qualcun altro. O gli sembrerà di stare dietro al proprio corpo e di vedere il suo volto da un lato. Questa è un’esperienza significativa ed importante.
15.23.6.91Egli ha la sensazione di guardare giù verso se stesso dall’alto, vedendo il suo ego personale per quella cosa banale che è.
15.23.6.93C’è un esercizio speciale sul Cammino Breve che viene svolto facilmente da alcuni e da’ loro eccellenti risultati, anche se altri lo trovano arduo. Consiste nel rifiutare di far rimanere qualsiasi memorizzazione di gente o luoghi che ci circondano, o di qualsiasi esperienza fisica che si stia vivendo. Invece bisogna fermamente respingere l’immagine mentale pensando: “anche questo è come un sogno” e dimenticarla immediatamente. L’esercizio può essere praticato per quindici – venti minuti a volta. Il beneficio pratico che ne deriva è un maggiore auto-controllo; il beneficio metafisico è di indebolire il dominio dell’illusione; il beneficio mistico è di permettergli di assumere più facilmente la posizione del Testimone; e il beneficio personale è di renderlo un uomo più libero e più felice.
15.23.6.95Egli deve imparare una nuova arte – quella di rimanere rilassato e a suo agio, quasi un osservatore impassibile, mentre il suo corpo o il suo intelletto fanno il proprio lavoro nel mondo, e recitano il ruolo che gli è stato assegnato.
15.23.6.96Il ruolo dell'ente è di fungere da testimone di ciò che egli è, di come si comporta, dei pensieri che riconosce, come se fosse testimone di qualcun altro....
15.23.6.97,Egli deve iniziare ponendo l'io, il suo io, davanti come oggetto di osservazione. … Col tempo e la pratica, studio e riflessione, aiuto e sincerità, può stabilirsi una specie di impersonalità e neutralità. Quando ri raggiungerà pienamente la quiete il lavoro diventa più facile, fin quando verrà completato dalla grazia del Sé superiore, l'Io supremo...
15.23.6.97,Egli è consapevole del suo banale corpo; ma è anche consapevole del suo Io supremo, che incute meraviglia. Vede il primo come parte di uno spettacolo di passaggio, se stesso come uno spettatore distaccato, e l’eterno Io supremo dietro ad entrambi.
15.23.6.97,La prima più urgente necessità è di separarsi nel pensiero e nella prospettiva dalla parte animale della sua natura - non per ragioni morali ma per ragioni metafisiche – e parte del lavoro interiore che questo richiede è di assumere il ruolo dell'osservatore. Egli dovrà guardare al corpo (e le sue azioni, i suoi desideri, le sue passioni) come se fossero separate da lui – in breve, deve ottenerne una visione separata...
15.23.6.98,Egli partecipa in ogni azione non solo come l’attore che la effettua ma anche come il pubblico che osserva.
15.23.6.99Lasciategli recitare la parte del testimone del proprio io, attraverso tutte le sue esperienze e vicissitudini. In questo modo egli emulerà con i suoi sforzi gli uomini illuminati a cui la parte viene naturalmente e facilmente grazie alla loro crescita."
15.23.6.100Il suo ruolo nella vita quotidiana è duplice: quello di essere contemporaneamente un attore ed uno spettatore del mondo.
15.23.6.102L’atteggiamento dell’osservatore distaccato ed imparziale serve a proteggerlo, a diminuire la sua animalità e correggere il suo egoismo...
15.23.6.103,Man mano che viene praticata la meditazione ha luogo una più approfondita interiorizzazione e l’apparato pensante viene a sua volta ripudiato. “Io non sono questa mente”. Il processo continua ulteriormente; man mano che il sé si interiorizza egli si sveste, uno strato alla volta, di tutto quello che aveva reputato essere se stesso.
15.23.6.104La domanda “Chi sono io?” viene posta da qualche parte in quel monumentale antico libro “Yoga Vasistha”. Spesso veniva inclusa secoli dopo da San Francesco nelle sue preghiere. Ma Sri Ramana Maharshi le donò un’importanza centrale nei suoi consigli ai ricercatori spirituali e meditatori.
15.23.6.106Non solo tutti i corpi degli altri uomini ma anche il proprio deve essere considerato come oggetti per la Coscienza…
15.23.6.107,Qual'è l'uso pratico del chiedersi: “A chi sta succedendo quest'esperienza? A chi questo dolore, questa gioia, questa afflizione, questa buona sorte?” Prima di tutto gli ricorda la ricerca su cui si è avviato, rammentandogli che è il suo ego che sente questi cambiamenti, e che egli non deve identificarsi con esso, limitando di conseguenza le sue possibilità, se veramente cerca il Sè superiore che si trova dietro ad esso. In secondo luogo suggerisce che egli cerchi la radice del suo ego, e lì scovando il suo “io” nascosto, piuttosto che essere semplicemente trasportato da quanto sta succedendo nell'ego stesso.
15.23.6.108...Egli finge di essere quel che vuole diventare: parla, pensa, agisce, si comporta come padrone dell'emozione, del desiderio, dell'io, perchè sarebbe “uno”. Ma dovrebbe recitare questo ruolo per se stesso, e solo con se stesso, non per ingrandirsi agli occhi degli altri, in quanto potrebbe seminare i semi di una grande vanità.
15.23.6.109,... Egli accetta la verità, tramandatagli dagli Illuminati, secondo cui nella sua più recondita essenza egli è la Verità. Ciò porta alla logica conseguenza secondo cui egli dovrebbe ignorare i suoi sentimenti personali che derivano da passate tendenze, abitudini, atteggiamenti per pensare ed agire come se fosse egli stesso un Illuminato...
15.23.6.109,Su questo Cammino Breve egli si addentra nel significato dell’Essere, dell’essere esso stesso e dell’essere in se stesso, fin quando finalmente non lo trova…
15.23.6.109,Poiché egli ora sa grazie all’evidenza, allo studio e alla riflessione che l’Io supremo è dietro, e che è la vera fonte del suo io, esattamente come sa attraverso l’esperienza di ciò che sente durante le sue brevi occhiate. Portare questa forte convinzione nei suoi pensieri, azioni ed atteggiamenti è l’esercizio della “Via celestiale” [o del “come se”], uno degli esercizi principali sul Cammino Breve…
15.23.6.109,Attraverso la comprensione del Cammino Breve egli cerca consapevolmente, non volendo più altre esperienze, poiché sia il volere che le esperienze lo portano fuori dal Sé essenziale. Egli pensa ed agisce come se fosse quel Sé, e ciò lo riporta dentro al Sé.
15.23.6.110,Si potrebbe obiettare: perché la ricerca, se già si è realmente l' Io supremo? Sì, viene il giorno in cui la ricerca deliberata e intenzionale dell'Io supremo dovrà essere abbandonata per questo motivo. Paradossalmente essa viene abbandonata molte volte, ogni qualvolta egli da' un'Occhiata, poiché in quei momenti egli sa che è sempre stato, è e sarà il Reale, e non c'è altro da guadagnare o da ricercare...
15.23.6.110,Rimane il fatto che le passate tendenze di pensiero risorgono dopo ogni occhiata per sopraffare la mente, causandole la perdita di questa intuizione e rimettendola di nuovo sulla ricerca. Mentre ciò avviene egli deve continuare a cercare, con questa differenza, che egli non ricerca più ciecamente, come i primi giorni, credendo di essere un ego che cerca di trasformare se stesso nell’Io supremo, cercando di conseguire un risultato nel tempo per fasi evolutive…
15.23.6.110,Praticare la tecnica del “come se” è come rinascere spiritualmente e trovare un nuovo modo di vivere. Da' coraggio a chi si sente pesantemente inadeguato, e speranza a quelli che si sentono attanagliati da fallimenti del passato.
15.23.6.111Egli deve vedere se stesso fare con successo quel che cerca di fare, e tale visione deve essere accompagnata da intensa fede e ferma convinzione. Le qualità di carattere auspicabili saranno pensate come già esistenti e possedute, che già si esprimono nell'azione e nella vita. Inoltre, saranno visualizzate in modo chiaro e vivido; saranno capite senza incertezza, senza vacillare o esitare.
15.23.6.112,L’esercizio del “Come Se” non è soltanto finzione o far credere, richiede uno studio penetrante e sufficiente comprensione dell’elevato carattere e della coscienza spirituale del ruolo da interpretare, della parte da recitare, dell’auto suggestione da realizzare.
15.23.6.113Quando bisognerà affrontare gli assalti della natura animale dell’uomo, gli istinti del suo corpo è necessario assumere rapidamente l’atteggiamento del COME SE.
15.23.6.114Parte della tecnica per ottenere la consapevolezza interiore di questa realtà senza tempo è la pratica dell'esercizio COME SE. Il praticante non si considera più dal punto di vista del ricercatore, bensì da quello dell'Essere Realizzato. Egli presume, in pensiero e azione, che non ha più niente da raggiungere...
15.23.6.115,L'auto-identificazione con l'Io supremo deve essere tanto perfetta quanto egli può fare. Egli deve essere Lui, e non solo il neofita che sta meditando su di Lui.
15.23.6.116Esercizio del “come se”. Egli deve sprofondare nel personaggio immaginato dell’ideale con sentimento così intenso fin quando diventa quell’immagine stessa.
15.23.6.117Questa pratica sul Cammino Breve dell'auto-identificazione con l'Io supremo deve essere fatta in modo fortuito in momenti casuali e deliberatamente, durante i contatti giornalieri durante la meditazione. E' attraverso di essi – quando l'identificazione è effettiva – che la Grazia ha la possibilità di trasformarlo.
15.23.6.118Qualsiasi sia il nome dato a questa tecnica, che sia “come se” o un altro, la sua essenza è di considerare un traguardo come già raggiunto, di convertire la fine della ricerca nel suo inizio...
15.23.6.120,Anche se egli non ha alcuna esperienza spirituale, ma ne ha fede totale, anche se non può vivere il ruolo dell'illuminato e del compiuto, lasciagli recitare quel ruolo. Questo è un esercizio che va fatto. Lasciagli credere e comportarsi come se la sua ricerca fosse compiuta, lasciagli copiare il filosofo realizzato.
15.23.6.121La pratica di proiettare se stessi come si dovrebbe essere, di visualizzare l'uomo libero da qualità negative e irradiante qualità positive che fanno parte dell'ideale della Ricerca , ha risultati quasi magici.
15.23.6.123L’esercizio del Come Se: è come se l’Io supremo lo stesse ipnotizzando per uscire dalla sua natura più bassa.
15.23.6.124Lascia che egli raffiguri il suo proprio sé come sarebbe alla fine della sua ricerca. Lasciaglielo vedere sul trono, al vertice del potere ed impegnato in tranquilla meditazione per la propria gioia e per il benessere dell'umanità.
15.23.6.125“Come se fossi illuminato” è una pratica che porta a saturare la mente con l’idea della vera Identità.
15.23.6.127Egli apprende che può fissare i propri limiti, che fin quando pensa tutto il giorno che egli è solo questa persona, agendo e parlando nel modo normale come fanno di solito gli uomini, allora certamente egli non è niente di più. Ma se egli inizia la giornata ad un livello superiore, pensando di essere divino nel suo più recondito essere, e si tiene a quel livello man mano che passano le ore, allora si sentirà più vicino a quel livello. Questo è un modo di procedere pratico, che ha il suo effetto sulla coscienza, sul carattere e sugli eventi.
15.23.6.128Il metodo del Cammino Breve è di affermare che nella coscienza celestiale dell’Io supremo non esiste il male, le malefatte, il peccato o l’errore; e poiché il vero essere dell’uomo si trova lì l’aspirante dovrebbe identificarsi con esso...
15.23.6.129,Egli vede sé stesso che abita e agisce nell’Io supremo, quindi senza le sue manchevolezze specifiche ed i suoi peccati. Li considera come non esistenti e lascia cadere le ansie e le preoccupazioni che li riguardano. Egli fa ciò per quanto possa, dalla mattina alla sera, e questo corrisponde all’ingiunzione di Gesù di “pregare senza sosta” nel senso più profondo e filosofico.
15.23.6.129,Non dovrà combattere quanto sul Cammino Lungo. Non ci saranno più sforzi fastidiosi. La mente sarà felice di riposare in questo stato positivo, a condizione che dal primo momento egli sappia aver fede che tutto è già compiuto, che l'aspirazione a questo stato è attuata già da ora, non in un qualche momento lontano e sconosciuto. Questo atteggiamento genera qualcosa di più di piacevoli sensazioni di speranza e ottimismo: genera potere subconscio.
15.23.6.131E’ ora e non in qualche futuro tempo di realizzazione che egli dovrebbe, in questo esercizio, considerare il suo sé migliore come sua Identità.
15.23.6.132I vecchi atteggiamenti che portano guai e i modi di auto-frustrazione appartengono all’ego. All’apparire di circostanze irritanti, mettiti in retromarcia praticando l’esercizio del “come se” e quindi innalzare la coscienza qui ed ora.
15.23.6.133Se un uomo ha talento di recitazione che lo metta in atto su questo esercizio di visualizzazione: che copi le caratteristiche dell’illuminazione. Sarà di un profitto immensamente superiore rispetto a copiare quelle di un ruolo mondano sul palcoscenico. Quest’ultimo può procurargli da vivere; il primo gli procurerà la VITA.
15.23.6.134... La divinità si trova lì, dentro di te; abbi fede che è così, e affidati ad essa.
15.23.6.138,…La divinità è lì, dentro di te; abbi fede del fatto che c’è ed affidati ad essa.
15.23.6.138,Egli non può essere un filosofo per una parte del tempo e una persona non risvegliata, non illuminata per il resto (o per la maggior parte) del tempo. Ma solo per lo scopo di questo esercizio, egli potrebbe immaginare di esserlo. Alla luce della sua storia antecedente questo tentativo potrebbe essere audace; ma se la sua attuale voglia, determinazione e auto-disciplina sono abbastanza potenti potrebbe diventare un tentativo magicamente trasformante.
15.23.6.141… L’esercizio del “come se fossi illuminato” è un passaggio dall’aspirare umilmente ad un livello superiore ad immaginare se stesso in modo creativo di essere già lì…
15.23.6.142,Egli si trasforma in un’altra persona nell’immaginazione, nella fede, e nella volontà. Per un po’ egli crea l’illusione di un nuovo destino che accompagna questa nuova persona. Non è questa una vera e propria rinascita? Non si allontana forse da quella vecchia persona comune dimenticandola totalmente attraverso questa miracolosa trasformazione? Egli vive così completamente in questo sé ideale visualizzato che non c’è più spazio rimasto per far entrare le vecchie colpe, le vecchie debolezze.
15.23.6.144Vedi te stesso come dovresti essere. Cerca di agire di conseguenza.
15.23.6.145Anche se dovesse solo essere una posa da coltivarsi, rimane por sempre una valida disciplina ed esercizio, che dà buoni risultati. Poiché ha un grande potere di suggestione, questo metodo del “Come Se”, ed è una parte essenziale del Cammino Breve.
15.23.6.147L’atteggiamento di “Come se fossi Illuminato” è proficuo, a condizione che venga mantenuto rigidamente dopo essere stato assunto.
15.23.6.148Perchè il Cammino Breve è un mezzo migliore per ottenere la Grazia rispetto al Cammino Lungo? Non solo perchè non si occupa dell'ego, ma anche perchè continuamente mantiene la rimembranza dell'Io supremo. E lo fa con un cuore che dona, ed è pronto a ricevere amore. Pensa all'Io supremo durante tutta la giornata. Quindi non solo si avvicina alla fonte da cui la grazia viene perennemente irradiata, ma invita costantemente la Grazia con ogni amorevole rimembranza.
15.23.6.149Qualsiasi azione deve essere programmata al momento giusto se deve dare il miglior risultato, ma l’esercizio del rimembrare è l’unico che può essere fatto in qualsiasi momento – ora – e in qualsiasi luogo – qui. Questo semplice movimento della mente nel rimembrare è semplice abbastanza da fare per chiunque a qualsiasi fase dell’evoluzione, eppure importante abbastanza per il più saggio di noi.
15.23.6.150Riconoscere questa Presenza e questa Potenza dentro di lui continuamente o spesso quanto può, è una pratica i cui risultati sono maggiori di quanto suggerisca la sua semplicità.
15.23.6.151La base di questo esercizio è ricordare che l’Io supremo porta a dimenticare l’ego...
15.23.6.152,Tenere costantemente l'Io supremo nei nostri pensieri è uno dei modi più semplici di diventare degni della sua grazia.
15.23.6.153“Io bado agli interessi e alla sicurezza di coloro che sono in perpetuo al Mio servizio, e i cui pensieri sono sempre rivolti a Me e solo a Me”. L’io supremo che parla attraverso Krisna nella Bhagaved Gita…
15.23.6.154,Per quanto tempo deve l'uomo praticare la rimembranza dell'Io supremo? Deve farlo per tutto il tempo in cui deve lottare con il suo ego.
15.23.6.155Nessuna quantità di omaggio esagerato nei confronti del guru può prendere il posto del rimembrare il Reale.
15.23.6.156Emerson conosceva questa tecnica. “Attraverso la rimembranza la vita viene pervasa da beatitudine dolcissima” diceva.
15.23.6.157Se il passato non può essere riscattato e il futuro imprevedibile, quale soluzione pratica può esserci se non il salvaguardare il presente attraverso la costante rimembranza del divino?
15.23.6.158La pratica della reminiscenza era usata, e lo è ancora, dai Sufi, dai mistici Moamettani per condurre i sentimenti sempre più via dalle cose terrene verso quelle divine.
15.23.6.159La porta su cui potresti aver bussato invano per lungo tempo si aprirà alle tue frequenti e amorevoli rimembranze.
15.23.6.160,I Veda ci dicono che il costante rimembrare e il pensare a se stessi come puro Spirito permette di superare le delusioni e di ottenere la Verità.
15.23.6.162La rimembranza costante dell’Io supremo diviene un modo per controbilanciare la presenza molto più evidente del corpo e del mondo - cioè l’illusione della materia.
15.23.6.163His awareness is still only a babe; it needs to grow and growth calls for nourishment. This he is to give by the simple act of remembering and attending to it.
15.23.6.164Fissa tutta la tua attenzione sull'Io supremo, ancorato nel tuo centro del cuore. Indi tutto quel che farai durante la giornata sarà azione naturalmente ispirata dal divino e vero servizio. L'Io supremo è la tua vera fonte di potenza: volgiti ad esso e ricevi la sua guida costruttiva per il tuo compito di vivere giorno dopo giorno.
15.23.6.165Ri-orientando il pensiero verso l’Io supremo si installa la dimenticanza per il piccolo io: la misura dell’uno è la misura dell’altro.
15.23.6.166E’ necessario riservare una parte del proprio essere, della coscienza o del pensiero per questa rimembranza unica, che ha un valore a parte da tutti gli altri.
15.23.6.167Tenendosi vicino all’Io supremo egli riesce ad ottenere la sua guida protettiva o la sua utile influenza. Non dovrebbe passare giorno senza rimembrarlo, nessuna impresa dovrebbe cominciare senza invocarlo.
15.23.6.169Shams Tabriz: Tieni Dio ella rimembranza fin quando non sia dimenticato l’ego. Qui abbiamo tutto un sentiero Yoga in una breve, semplice frase.
15.23.6.171Il modo migliore di onorare questa immensa verità sempre presente dell'Io supremo è di rimembrarla – il più spesso, nel modo più continuativo e più determinato possibile. Non è solo il modo migliore, è anche quello che più appaga, perché la sua grazia salvatrice può elargire grandi benedizioni.
15.23.6.172Mettersi regolarmente nella pratica della rimembranza equivale a rientrare nell’incoraggiante calore di tali verità superiori.
15.23.6.174Meglio di qualsiasi disciplina yoga protratta nel tempo è lo sforzo di trattenere la propria presa sul qui-e-adesso della propria divinità.
15.23.6.175... L'Esercizio di Rimembranza dell'Io supremo dev'essere praticato in tutti i momenti, in tutti i luoghi e in qualsiasi condizione corporale. Consiste nell'amorevole, costante riportare alla mente l'esistenza dell'Io supremo, e nella propria identità interiore con esso. Comprende il ripetuto e devoto ricordarsi che esiste questo diverso e più grande sé, un essere vivente, caldo, percepito, che lo avvolge e lo protegge. L'Esercizio va continuato fin quando il pensiero dell'Io supremo non diventi una specie di tela di fondo per tutti i suoi altri pensieri...
15.23.6.176,Se ha mai avuto uno squarcio di un'esistenza superiore sovrasensibile che lo abbia profondamente colpito e magari indotto ad intraprendere la ricerca, è di grandissima importanza che egli possa inserire la rimembranza di quest'esperienza nella sua pratica. Egli dovrebbe cercare di portare alla sua mente nel modo più vivido possibile quel senso di pace e di esaltazione che ha provato in quel momento.
15.23.6.176,... Quando la rimembranza diventerà un flusso incessante l'Io supremo gli porterà una sorprendente fruizione della grazia. Quando egli si rivolgerà abitualmente dentro di sé verso l'Io supremo, la grazia potrà operare prontamente per qualsiasi questione. Quando la grazia inizia ad operare essa può rimuovere parecchi ostacoli interni ed esterni sul suo cammino – a volte in un modo che potrà sembrare miracoloso – per portarlo infine ad una più reale auto-consapevolezza.
15.23.6.176,L'Esercizio della Rimembranza dell'Io supremo: anche se la parte anteriore della sua coscienza è occupata con gli affari giornalieri del vivere giornaliero, in quella posteriore vive un certo sacro vuoto dove nessuno altro pensiero può interferire se non il pensiero dell'Io supremo...
15.23.6.176,La rimembranza dell’Io supremo deve essere tenuta in fondo alla mente, anche se può sembrare che egli sia giustamente attento alle questioni esterne...
15.23.6.176,La rimembranza dell’Io supremo ha una potenza sua propria nonostante il suo carattere informale e non programmato...
15.23.6.176,Egli deve allenarsi con l’esercizio della rimembranza dell’Io supremo (1) fin quando esso diviene facile e senza sforzo, (2) fin quando questa concentrazione interiore è stata messa in moto come abitudine, (3) fin quando la rimembranza continua di sua spontanea volontà e (4) fin quando la pratica di essa si è stabilita con fermezza e con successo come flusso incessante...
15.23.6.176,L’esercizio della rimembranza deve essere una cosa calda, sentita, vivente se si vuole ritenere lo spirito dell’esercizio e non perderlo.
15.23.6.176,La rimembranza deve diventare il perno immobile su cui il pendolo delle attività esterne oscilla in perpetuo avanti e indietro…
15.23.6.176,L’esercizio della Rimembranza dell’Io supremo che viene definito esercizio solo per dargli un nome. All’inizio richiede uno sforzo proprio come qualsiasi altra pratica…
15.23.6.176,L'Io supremo è parola a cui le passate esperienze non danno alcun significato. Ma forse hai avuto strani momenti di bellezza, quando tutto sembrava stare fermo, e quando un mondo etereo dell'essere ti sembrava particolarmente vicino. Ebbene, in quei momenti venivi sollevato verso l'Io supremo...
15.23.6.177,Cogli i vaghi momenti per la pratica della Rimembranza, fuggendo dalla rete dei pensieri dell’io verso il Vuoto dell’Essere.
15.23.6.178La pratica di portare costantemente alla mente l’Io supremo è una parte importante dell’equipaggiamento del discepolo. Ogni rimembranza ha un duplice valore: primo, come esercizio mistico per coltivare la concentrazione, e secondo come un allontanamento dai pensieri mondani a quelli spirituali.
15.23.6.179Esistono momenti di tempo libero o minuti non occupati durante la giornata che possono essere usati con profitto per l’esercizio di Rimembranza dell’Io supremo.
15.23.6.180Se egli può amorevolmente richiamare quei momenti quando il pensiero diventa brillante incandescente e i sentimenti vengono sollevati molto al di sopra del proprio sé ordinario, la meditazione su di essi sarà specialmente profittevole e fruttuosa..
15.23.6.181In momenti particolari nel pieno delle attività mondane egli dovrà ricordare qual era il suo stato emotivo e mentale quando ha raggiunto altezze di picco durante la meditazione formale e in solitudine. E per lo spazio breve di quei momenti deve cercare attraverso l’immaginazione creativa di essere tornato a quei picchi.
15.23.6.182In questa meditazione egli riproduce le condizioni che lo circondavano al momento in cui giunse l’Occhiata. Egli riempie ogni più piccolo dettaglio di quell’immagine – forse gli arredi della stanza, i volti e le voci delle persone che erano presenti e soprattutto come divenne consapevole del primo apparire dell’Occhiata.
15.23.6.183Si può tranquillamente dire che l'essenza del Cammino Breve è di ricordare chi egli è, cosa egli è, e poi attingere a questa rimembranza il più spesso possibile.
15.23.6.184Concentrati sul rivivere in dettagli intensi e memorizzati i passati momenti di illuminazione senza ego.
15.23.6.185Se lo sforzo di ricordare l’Io supremo è trattenuto, sempre di più, esso attenua le tendenze materialistiche mentali ereditate da vite passate e arresta la naturale irrequietezza dell’attenzione. Nel tempo conduce ad una concentrazione mistica dei pensieri di un tipo simile a quanto si ottiene durante periodi prestabiliti di meditazione, ma con il vantaggio aggiunto di non fermare lo svolgersi delle attività mondane...
15.23.6.186,Potrebbero giungere a lui momenti di totale quiete interiore. Il suo ego ordinario lo diserterà con l’immediatezza del lampo e con la stessa durata. Lasciamogli fissare questi momenti fermamente nella sua memoria. Saranno utilizzati negli anni a venire come temi di meditazione e obiettivi verso cui tendere.
15.23.6.186,Un metodo utile è di smettere qualsiasi cosa si stia facendo, rimanere nella quiete e lasciare che la mente ritorni al pensiero dell'Io superiore. Deve causare questa rottura più volte al giorno, più spesso lo fa e meglio è, ma potrebbe trovar più facile iniziare con due/tre volte al giorno e gradualmente estendere il numero di volte nello spazio di alcuni mesi.
15.23.6.187Quei momenti in cui gli giunge la sensazione di qualcosa al di là della sua attuale esistenza sono veramente preziosi. Debbono essere accolti con entusiasmo e nutriti con costanza ritornando su di essi durante la meditazione e la rimembranza. L’amorevole reminiscenza di quei bellissimi momenti ispirati e l’intensa concentrazione su di loro è già di per sé un esercizio mistico di speciale importanza. Questo esercizio è stato progettato per aiutare il neofita a trascendere il suo attaccamento alle cose esteriori, la sua tendenza a vivere nei sensi come se essi soltanto informano della realtà.
15.23.6.188Non solo è necessario far pratica di questa rimembranza il più spesso e possibile e ogni volta che sia conveniente ma anche per tutto il tempo chebsia conveniente o possibile.
15.23.6.189C’è un metodo grazie al quale i tesori trovati nella meditazione possono essere portati, poco alla volta, nello stato attivo. Questo è cercare di rimembrare, a momenti diversi durante la giornata, la pace la gioia, la forzala verità o qualsiasi altro messaggio intravisto durante i migliori momenti della precedente meditazione. Più spesso viene fatto, più rapidamente sarà colmato il divario tra meditazione ed attività.
15.23.6.191Colui che Confucio definiva “l’Uomo Superiore” terrà la sua mente costantemente su argomenti superiori e non ne sprecherà le energie su aspetti banali. E il migliore di questi argomenti è l’Io supremo –le occhiate della sua natura, la rimembranza del fatto che esso è il suo essere essenziale.
15.23.6.192Lascialo immergersi in quella sensazione e poco alla volta un potente senso di benessere penetrerà nel suo cuore.
15.23.6.196Lo sforzo a questo stadio più elevato (Sentiero Breve) non è quello di seguire orari stabiliti di pace mentale, ma di rimembrare costantemente l'Io supremo...
15.23.6.198,Quando sente la discesa di quell’immobilità al neofita viene detto di lasciar cadere tutto quel che sta facendo e di tenersi in quell’immobilità fin quando può o fin quando essa è presente
15.23.6.200,Egli dovrebbe cercare di ricordare le condizioni interiori ed esterne quando ricevette l’Occhiata, e, temporaneamente, cercare di renderle ancora una volta parte di se stesso e del suo ambiente. Deve farlo come se egli fosse un attore che appare in quel ruolo sul palcoscenico. Per il momento egli deve pensare, sentire, vivere come se l’esperienza stesse accadendo di nuovo, che l’occhiata stesse ripresentandosi...
15.23.6.201,Ricorda l’Occhiata quanto vividamente possibile.
15.23.6.202,Su questo aspetto devono essere prese letteralmente le parole del Corano: “I credenti si affrettano al rimembrare Allah e lasciano da parte tutte le attività”.
15.23.6.203Quando è stata raggiunta questa fase, il lavoro che deve fare nel riorientare l’attenzione verso il pensiero sull’Io supremo non riguarda più quell’unica particolare sessione di meditazione, ma deve anche essere trattenuto durante tutte le attività quotidiane. L’attenzione dovrà essere riportata ancora ed ancora…
15.23.6.204,Non esiste momento in cui questo lavoro di rimembranza interiore possa fermarsi. Dovrebbe iniziare al momento in cui ci alziamo dal letto la mattina e continuare fino al momento in cui ci si ritira a letto la sera.
15.23.6.205Può darsi che egli cada nell'errata credenza che visto che si è liberato dai doveri e dalle fatiche del Cammino Lungo, può lasciarsi andare a sogni oziosi e a un pigro ottimismo. No - si è assunto nuovi doveri e altre fatiche, anche se di diverso tenore. Deve imparare il vero significato del “pregare senza sosta” e di metterlo in pratica. Deve meditare venti volte al giorno, anche se ogni sessione durerà non più di un minuto o due. Deve raccogliersi, con la sua divinità essenziale, cento volte al giorno...
15.23.6.206,Quest'opera di costante rimembranza è auto-formazione. La mente è abituata per sua natura e per abitudine di rimanere nell'ego. -Dev'essere tirata fuori e posta nel pensiero del sé superiore, e trattenuta lì.
15.23.6.208Dovresti ricatturarlo con l'immaginazione, come se la sua benefica presenza ti avvolgesse, la sua benevolenza ti pervadesse, la sua guida ti assistesse e la sua pace ti avvolgesse.
15.23.6.209Il continuo rimembrare l'Immobilità, accompagnata da un ingresso automatico in Essa, sono il fulcro del Cammino Breve, la pratica chiave verso il successo. Dev'essere fatto in ogni istante, in qualsiasi circostanza. Ciò significa che realmente appartiene e fa parte della normale e giornaliera esistenza di routine. Di conseguenza ogniqualvolta viene dimenticato, il praticante deve prendere nota del suo fallimento e correggersi immediatamente. Questo lavoro interiore viene mantenuto fin quando non andrà avanti da solo.
15.23.6.210L’essenza della questione è che egli dovrebbe essere costantemente attento al sentimento intuitivo del cuore e non lasciarsi distogliere da esso dall’egoismo, dall’emozione, dalla furbizia o dalla passione.
15.23.6.211Una delle forme più preziose di yoga è lo yoga della rimembranza costante. Il soggetto potrebbe essere un'esperienza mistica, un'intuizione, un'idea. In essenza è un tentativo di inserimento di un'atmosfera trascendentale nella vita mondana.
15.23.6.212Il metodo di questo esercizio è mantenere senza interruzioni senza pause il ricordo della vicinanza dell'anima, della realtà dell'anima, della trascendenza dell'anima. Lo scopo di questo esercizio è di essere completamente posseduti dall'anima stessa.
15.23.6.213Questa costante rimembranza del sé superiore con l'andare del tempo diventa una specie di Comunione.
15.23.6.214Mantieni il ricordo dell'Io supremo con persistenza determinata dovunque tu sia e qualsiasi cosa tu stia facendo. Questo è uno dei sentieri yoga più semplici, più facili e più sicuri per raggiungere in modo efficace la meta...
15.23.6.216,Egli deve pensare all'Io supremo così spesso e così intensamente come una ragazza infatuata pensa al prossimo incontro col suo innamorato. L'intero suo cuore deve essere tenuto prigioniero, diciamo, da questa aspirazione. Ciò deve essere praticato non soltanto nei momenti formali, ma anche durante la giornata, costantemente, come esercizio di rimembranza. Tale yoga, effettuato in ogni momento e in ogni luogo, diventa un esercizio permanente di vita, e non un semplice esercizio momentaneo. Tale pratica di costante rimembranza dell'Io supremo purifica la mente e gradualmente la rende naturalmente introspettiva, la concentra e in seguito la illumina.
15.23.6.217Portalo con te dovunque andrai – prima rimembrandolo come Idea, poi, nel tuo svilupparti, nell’attualità come Presenza.
15.23.6.218Che si trovi con calma a riposo o attivamente al lavoro, la pratica della Rimembranza può andare avanti – l’unica differenza tra i due stati è di intensità e vividezza.
15.23.6.220La pratica della Rimembranza comincia con un atto di scelta, poiché butta fuori dalla mente tutto ciò che può, senza interferire con il lavoro o con le questioni sotto mano.
15.23.6.221Egli deve tenere la mente concentrata interiormente sul vero sé, in ogni momento di veglia, fin quando non rimarrà da sola nel vero sé. Lo scopo non è quello di intrattenere un’idea di passaggio, ma lasciarsi andare ad un’abitudine che permane.
15.23.6.222La dona in stato di gravidanza avanzato può occuparsi dei compiti della casa – può cucinare, cucire, o lavare per la maggior parte del giorno – eppure la sua mente non sarà mai in qualsiasi momento allontanata dal bimbo che porta in grembo.
15.23.6.223Con la sua mente che torna costantemente all’Io supremo (come mantra silenzioso) quale Realtà cui aspira, egli prosegue il suo lavoro interiore.
15.23.6.224Viene col tempo e con la pratica questa abilità di muoversi a proprio piacimento da attività a meditazione, dal lavoro o dal muoversi alla quiete o al culto.
15.23.6.225Come può egli adattare la sua visione di eternità al suo vivere prosaicamente nel qui ed ora? E’ difficile e, come tanti altri, egli fallirà. Ma uno sforzo ripetuto, una pratica imperterrita, comprensione del Cammino Breve gli permetteranno di farlo alla fine.
15.23.6.226Una volta catturata questa nota interiore nella tua esperienza della tua auto-esistenza, cerca di aderire fermamente all'atteggiamento di ascolto che l'ha catturata.
15.23.6.228La reminiscenza – il ricordo della mente della propria identità – è di per sé uguale ad una meditazione.
15.23.6.232Ogni volta che egli si allontana dalla propria quiete si rende necessaria una consapevolezza che riscalda. Ciò non avviene normalmente o facilmente per conto proprio, bensì attraverso l'auto-formazione, l'auto-osservazione-- la “presenza mentale”, come la chiamava il Buddha...
15.23.6.234,Il Cammino Breve non solo gli chiederà di rivolgere la sua attenzione nella direzione dell’Io supremo, ma di trattenerla lì.
15.23.6.235Sii presente al tuo pensare, respirare, sentire e agire. Questo è ciò che Buddha chiama “attenzione” . Ma la forma più elevata di attenzione è l'essere presenti con l'Io supremo, perché dopo tutto le altre quattro verità riguardano l'ego, anche se sono tentativi di liberarti da esso; mentre qui si tratta di qualcosa che trascende totalmente l'ego.
15.23.6.236La rimembranza adorante, piena d’amore per l’Io supremo, il suo costante ritorno alla memoria nel mezzo delle distrazioni del mondo, il reiterarsi di questo pensiero divino come permanente tela di fondo per tutti gli altri pensieri è di per sé un sentiero yoga. Infatti è lo stesso insegnato da San Paolo, quando scrisse: “Pregate senza mai cessare” e “Portate ogni pensiero come prigioniero a Gesù Cristo”.
15.23.6.237Il compito immediato è diventar sempre più consapevoli della presenza dell’Io supremo...
15.23.6.238,Quando la naturalezza di vivere pienamente nella Divina Presenza pur lavorando nel mondo diventa un’esperienza giornaliera, l’uomo vivrà ed esisterà allo stesso tempo a differenti livelli.
15.23.6.240Un vero filosofo non è un sognatore: egli mantiene il suo senso pratico, il suo interesse nell’andamento del mondo, la sua volontà di accettare responsabilità, rimanendo così un servitore dell’umanità. Ma tutto questo avviene all’interno della Rimembranza.
15.23.6.242Quando qualsiasi forma di attività, nel lavoro o nel tempo libero, ha luogo in quest’atmosfera di rimembranza, essa diventa sacramentale, anche se l’osservatore ordinario potrebbe non saperlo.
15.23.6.243Il continuo ricordarsi dell’ Io supremo come tela di fondo invisibile contro cui si dispiega il panorama personale ci permette di mantenere una giusta prospettiva degli eventi e ci consente la cura finale di mali fastidiosi.
15.23.6.248La meditazione deve svilupparsi in modo tale da diventare un atteggiamento costante del raccoglimento. Gli esercizi fissati in concentrazione per brevi periodi appartengono alle prime fasi e il loro scopo è semplicemente di ottenere il controllo mentale.
15.23.6.249Il fine è di ricordare l'Io supremo senza interruzione e in qualsiasi momento.
15.23.6.251Egli impara a distogliere lo sguardo dall'io e volgerlo all'Io supremo. Cerca di mantenere i suoi pensieri quanto più spesso possibile sul ricordo della sua infinita onnipresenza. Tiene il suo cuore occupato con i sentimenti di pace, di fede, di armonia, di libertà che genera tale rimembranza.
15.23.6.254Questo atto di reminiscenza non richiede alcuno sforzo, nessun esercizio di potenza della volontà. E’ un atto di rivolgersi all’interno, attraverso e grazie al potere dell’amore, verso la fonte dell’essere. L’amore ri-direziona l’attenzione e l’amore la tiene concentrata, sostenuta, obbediente.
15.23.6.255
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