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Sarebbe magnifico se tutti, dovunque potessero così facilmente scivolare nel regno dei cieli, e così facilmente rimanere lì per sempre. Ma purtroppo i fatti della natura umana non lo permettono. LA gente ha bisogno di insegnamenti, di formazione, di purificazione, di disciplina e di preparazione prima di poterlo fare. E il percorso richiesto è di tutta la vita, il lavoro richiesto è molto e diversificato. Ecco perché è necessario il Cammino Lungo.
15.23.4.1Quando concede tutta la sua attenzione all'Io supremo, o al rimembrarlo, o ai suoi vari aspetti, o all'idea di esso, egli dimentica se stesso. Questo rende possibile trascendere l'io. Ed è questa la ragione per cui bisogna viaggiare lungo il Cammino Breve se si vuole completare il lavoro preliminare dell'altro Cammino.
15.23.4.2La purificazione del cuore e la calma mentale sono prerequisiti necessari per penetrare nell’Io supremo. Esse appartengono al Cammino Lungo.
15.23.4.4Il Cammino Lungo lo chiama a lasciar andare tutto ciò che lo tiene prigioniero, ciò che lo trattiene, e una volta lasciatolo andare egli è libero di andarsene per la sua strada, verso il lavoro specificamente positivo del Cammino Breve.
15.23.4.5Il Cammino Lungo viene insegnato ai principianti e ad altri nelle prime e medie fasi della ricerca. Questo perché essi sono pronti per l’idea di un auto-miglioramento, ma non per quello più elevato della non-realtà dell’ego. Per cui quest’ultimo viene insegnato sul Cammino Breve, dove l’attenzione viene distolta dal piccolo io e dall’idea di perfezionarlo, e rivolta all’essenza, al vero essere.
15.23.4.6La natura non può essere affrettata. Il bocciolo di un fiore si apre al suo tempo prestabilito. Se il Cammino Breve porta risultati immediati o in tempi brevi per alcuni aspiranti, è solo perché essi sono persone di sviluppo superiore. Hanno già scontato il loro apprendistato sul Cammino Lungo, in questa vita o in vite precedenti.
15.23.4.9Il Cammino Lungo copre tutte le fasi preparatorie che portano ai tentativi decisivi (ma non li includono). Esso riguarda la rimozione degli ostacoli all’avvento dell’illuminazione, mentre questi tentativi, che appartengono al Cammino Breve, si occupano delle formule conclusive dell’illuminazione.
15.23.4.10Se il Cammino Lungo lo ha equipaggiato con la forza necessaria, con la purezza e con la concentrazione, il Cammino Breve si serve di questo equipaggiamento per unire la sua coscienza direttamente con l’Io supremo.
15.23.4.11Molte fissazioni che abbiamo creato nel passato debbono essere rimosse prima di poter veramente vivere nel presente. Questo è il lavoro del Cammino Lungo.
15.23.4.16Miguel de Molinos: “E’ inutile affidarsi alla via interiore della contemplazione se gli ostacoli che intralciano il suo progresso e moria spirituale non vengono rimossi dalla strada di quelle anime che sono prescelte.” In altri termini il lavoro del Cammino Lungo deve pulire il percorso perché possa funzionare il Cammino Breve.
15.23.4.18La strada verso lo scopo finale non poggia solo sulla pulizia dell’ ego: poggia anche sull’abbandono dell’ego. La prima strada è necessaria solo perché rende possibile la seconda.
15.23.4.19Egli deve tenere il pensiero dello scopo sempre davanti a sé, in modo da dare alla coscienza mentale come occupazione principale la meditazione sull’Io supremo. Questa è la base del lavoro sul Cammino Breve ed è la ragione per cui, prima di sperare di riuscire, deve prima aver fissato per sé il compito del Cammino Lungo di ottenere un certo controllo sui suoi pensieri.
15.23.4.20Se la Grazia dell’Io supremo deve afferrare l’uomo, nessuna parte del suo ego dovrebbe offrire resistenza. Per questo è necessaria una preparazione all’evento, un processo di eliminazione da lui di quelle cose che sono certe di istigare quella resistenza. In altre parole, l’attività del Cammino Lungo è necessaria per procedere sul Cammino Breve.
15.23.4.21Il Cammino Lungo è necessario perché conduce ad un certo grado di liberazione dall’egoismo e dall’animalità. Ma non porta direttamente alla scoperta dell’Io supremo, alla sua verità e realtà. Questa è opera del Cammino Breve.
15.23.4.27E’ necessaria una certa forza per deviare l’arrivo di umori negativi e rifiutare di stare al buio. E’ necessaria una certa pazienza per sedersi silenziosamente e aspettare finchè non si sente l’entrata nella presenza della Fonte del proprio essere. Solo pochi sono nati con tali qualità pronte e fatte. Gli altri devono raggiungerle lentamente passando attraverso fasi di formazione e di auto-disciplina.
15.23.4.30Ogni pensiero negativo e infimo desiderio sono ostacolo all’ottenimento di una più alta consapevolezza. Ecco perché è necessario il lavoro sul Cammino Lungo, il cui scopo è di eliminare tutti gli ostacoli di questo genere. Come si può invitare la Coscienza a vivere in un corpo reso schiavo dalla lussuria, o in una mente oscurata dall’odio?
15.23.4.36I ricercatori non giungono sotto la potenza della Grazia fino a quando non hanno eseguito, in modo sufficiente, ciò che richiede il Cammino Lungo. Solo allora essi potranno essere pronti per il Cammino Breve e di trarre beneficio dalla Grazia che ad esso si associa.
15.23.4.44Qual è lo scopo di questo lavoro interiore del Cammino Lungo su se stesso? E’ per sgombrare la strada per un afflusso di grazia, anche alle parti più recondite della sua personalità.
15.23.4.46Anche se il Cammino Lungo non porta direttamente all’illuminazione, esso riduce gli ostacoli, prepara il ricercatore e gli apre la strada per entrare sul Cammino Breve, che a sua volta potrà condurlo all’illuminazione.
15.23.4.48…ciò di cui ha realmente bisogno è occuparsi di meno del suo ego e di più dell’Io supremo. Ciò è come dire che ora il lavoro sul Sentiero Lungo ha bisogno di essere equilibrato con il lavoro del Sentiero Breve.
15.23.4.52,La sua ricerca per Dio ha raggiunto il suo termine, ma la sua ricerca in Dio comincia ora. Quindi la sua vita, esperienza e coscienza sono avvolte nel mistero.
15.23.4.54Il salto verso il Cammino Breve non elimina totalmente il lavoro fatto sul Cammino Lungo, ma si ripercuote su di esso in tre modi. Primo, riduce le fatiche e le discipline in esso coinvolte. Secondo, il minor lavoro viene effettuato senza ansia e senza tensione. Terzo, libera il ricercatore dall’eccessivo senso di auto-responsabilità riguardo alla sua vita interiore ed esteriore, cioè da un eccessiva dipendenza dall’ego.
15.23.4.58Dovrà chiamare una nuova potenza, più elevata – la Grazia. Ha bisogno del suo aiuto; poiché l’ego non rinuncerà volontariamente alla sua sovranità, per quanto possa occuparsi di questioni spirituali, perfino di crescita spirituale.
15.23.4.59L'auto-disciplina faticosa, a volte disperata del Cammino Lungo si rilassa o addirittura si ferma del tutto. L'auto-resa, senza sforzo, a volte estatica alla grazia attraverso la fede, l'amore, l'umiltà e la rimembranza ne prendono il posto...
15.23.4.63,Qualsiasi cosa tu faccia per lavorare sull'io, rimuovendo questa debolezza o migliorando quella facoltà, sarà sempre l'io, e la tua coscienza rimarrà all'interno del suo cerchio strettamente serrato. Il tempo che concedi a questo lavoro lo potresti occupare con un pensiero di non-io, dell'Io supremo, e rimanendo in questo pensiero fin quando il bagliore solare che gli sta dietro non esploda e tu ti crogioli nella sua gloria.
15.23.4.64Egli percepisce che un nuovo e altro sé sta venendo alla luce.
15.23.4.66Piangere troppo a lungo gli errori presupposti del passato, indulgere in rimorsi di autocommiserazione per il resto della propria vita è un ulteriore trucco dell’ego e serve solo a rafforzarlo. Meglio portarsi sul Cammino Breve!
15.23.4.67Il Cammino Lungo ha sviluppato in lui la capacità di trovare la Quiete interiore, attraverso la meditazione yoga. Il Cammino Breve a ciò ha aggiunto (1) il sapere che la Quiete è lui stesso, e (2) che la pratica del continuo rimembrare è la Quiete.
15.23.4.68Per attirare la Grazia dall’Io supremo il ricercatore deve distogliersi dal suo egocentrismo verso ciò che è il suo opposto – interessamento all’Io supremo. Egli dovrà pensare soltanto al Divino, all’infinito ed eterno Potere Supremo, e dimenticarsi per un po’ della sua crescita personale.
15.23.4.70,If he keeps on fixing his attention upon fighting the wandering characteristic of his thoughts, he may find after many attempts that the task seems impossible. Why is this? It is because at the same time he is limiting himself to attention upon the ego. Let him move in the opposite direction and turn to the Short Path, let the thoughts fix themselves on the Overself, upon Its great stillness, Its serene impersonality...Se egli continua a fissare la sua attenzione sulla lotta alle caratteristiche vagabondanti dei suoi pensieri, dopo molti tentativi potrebbe scoprire che il compito è impossibile. Perché? Perché allo stesso momento egli sta limitando la sua attenzione all’ego. Lascialo muovere nella direzione opposta e rivolgersi verso il Cammino Breve, lascia che i suoi pensieri si fissino sull’Io supremo, sulla sua grande immobilità, sulla sua serena impersonalità...
15.23.4.72,Lasciamolo gioire per aver trovato il Cammino Breve con le sue libertà e per aver lasciato andare il Cammino Lungo con le sue difficoltà e tensioni.
15.23.4.77Che sollievo egli prova quando lo sforzo e la tensione del Cammino lungo cede il posto alla dolcezza e al distacco di quello Breve!
15.23.4.78Non è necessario passare per le lotte e le fatiche del Cammino Lungo dopo che l’abbiamo percorso abbastanza per sviluppare le qualificazioni necessarie per il Cammino Breve. Possiamo abbandonarlo e, tramite la Grazia, passare rapidamente per il cambiamento di visuale, di posizione e di coscienza necessari per viaggiare sul Cammino Breve.
15.23.4.79Quella stessa Grazia che ci fa intraprendere la Ricerca ci porta fino alla sua fine. La fase del Cammino Breve inizia quando ci svegliamo alla presenza della fonte della Grazia.
15.23.4.80Essi vorrebbero che il cambiamento avvenisse drammaticamente, in un momento. “ Il vento soffia dove vuole” disse Gesù e la Grazia giunge qui o lì ad un’ora imprevedibile.
15.23.4.92Non attraverso la volontà propria dell’ego egli può appropriarsi di questo gioiello, ma solo per la Grazia che sostituisce l’altra Coscienza con quella del suo ego.
15.23.4.93Nelle ultime fasi, le più avanzate, quando entra in opera il Cammino Breve il ricercatore deve cominciare a dimenticare se stesso ed i suoi sforzi... deve identificarsi con l’Io supremo concedendosi completamente all’idea di manifestarlo nella sua vita interiore ed esteriore…
15.23.4.94,Il Cammino Intermedio è transizione dal Cammino Lungo a quello Breve. Consiste nell'identificarsi mentalmente con il sé superiore. Ciò è immensamente più in alto rispetto all'identificarsi con l'io, ma è ancora contaminato da una specie di auto-centralità. Ciò viene rivelato quando il pellegrino viaggia verso il Cammino Breve, dove non cerca più alcun tipo di identificazione, non rivolge più alcuna attenzione all' “io”, ma pensa solo all'Essere superiore come esso è in se stesso e non in funzione del suo rapporto con esso.
15.23.4.96Potrebbe arrivare un momento quando la sua stessa personalità gli è disgustosa, quando comincia a disdegnare i propri tratti di reazioni istintive negative e il carattere negativo innato. Ciò è naturalmente comprensibile sul Cammino Lungo, ma può essere minimizzato sul Cammino Breve.
15.23.4.99Per diventare il loro padrone potresti combattere i desideri. Questo è il metodo più duro. Oppure potresti dimenticarli. Questo è il metodo più facile. Per seguirlo devi praticare costantemente il rimembrare l’Io supremo.
15.23.4.100Una grande umiltà entrerà dentro di lui quando finalmente egli si metterà da parte dal suo io quanto basta per permettergli la percezione che non è nei suoi propri poteri di entrare nell'Illuminazione ultima. E' la Grazia il giudice.
15.23.4.101La fin del Cammino Lungo è la frustrazione. Questa potrebbe essere una benedizione emotivamente deludente, perché costringe l’uomo a rivolgersi eventualmente al Cammino Breve, il cui fine è la realizzazione.
15.23.4.112L’uomo medio è la vittima del suo passato, lo schiavo della sua storia personale. Egli è condizionato dal suo pensare, modellato dalle sue discipline, dominato dalle sue tradizioni. L’influenza di ciò su di lui sbiadisce troppo lentamente. Ecco perché il passaggio dal Cammino Lungo al cammino Breve è spesso conseguenza di qualche sconvolgimento inusuale o di qualche contatto ipnotico.
15.23.4.114Non è una questione di scelta tra i due cammini. Il principiante a malapena comprende cosa significhi il Cammino Breve, lasciamo andare il praticarlo. Per cui è giocoforza per lui intraprendere quello Lungo. Ma chi è a livello intermedio, stanco delle difficoltà e delle sconfitte, si rivolge con sollievo verso l’altro cammino, per cui a questo punto lo hanno preparato i suoi studi e le sue esperienze.
15.23.4.115... La disciplina dell’ego può andare avanti, e ancora e ancora. Non vi sarà mai fine. Poiché l’io riuscirà sempre a trovare il modo per tenere il discepolo occupato nell’auto-migliorarsi, accecandolo al fatto che l’io è ancora lì dietro a tutti i suoi miglioramenti. E perché l’io dovrebbe uccidere se stesso? Eppure l’illuminazione che è il traguardo che egli cerca di ottenere non sarà mai raggiunto a meno che l’io non smetta di sbarrargli la strada. Nello scoprire ciò, egli non avrà alternativa, e quindi sarà pronto per il Cammino Breve.
15.23.4.119,Non appena egli si rende conto che non può fronteggiare simultaneamente due strade, si costringerà a fare una scelta tra loro. L’ego o l’Io supremo?
15.23.4.123Hopkins, il prete-poeta gesuita, abbandonò la meditazione a causa di sentimenti ricorrenti di auto-disgusto e di impotenza. Questo sembra esattamente il punto in cui il lavoro del Cammino Lungo deve essere portato a termine e sostituito dal lavoro del Cammino Breve.
15.23.4.126Se le discipline del Cammino Lungo aumentano le sue ansietà e le sue frustrazioni fino ad un punto insopportabile, probabilmente è un'indicazione che egli debba spostarsi sul Cammino Breve – insieme allo sforzo di cambiare la propria identità verso l'Io supremo e stabilirsi lì.
15.23.4.129Attraverso l’umiliazione e la disperazione, il fallimento e gli errori l’ego potrebbe essere stritolato fino a terra; ma le conseguenze di questa situazione apparentemente senza speranze potrebbe essere la fine del Cammino Lungo, con il conseguente trasferimento al Cammino Breve, con le sue nuove speranze, con il perdono e con l pace.
15.23.4.130Quando avrà raggiunto questo stadio comincerà a comprendere che il suo ulteriore progresso spirituale non impone azioni speciali come regimi disciplinari ed esercizi di meditazione – per quanto eccellenti e necessari fossero al loro posto come lavoro preparatorio - ma richiede che egli si metta da parte ed essere un testimone osservante della vita, anche della propria.
15.23.4.140I processi e le procedure del Cammino Lungo richiedono tempo. Ma l’Io supremo è fuori dal tempo. Identificarti con essi significa chiuderti fuori da esso. Quindi è necessario, quando si raggiunge un certo punto – o di esperienza o di preparazione o di comprensione – abbandonare il Cammino Lungo e prendere il Cammino Breve, con la sua enfasi sul vivere l’Eterno Adesso.
15.23.4.144Quando si passa un periodo troppo lungo sul Cammino Lungo con un progresso troppo lento sorge la bramosia di trovare un’altra strada. Ed è allora che diventa appropriato il Cammino Breve.
15.23.4.153Anche coloro che si accontentano di continuare per sempre con le discipline preparatorie del Cammino Lungo troveranno un giorno un impulso interiore che sorge spontaneo dentro di sé e che li sospinge verso il Cammino Breve.
15.23.4.158Quando il Cammino Lungo è stato percorso al punto di annoiarlo, deprimerlo o soddisfarlo, bisognerà ammettere che è il caso di lasciarlo per un po’.Qui c’è una svolta dove egli dovrà entrare sul Cammino Breve per un cambiamento e anche per una nuova prospettiva.
15.23.4.162Un altro segnale per indicare che forse è arrivato il momento di cambiare verso il Cammino Breve è quando la meditazione non fornisce più risultati soddisfacenti bensì diventa fastidiosa e difficile.
15.23.4.164Quando un uomo è giunto alla fine di ogni suo limite, ormai privo di ogni speranza di raggiungere il suo scopo attraverso i suoi sforzi, è maturo per lo sforzo che invoca la Grazia del Cammino Breve.
15.23.4.166
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