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Il Cammino Breve difende coloro che denigrano assolutamente la necessità del Cammino Lungo, perchè essendo di natura divina dobbiamo realizzare solo ciò che realmente già siamo, sono portati fuori strada dalle loro stesse mezze verità. Ciò che in realtà troviamo nella condizione umana è che siamo solo potenzialmente divini. L’opera di tirar fuori e sviluppare questo potenziale deve ancora essere svolta. Occorre tempo, disciplina e formazione, così come l’opera di convertire un seme in un albero necessita di tempo.
15.23.2.12Se viene trovato il vero essere saranno trovate naturalmente ed automaticamente anche tutte le qualità e attributi che gli appartengono. Come potrebbero prosperare o addirittura esistere le qualità e gli attributi della natura inferiore in quell'aria rarefatta?...
15.23.2.41,Il Cammino Breve cerca di aggirare l’ego ignorandolo totalmente!
15.23.2.58Il discepolo che vuole qualcosa per niente, che spera di raggiungere lo scopo senza impegnarsi in viaggi ardimentosi fino alla fine, non lo otterrà. Dovrà spostarsi da una prospettiva ad un’altra più elevata, da molte battaglie con le sue debolezze fino al loro dominio. Solo allora, quando avrà fatto da solo quel che doveva fare, potrà smettere i suoi sforzi, fermarsi ed attendere l’influsso della Grazia. Poi sopraggiunge la luce e la seconda nascita.
15.23.2.65,“Niente per niente” è la legge della Natura. Bisogna dare se si vuole ricevere – cedere alcune delle barriere all’illuminazione che esistono nel loro ego e a cui si aggrappano.
15.23.2.79,E’ vero che l’illuminazione può rimuovere i nostri difetti morali accumulati tutto ad un tratto, in un’unica e gioiosa esperienza. Ma è anche vero che sarà difficile per noi ottenere più del primo grado se non abbiamo operato in precedenza su noi stessi per prepararci accuratamente per essa.
15.23.2.85Da nessuna parte nella natura fisica osserviamo un balzo su di una voragine, ma dovunque tutto passa gradualmente e poco alla volta da una condizione ad un’altra. Perché mai dovrebbe la transizione dall’ego all’io supremo contraddire questo fatto universale?
15.23.2.98Questo costante coinvolgimento con l’ego gli da’ una sottile importanza e potenza e lo tira via dal suo vero essere verso il Sé superiore. Poichè è quello che porta nella sua coscienza che ha ripercussioni sul suo carattere e sul suo corpo, nei pensieri e nella condotta.
15.23.2.101Il Cammino Lungo, nonostante i suoi magnifici ideali di auto-miglioramento e auto-controllo, è pur sempre egoistico. Poichè questa determinazione ad elevarsi spiritualmente è diretta da un’ambizione voluta – voluta dalla parte più elevata dell’ego.
15.23.2.105E’ certamente meglio di rimuovere gli errori e porre rimedio alle debolezze piuttosto che lasciarli come stanno. Ma non basta migliorare, raffinare, nobilitare e perfino spiritualizzare l’ego. Poiché tutte queste attività hanno luogo sotto l’illusione che l’ego possegga la realtà. Tale illusione deve essere eliminata…
15.23.2.119,Il Cammino Lungo crea una condizione favorevole all’illuminazione, ma poiché si occupa dell’ego non può portare direttamente l’illuminazione. Poiché il lavoro di purificazione dell’ego, per quanto necessario e nobile, tiene comunque il volto dell’aspirante rivolto all’ego.
15.23.2.120La conoscenza dell’Io superiore celeste non si può avere studiando, migliorando o sviluppando l’io ottuso e fittizio. L’unico modo che si può ottenere è attraverso l’esperienza diretta di esso. Tale assioma è la base del Cammino Breve.
15.23.2.122L’ego non può produrre risultati esenti dall’ego. Ecco perché il Cammino Lungo è soltanto preparatorio e non può essere un mezzo sufficiente per un fine coronato da successo.
15.23.2.125Perché non tentare la strada opposta, il Cammino Breve, che porta l’io al silenzio, non sforzandosi di farlo ma ignorandolo fissando l’attenzione sull’Io supremo?
15.23.2.131,La spiritualità richiede tempo per svilupparsi; la scintilla deve essere sventolata; ma questa non deve essere trasformata in una scusa per arrendersi completamente alle limitazioni del Cammino Lungo.
15.23.2.134Sul Cammino Lungo l’aspirante potrebbe giudicare in maniera troppo pessimistica alcune sue manchevolezze, potrebbe condannarsi per esse, eppure essere totalmente cieco per la mancanza più grave di tutte – quella di aggrapparsi in qualsiasi circostanza al suo ego.
15.23.2.137Il tempo si continua da sé, e la coscienza legata al tempo insieme ad esso. Il Cammino Lungo non libera l’uomo, ma lo migliora soltanto, al massimo lo prepara. Per cosa? Per il Cammino Breve che è il solo ad offrire la libertà.
15.23.2.141La radice di tutti i suoi sforzi per un auto-miglioramento e auto-purificazione è ancora la coscienza egoistica. Visto che quella è proprio la coscienza a cui deve rinunciare per permettere l’ingresso allo Spirito senza ego, egli deve abbandonare quegli sforzi e rivolgersi prima o poi al Cammino Breve.
15.23.2.142Non basta scoprire le sue colpe e confessare le sue debolezze, non basta nemmeno correggere le une e rimediare alle altre. Dopo tutto questo riguarda unicamente lo stadio di sviluppo che egli ha già raggiunto, e solo l'ego. Egli deve rivolgersi anche a stadi superiori e verso il sé senza ego.
15.23.2.147Le fatiche sul Cammino Lungo sono buone e necessarie. Esse indeboliscono l’ego e lo conducono su buona parte della via verso la meta. Ma termineranno nella disperazione se egli non impara che esse non potranno condurlo sul resto della via.
15.23.2.149Le discipline morali hanno un posto certo nella vita per renderci esseri umani migliori, ma non ci sollevano fino al livello dell'Io supremo. Il Cammino Lungo a cui appartengono ha un valore umanitario ma non un valore magicamente trascendente.
15.23.2.150Se assume un interesse eccessivo, clinico, nel suo stato morale e spirituale, osservando continuamente la propria condotta e analizzando le sue sensazioni per trovare in esse delle carenze, perderà il suo equilibrio e diventerà malaticcio internamente. Mettendo troppa enfasi sui suoi fallimenti sta dando troppa attenzione al proprio ego.
15.23.2.152L’idea che la virtù propria di un uomo possa portarlo a suo traguardo appartiene al Cammino Lungo.
15.23.2.153Non è una qualche azione dell’ego che può portare la salvezza. Come potrebbe accadere? Come potrebbe un uomo sollevare se stesso tirandosi per i capelli? Nello stesso modo non potrà toccare lo spirito dell’Io supremo con la propria virtù. E’ solo l’azione dell’Io supremo che riuscirà a salvarlo dall’ego. Ma questo lo dovrà provocare o invocare seguendo il Cammino Breve.
15.23.2.155Il Cammino Lungo offre molti benefici e conferisce molte virtù ma non concede la visione della realtà, la realizzazione dell’Io supremo né concede la grazia. Per queste cose dobbiamo rivolgerci al Cammino Breve.
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