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Un’occhiata è uno stato transitorio di illuminazione mentale e di esaltazione emotiva.
14.22.4.1Questi brevi flash sono accompagnati da grande gioia, grande bellezza e grande elevazione. Per la maggior parte delle persone questi sono il loro primo chiaro e vivido risveglio all'esistenza e alla realtà di un ordine spirituale di essere. Il contrasto con il loro stato normale di essere è così tremendo da ridurlo vergognosamente ad una pietosa sciatteria...
14.22.4.3,Tutte le nostre esperienze ordinarie ci vengono attraverso le risposte dei sensi o elaborazioni mentali. Ma qui abbiamo un'esperienza che non ci viene attraverso questi due canali. Non è una serie di sensazioni né una serie di pensieri. Che cos'é, allora? La filosofia asserisce che appartiene al mondo trascendentale.
14.22.4.5L'occhiata potrebbe essere paragonata al meglio ad un momento di risveglio in una lunga esistenza di sonno.
14.22.4.7Quelli sono i veri momenti di veglia nella vita di un uomo: per il resto egli è un addormentato senza nemmeno rendersi conto che lo è.
14.22.4.17Nelle letterature mondiali ci sono molte testimonianze lasciate da persone che hanno vissuto l’occhiata, ma ognuno l’ha interpretata a suo modo, ognuno ha reagito nell’ambito della propria personale tela di fondo.
14.22.4.25In quei momenti viene svegliato dal sonno profondo dell’ignoranza alla presenza costante dell’Io supremo.
14.22.4.30E’ la forma più elevata possibile di auto-riconoscimento. E’ la scoperta di chi e cosa realmente siamo.
14.22.4.36Che Dio sia presente nella vita di ogni persona può sembrare incredibile a un numero veramente vasto di noi. Eppure per coloro che vivono l'esperienza è certezza, non teoria...
14.22.4.38,Anche alla persona ordinaria possono sopraggiungere dei momenti che possono trasformarsi facilmente in occhiate. Ma non viene riconosciuta la loro importanza per cui si perdono queste opportunità. E’ un peccato e cosa patetica che qualcuno possa essere così vicino al più divino sé e non approfitti della vicinanza con una pausa dall’attività e un cedere alla delicata sensazione che si svilupperebbe da sé in una occhiata. E’ patetico perché questi momenti hanno la natura di indizi che portano alla via interiore; un peccato, perché queste persone vivono in una sorta di vicolo cieco e un giorno dovranno ritornare sui propri passi.
14.22.4.39Anche se normalmente egli non è cosciente della sua connessione con l'Io supremo almeno una volta nella vita vi è un fulmine che lo visita e squarcia la sua incoscienza. Egli avrà uno scorcio, un'occhiata delle sue più alte possibilità. Ma la chiarezza e l'intensità di questa occhiata dipenderà dalla sua ricettività. Chiarezza e ricettività potrebbero essere grandi o poche.
14.22.4.46Coloro che hanno seguito la Ricerca in vite precedenti normalmente avranno un'occhiata almeno due volte nella vita presente. La riceveranno una volta durante l'adolescenza o sulla soglia dell'età adulta, e questo li ispirerà a cercare nuovamente. La riceveranno ancora verso la fine, in chiusura della reincarnazione. Questa verrà concessa come una Grazia dall'Io supremo...
14.22.4.48,Quegli aspiranti che lamentano la perdita della loro precedente occhiata dovrebbero ricordarsi, nelle ore di depressione, che essa ritornerà prima che essi escano dal corpo.
14.22.4.48,Anche coloro che asseriscono o si lamentano del fatto che non hanno mai avuto nemmeno uno scorcio durante tutta la loro vita, alla fine l'avranno; poiché si tratta di una parte ordinata dal divino nel processo del morire.
14.22.4.50Quando ha luogo la vera esperienza mistica essa presenta al discepolo la rara occasione di conoscere dentro di sé uno stadio dell'evoluzione della coscienza che normalmente è ancora molto lontano per l'umanità.
14.22.4.51Quelle memorabili occhiate di uno stato dell’essere più elevato, che lo incoraggiano e lo rassicurano, possono aver luogo non soltanto all’inizio della sua carriera spirituale, ma anche all’inizio di ogni nuovo ciclo all’interno di essa.
14.22.4.52L’occhiata mistica giunge alla maggior parte degli uomini solo alla morte, o nella frazione della frazione di un secondo durante la massima intensità del rapporto sessuale.
14.22.4.54Attualmente l’esperienza mistica è fuggevole nella specie umana. Ma visto che è anche l’esperienza ultima per quella specie, non c’è ragione per cui dovrebbe diventare un’esperienza comune nel corso dello sviluppo evolutivo.
14.22.4.55Ciò che oggi viene considerato come anormale, in una prossima civiltà più avanzata della nostra sarà visto come del tutto naturale. Mi riferisco all'esperienza della trascendenza.
14.22.4.59Ci sono individui sparsi qui e là che hanno trovato l'Io supremo... quindi è sicuro che la razza intera un giorno potrà trovare l'Io supremo.
14.22.4.60,Molte persone passano attraverso queste esperienze dell'occhiata e non sanno che cosa gli stia succedendo, poiché non hanno mai studiato o non gli è mai stato insegnato nulla di tali esperienze.
14.22.4.63Momenti come questi sono giunti a molti uomini che non hanno riconosciuto la preziosità, il valore speciale e la natura non comune dell’esperienza.
14.22.4.72Arriverà il tempo in cui si scoprirà che le occhiate sono una vera e propria parte dell’esistenza umana, sono nell’area della vita normale sono validi argomenti di studio e di esame da parte della scienza.
14.22.4.74Entrare in Paradiso è entrare nel compimento dello scopo celeste della nostra vita terrena, che è semplicemente diventare consapevoli dell'Io supremo. Questa divina consapevolezza porta con sé una tale gioia che finalmente sappiamo perchè i veri santi e gli asceti furono in grado di disdegnare tutte le altre gioie. Il contrasto è troppo sproporzionato. Niente di quanto offre il mondo per tentarci può essere posto allo stesso livello.
14.22.4.79Non possiamo conoscere Dio nella pienezza della sua coscienza, ma possiamo conoscere il legame che abbiamo con Dio. Chiamala anima, se vuoi, o Io supremo se preferisci, ma cogliere uno sguardo di questo legame significa essere rinati.
14.22.4.86L’occhiata gli offre un viaggio verso una terra che abbonda non di latte e miele, ma di bontà e di bellezza, di pace e saggezza. E’ il momento migliore della sua vita.
14.22.4.87Quando la coscienza di un uomo viene stravolta dall’occhiata, quando ciò che considerava la cosa più consistente si rivela per essere la meno consistente, quando i suoi valori sono capovolti ed il Bene assume una nuova definizione, egli annoterà quella data come il suo compleanno spirituale.
14.22.4.88Quei momenti, quando si sente distintamente la presenza spirituale, possono essere rari o frequenti, incompresi o riconosciuti, ma sono momenti di benedizione. Ciò vale anche se la porta viene solo socchiusa ed entra solo uno spiraglio di luce.
14.22.4.92Durante quei momenti dell'occhiata egli scopre la presenza molto reale dell'Oltresé . Gli danno una gioia, un'amabilità che disarmano la parte negativa del suo carattere e spingono innanzi la sua parte positiva. Si tratta di momenti preziosi: mai si potrà dare loro valore troppo elevato. E anche se debbono passare, una qualche comunicazione con essi è sempre possibile attraverso la memoria.
14.22.4.93Meglio di essere ignoranti è sapere cosa si legge nei testi o si ascolta nelle conferenze su tali argomenti, ma molto meglio di entrambe è di sentire vividamente la presenza e la realtà dell’Io supremo, di conoscere la Sua realtà con totale certezza.
14.22.4.97“Colui che perderà la sua vita la salverà”. Chi vorrà tradurre le parole di Gesù in una generosa emozione e non in una conoscenza metafisica non avrà mai saputo il vero significato di quelle parole. Poichè il servizio filantropico degli altri è nobile ma secondario ideale, mentre l'unione mistica con l'Io supremo è una conquista primaria inestimabile.
14.22.4.99La libertà che egli sente in quei momenti e la consolazione che ne prova sono indicazioni del valore di quello scopo lontano.
14.22.4.100Quei rari momenti di esaltazione e di innalzamento di occhiate spirituali e di libertà interiore sono di inestimabile valore. Essi mostrano all’aspirante ciò che può diventare, affermano la realtà dell’ideale e ne rivelano la possibilità.
14.22.4.103Queste occhiate ci colgono impreparati, quasi inavvertitamente. Non esiste più alta esperienza nel nostro passato con cui raffrontarle, o più bella.
14.22.4.109Noi abbiamo bisogno di queste conferme occasionali da parte dell’Io supremo riguardo alla sua esistenza.
14.22.4.113Un certo tipo di risveglio è normalmente il preludio prima di intraprendere la Ricerca con reale zelo. E’ l’occhiata che lo dona.
14.22.4.116Vi è un’immagine di Dio in ogni uomo; una volta vista egli corteggerà per sempre l’unione con essa.
14.22.4.117Ciò che sappiamo è talmente poco che dovrebbe renderci intellettualmente umili. Ma quel poco è comunque della massima importanza per noi. Perché sappiamo che l’Io supremo è, che vale la pena fare il passaggio alla sua immobilità dal tumulto dell’ego, e che la bontà e la purezza, la preghiera e la meditazione ci aiutano a trovarlo.
14.22.4.121Il sapere che non ci sono due esseri umani che siano uguali si riferisce ai loro corpi e menti. Ma ciò tralascia quella parte della loro natura che è spirituale, che viene trovata ed esperita nella meditazione profonda. Lì la parte più profonda del loro essere conscio, scompare il sé personale; solo la coscienza in sé, libera dal pensiero, libera dal mondo, rimane. Questa è la fonte del senso dell’io, ed è esattamente la stessa nell’esperienza di tutti gli altri esseri umani. Questa è la parte che mai perisce, e dove “Dio e l’uomo si mescolano”.
14.22.4.121Quanti hanno chiesto perplessi perché quello scorcio di realtà intravisto non può rimanere con loro, quanti ne hanno deplorato la brevità! Plotino nel passato diede loro questa risposta: “L’uomo può cessare di essere uomo per diventare Dio; ma l’uomo non può essere contemporaneamente uomo e Dio.
14.22.4.126Egli si può trattenere in questo stato senza io solo per un breve istante. L’io presto riaffiora e la gloriosa presenza si ritrae, poiché i due sono incompatibili.
14.22.4.127Tali periodi sono brevi e rari ma ci sollevano e ci conducono verso l’interiorità. Sentiamo che c’è pace e gioia come possibilità ultime per noi…
14.22.4.128,Le occhiate di Realtà che ci svegliano dal mondo delle illusioni vengono a noi solo a certi intervalli. Non possiamo trattenerle, ma possiamo ripeterle.
14.22.4.131L’occhiata può durare un attimo, un minuto, un’ora o una settimana - chi può dirlo, visto che si tratta di una grazia misteriosa? Ma nel frattempo si ferma l’oscillazione dei pensieri, e il tempo si riposa. Non può essere condiviso con altri – anche se essi potrebbero accorgersi o pregustare alcuni suoi frutti – e da questo punto di vista si tratta di un’esperienza privata.
14.22.4.133Tra gli psicologi e gli psichiatri comincia a trovarsi una minoranza che pone grande valore a queste occhiate che essi definiscono “esperienze picco”. Con qualificazioni accademiche, formazione professionale e orientamento scientifico identico a quello dei loro colleghi essi sono diversi in quanto apprezzano e studiano tali esperienze come qualcosa di importante per una giusta conoscenza dell'essere umano.
14.22.4.142Quell’energia che ci appare sotto forma di luce è la base dell’universo, è il principio da cui sono fatte tutte le cose.
14.22.4.152La luce che proviene da una lampada da tavolo prova l’esistenza dell’elettricità. La luce che irrompe nella mente in quei momenti esaltanti prova l’esistenza dell’Anima.
14.22.4.155Chiunque si avvicina alla Divina Fonte di tutte le cose entra nell’aura della sua Potenza e nella percezione della sua Luce.
14.22.4.156Se non si resiste alla Luce, per timidezza, per ignoranza o egoismo, questo funzionerà sull’intero essere umano, trasformando radicalmente il suo modo di vedere, la sua vita e la sua coscienza.
14.22.4.159Se egli riesce a trattenersi fermamente e risolutamente nella Luce la sua coscienza verrà innalzata ad un piano superiore.
14.22.4.161La luce interiore gli darà uno scorcio di una vita più nobile e purificata e lo ispirerà con l’urgenza di realizzarla.
14.22.4.162Colui che vede la Luce deve essere grato per molte ragioni. Primo, è la sola esperienza occulta di cui si può dire che è assolutamente senza rischio o pericolo. Secondo, è la visione più elevata della chiaroveggenza. Terzo, dona la sensazione di perfetta felicità, non nel senso del mondo, ma di tipo etereo, non terreno. Quarto, è una manifestazione diretta di Dio all’uomo, come la prima delle sue effusioni e quindi una benedizione rara, una grazia. Quinto, se appare nella coscienza come Potenza, chi la riceve potrebbe sentire una forza tremenda, altrimenti sconosciuta, che pulsa dappertutto, intorno e dentro di lui, oppure un improvviso squarcio come un fulmine di comprensione totale...
14.22.4.168,San Giovanni della Croce, detenuto ingiustamente prigioniero, trovò la sua cella colma di luce quando sognò una notte che gli apparve la Vergine che prometteva il suo aiuto se fosse fuggito. Martinus, il miste danese, mi disse che Gesù gli apparve in meditazione circondato da una palla di luce.
14.22.4.193Se solo le Chiese incoraggiassero i fedeli a guardare all’interno di sé come unico posto in cui trovare Dio!
14.22.4.198Il Professor Edmond Szekely, autorità sugli Esseni, è un esperto in Aramaico e Greco. I suoi scritti si basano su antiche scritture trovate nel Vaticano ed in altre librerie. Nella sua traduzione del “Vangelo Esseno di Giovanni” ho trovato alcune frasi che non erano né nella Bibbia né nei Vangeli apocrifi. Un paragrafo vibrava di onde dorate dalle pagine verso di me. In esse Gesù proibiva di uccidere gli animali per mangiarli. Immediatamente smisi di mangiare il pesce. In quel momento perfino il desiderio di farlo mi venne portato via ...
14.22.4.198,Durante questa rara esperienza l’uomo sente che egli è libero da attaccamenti terreni e da desideri mondani, che l’intensa pace che prova e la vera felicità, che la realtà divina è il fatto travolgente dell’esistenza…
14.22.4.203,Vedere la Luce di fronte a lui è uno stato; essere fusi dentro di essa è un altro, superiore.
14.22.4.204
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