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La Resurrezione – morire e poi rivivere - è un simbolo. Significa uscire dall’ego e entrare nell’Io supremo in totale consapevolezza.
13.20.5.7Quando due sé diventano uno, svanisce il conflitto interiore. La pace, ricca e indicibile, è sua.
13.20.5.9Egli ha esteso la sua coscienza all’Io supremo, spostato l’ego dalla sua antica tirannia ed è diventato quell’umano totale che intendeva essere.
13.20.5.10Noi che onoriamo in modo così elevato la filosofia non possiamo permetterci di non essere onesti con noi stessi. Dobbiamo ammettere che la fine di tutti i nostri sforzi è la resa. Nessun essere umano può far altro se non questo - una prostrazione totale e umile, dove ci si scioglie, perdiamo l'io, perdiamo noi stessi. Il resto è paradosso e mistero.
13.20.5.11E’ da questo splendido equilibrio tra totale umiltà e nobile fiducia in sé che il filosofo ottiene la sua saggezza e la sua forza. Egli è sempre metaforicamente inginocchiato di fronte al Divino in una resa di auto-rinuncia e spesso in preghiera di auto-umiliazione. Eppure, accanto a ciò, egli cerca sempre di sviluppare e applicare nella vita il suo intelletto e la sua intuizione, la sua volontà e la sua esperienza.
13.20.5.16,Il filosofo sarà un karma yogi in quanto lavorerà senza sosta al servizio dell'umanità e nel contempo lavorerà con spirito disinteressato. Sarà un bhakti yogi in quanto cercherà amorevolmente di sentire la presenza costante del Divino. Sarà un raja yogi in quanto terrà la sua mente libera dagli appigli del mondo ma inchiodata al compito sacro che ha intrapreso. Sarà un gnana yogi in quanto applicherà il suo potere di riflessione e di ragionamento sulla comprensione metafisica del mondo.
13.20.5.18I suoi pensieri sono diretti dall'Io supremo, le sue emozioni ispirate da Lui, le sue azioni Lo esprimono. Quindi tutta la sua vita personale diventa un tutt'uno armoniosamente e divinamente integrato.
13.20.5.23Un uomo agisce in modo filosofico quando la saggezza e il servizio diventano l’energia motivante dietro alle sue azioni...
13.20.5.25,Nella sua vita pratica egli sarà prova di cuore compassionevole ma di testa ragionante, di forte volontà ma di intuito sensibile.
13.20.5.38Egli è uno scienziato nella misura in cui rispetta i fatti, un metafisico nella misura in cui vuole la realtà, un religioso nella misura in cui riconosce un potere più elevato.
13.20.5.39Anche se egli vive nell’Eterno, egli permette all’ora fuggente di prendere da lui ciò di cui ha bisogno. Questo è l’equilibrio.
13.20.5.40Cominciando a vivere dal nucleo stesso, cominciamo a vivere armoniosamente, indivisi e completi.
13.20.5.41Da quel momento gli deve essere insegnato dall’interno, deve essere guidato dall’interiore, da qualcosa d più profondo dell’intelletto, di più sicuro dell’intelletto. Da quel momento egli dovrà fare quel che deve essere fatto, sotto l’influsso di una volontà superiore a quella sua solamente personale.
13.20.5.45,Quando egli ha messo a tacere i suoi desideri e fermato i suoi pensieri, quando ha messo da parte la sua volontà e deposto il suo io, allora egli diventa un libero canale attraverso il quale la Mente Divina può fluire entro la sua coscienza. Nessun sentimento malvagio può entrare nel suo cuore, nessun cattivo pensiero può attraversare la sua mente, e nemmeno nuove conseguenze di vecchie malefatte possono incidere sulla sua serenità.
13.20.5.48Il filosofo non ha punti di vista. I punti di vista sono tenuti da coloro che dipendono solo dall’intelletto o dalle emozioni per i loro giudizi. Egli invece dipende dall’intuizione, la voce del sé superiore.
13.20.5.52L’attenzione viene sempre attratta da qualcosa o da qualche pensiero, da qualche sensazione o qualche esperienza. Nel caso dell’uomo ordinario la consapevolezza viene persa nell’attenzione; ma nel caso dell’uomo filosofico esiste una tela di fondo che valuta l’attenzione e la controlla.
13.20.5.81L’uomo illuminato potrebbe apparire all’esterno come tutti gli altri, una vita normale e ordinaria, ma se lo fa o no, ci sarà sempre questa vitale differenza tra lui e la gente ordinaria: cioè che lui non dimentica mai la sua vera natura.
13.20.5.82Egli conoscerà la R E A L T A’, e la conoscerà come il suo proprio ultimo essere, indistruttibile e sempre esistente. Nel mezzo del più prosaico circondario, profondamente nel centro del proprio cuore ci sarà una calma perfetta per sé stesso e benevolenza per tutti gli altri.
13.20.5.130Il filosofo è una creatura cosmopolita più di qualsiasi altro uomo. Egli disprezza i feroci nazionalismi che esplodono nel mondo e ha colto la verità del messaggio di benevolenza di Gesù nei confronti di tutti gli uomini.
13.20.5.143Quando egli avrà la fiducia in sé di parlare dalle sue scoperte personali, e l’autorità di parlare da un livello superiore forse pochi ascolteranno in quel momento, ma molti lo faranno in seguito.
13.20.5.148Non è un’esclusività nata da orgoglio spirituale, ma da umiltà spirituale. Poiché il filosofo sente profondamente che deve rispettare il punto di vista degli altri perché esso è il risultato della loro propria esperienza di vita.
13.20.5.155Il Filosofo non è interessato nell’attrarre l’attenzione su se stesso ma solo alle sue idee, le sue scoperte, e le sue rivelazioni.
13.20.5.160In qualsiasi situazione dove egli è coinvolto con altre persone egli non considererà solo il suo benessere all’esclusione degli altri, né il loro a detrimento del suo. Egli farà ciò che è giusto e saggio in quella situazione, prendendo in considera zione il benessere di tutti e facendosi guidare in ultima analisi dall’intuito impersonale dell’Io supremo.
13.20.5.185Esiste una verità universale? Esiste una dottrina che non dipende dall’opinione dell’individuo o dalle peculiarità di una particolare era o dal livello culturale di un particolare paese? Esiste un insegnamento che si richiami all’esperienza universale e non al pregiudizio privato? Noi rispondiamo che esiste, ma è stato seppellito sotto molto cascame metafisico, molte antiche tradizioni, e molta superstizione Orientale. Il nostro lavoro è stato quello di recuperare questa dottrina dal passato morto a beneficio del presente vivente. In queste pagine facciamo esplodere le false contraffazioni ed esponiamo la vera dottrina. La nostra opera è stata quella di riscattare questa antica dottrina dal passato defunto a beneficio del presente vivente. In queste pagine facciamo esplodere le false contraffazioni ed esponiamo la vera dottrina.
13.20.5.194Così come il sole può essere visto solo attraverso la sua luce, così la verità si discerne solo attraverso la sua auto-rivelazione nella mente. Cioè solo attraverso la grazia che porta all’intuizione. Non c’è alcun altro modo.
13.20.5.201La piena conoscenza della Verità può essere immediata o lenta; la prima via è attraverso la conoscenza, la seconda attraverso la devozione e la meditazione.
13.20.5.253La verità esisteva prima che le chiese cominciassero a svettare con le loro guglie verso il cielo e continuerà ad esistere dopo la demolizione dell’ultima accademia di filosofia. Niente può acquietare quest’esigenza primordiale dell’uomo. Il clero può essere sterminato fin quando non ce ne sarà più alcuna vestigia sulla terra; gli eremitaggi mistici possono essere distrutti fino a che non ne rimarrà che polvere; i testi filosofici posso essere bruciati da tiranni che odiano la cultura, eppure questo senso sotterraneo nell’uomo, che esige la comprensione della propria esistenza, un giorno risorgerà di nuovo con urgente affermazione e creerà una nuova espressione di se stessa.
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