The Library
Ogni ricerca richiede il viaggio, uno spostamento periodico da un punto all’altro. La ricerca spirituale include un costante viaggio intellettuale, ma un solo spostamento importante –dal punto di vista dell’io a quello dell’Io supremo.
3.2.4.5Che cosa attende l'Io supremo, così a lungo, così pazientemente? La nostra disponibilità a morire all'ego, così che Egli possa vivere in noi. Non appena diamo un cenno di questa disponibilità, con l'accettazione di ogni opportunità per ottenere la distruzione dell'egoismo, l'influsso della nuova vita inizia a permeare il posto lasciato vuoto.
3.2.4.6Qualunque cosa aiuti a ridurre l’influenza predominante dell’ego aiuta la sua ricerca…
3.2.4.7,Lasciamo che si metta di fronte al fatto che se egli sta cercando l'Io supremo con una parte del suo essere, con l'altra sta cercando il suo ego. Vuole che vengano soddisfatti i suoi desideri e nel contempo vuole ciò che è senza desiderio. Cerca di camminare in due diverse direzioni. O l'una o l'altra deve andarsene.
3.2.4.10Nel cancellare il proprio egoismo, a cui si giunge attraverso una doppia disciplina – primo, costante formazione del proprio carattere e secondo, imparare a vivere costantemente nel più profondo silenzio della meditazione – egli permetterà all'Io supremo di agire dentro e attraverso di lui.
3.2.4.14Ogni volta che egli cerca di negare la responsabilità che porta pei i propri guai e cerca di spostarla sulle spalle di qualcun altro egli rende certa l’apparizione ulteriore di quegli stessi guai nella sua vita. Poiché ancora permangono le cause interne.
3.2.4.16Sì, certamente il Regno dei Cieli deve essere portato giù e stabilirsi sulla terra. Ma il significato delle parole di Gesù non era sociale: era individuale. Ogni uomo deve stabilirlo nella propria sfera, nei suoi sentimenti, pensieri e azioni.
3.2.4.18L’uomo vanitoso, lo stupido, il lussurioso non possono entrare nel regno dei cieli. Egli deve essere innanzitutto abbastanza umile per ridurre al silenzio l’ego, abbastanza intuitivo per esporre i suoi inganni e forte abbastanza per superare i suoi desideri.
3.2.4.19Cosa significa eliminare la dominanza dell’io? Fin quando non vediamo chiaramente questo aspetto, non riusciremo a vedere che sforzo dobbiamo fare per ottenerlo. Primo, significa costante addestramento a considerare noi stessi e le nostre fortune in maniera fredda, disinteressata e imparziale come consideriamo gli altri uomini e le loro fortune. Secondo, significa una costante vigilanza a tener lontana l’interferenza deformante, avvolgente e perversa delle abitudini personali di pensiero e sentimento. E’ il cieco perseguire di queste tendenze della nostra natura, accumulate già da un lontano passato, che formano la maggior parte della vita dell’ego. Terzo, significa una costante pratica a reprimere i pensieri e i sentimenti mentre si coltiva l’immobilità mentale.
0.2.4.21... Considera il peggiore, più irritante problema come la voce dell'Io supremo. Cerca di sentire cosa ti stia dicendo. Cerca di rimuovere gli ostacoli che Egli addita dentro di te. Guarda questa prova dolorosa, quest'esperienza speciale come qualcosa che ha il massimo significato nella tua crescita spirituale...
3.2.4.24,... In qualsiasi punto della tua vita, a partire da un evento, una situazione, da un contatto ad un altro l'Intelligenza infinita ti offre i mezzi per la crescita, se solo uscirai dal solco dell'egoismo e ne approfitterai.
3.2.4.24,Il posto in cui ti trovi, le persone che ti circondano, i problemi che incontri, gli eventi che hanno luogo proprio adesso – tutto ha un significato speciale per te. Vengono seguendo la legge della ricompensa ed anche per necessità particolari della tua crescita spirituale. Studiali per bene, ma impersonalmente, senza l'ego, ed adatta di conseguenza le tue reazioni. Questo potrà essere duro e anche spiacevole, eppure è un modo certo di risolvere tutti i tuoi problemi...
3.2.4.24,Non essere così rigidamente bloccato dai tuoi affari pratici e dalle relazioni personali. Apri la tua anima all’ammirazione della Natura , agli alti voli dell’arte e, soprattutto, alla quiete.
3.2.4.27Il suo lavoro è di preparare il terreno e di seminare il seme; la Natura farà il resto. Cioè egli deve preparare le condizioni fisiche favorevoli e la giusta concentrazione psicologica dove può nascere più facilmente l’ispirazione.
3.2.4.28Ogni uomo deve lavorare su se stesso e deve lasciare stare gli altri. Criticare e condannare è facile, ma significa non riuscire a occuparsi dei propri affari. E cosa sono gli affari propri? Lavorare su se stessi fino a quando si diventa consapevoli della parte divina in noi.
3.2.4.34Il suo compito è di scoprire la presenza dentro di sé di uno strato più profondo e più divino della mente.
3.2.4.35Egli è situato in un tempo misurabile ed in una forma di massa, eppure sta cercando di capire, raggiungere, identificare ciò che è senza tempo e senza forma. Come si può fare ciò a meno che non venga trasformata la ricerca stessa…?
3.2.4.38,Se qualcuno lavora senza maestro, deve necessariamente intensificare i propri sforzi. Deve sforzarsi a raggiungere una maggiore consapevolezza delle proprie esperienze passate ed attuali alla luce della nuova sapienza, ad essere più obbiettivo nell'osservazione di se stesso, le sue azioni e i suoi pensieri in ogni situazione, e infine riconoscere il fatto che la sua vita quotidiana è il materiale che gli viene donato su cui lavorare."
3.2.4.41Ogni individuo ha abbastanza da fare per espletare lo scopo più elevato della vita, il quale è chiaro e definito: raggiungere la consapevolezza dell'Io superiore, arrendersi a lui totalmente con la volontà e con il cuore, e superare l'ego – il quale da solo chiama a sè l'intera natura dell'uomo o della donna.
3.2.4.45Tutto ciò che lo aiuta ad essere più cosciente dell’esistenza di qualcosa di più elevato del suo sé personale, e qualsiasi esperienza che lo induce ad aspirare a ad un modo di vita più spirituale deve essere coltivato...
3.2.4.46,Egli deve permettere alla potenza vitale universale che è già dentro di lui di prendere pieno possesso del suo cuore e della sua mente. Ciò che glielo impedisce è l’io personale, che crede di essere completo e che si è separato dalla potenza vitale universale. La disciplina filosofica è destinata a superare tale egoismo, o come disse Gesù: “Rinuncia a te stesso se vuoi trovarla.”
3.2.4.47,Se egli si chiede: “Quali sono i valori ultimi della vita umana?” E se risponde chiaramente alla domanda si troverà a poter rispondere alla maggior parte delle domande più immediate riguardanti le politiche strategiche, i dettagli tattici e i problemi pratici della vita umana...
3.2.4.48,Se egli guarda al fine ultimo saprà quali sono i giusti mezzi. Se scopre qual è lo scopo più vasto dietro a quelli più piccoli, sarà immensamente più facile per lui sapere cosa fare in qualsiasi situazione quando deve scegliere tra percorsi opposti.
3.2.4.48,Gli si lasci ricordare che egli non può conquistare i propri desideri né soggiogare la sua natura animale con le sue sole forze. Nell'esito finale è la Grazia che lo libera dalla sua schiavitù. La Grazia giunge solo dopo che egli ha fatto tutti gli sforzi possibili, dopo che egli ha praticato il sacrificio dei suoi desideri e ha offerto tutta la sua natura inferiore all'Io supremo...
3.2.4.50,L’intuizione, l’ispirazione e persino la grazia possono pervenire direttamente a lui attraverso la preghiera, la meditazione e la lettura.
3.2.4.62Con franchezza e senza vergogna egli si renderà conto dell'animale che c'è in lui. Egli sa qual'è il suo posto nella lunga crescita che ha subito durante molte nascite sulla terra. Ha raggiunto il suo scopo. Ma uno scopo più elevato ora appare, e a sua volta deve essere raggiunto. Il mezzo-uomo deve ora diventare interamente umano. E per questo deve imparare il controllo di sé, per quanto difficile possa essere.
3.2.4.71Le definizioni intellettuali degli stati trascendentali ci lasciano nell'oscurità. Dobbiamo praticare il camminare sul sentiero divino, e non semplicemente parlarne, se vogliamo sapere cosa sono quegli stati.
3.2.4.75Egli dovrebbe rendere la sua mente l’ospite di bellissimi pensieri e di buon umore, per renderla pronta come luogo in cui l’anima può entrare senza difficoltà.
3.2.4.81Esistono leggi di un superiore sviluppo spirituale, ma esse si rivelano solo alle loro condizioni. La prima è che egli dovrà applicare quanto già sa, e non lasciarlo giacere come mera teoria.
3.2.4.84E' importante per lo studio della filosofia e soprattutto nella pratica del Cammino Breve di evitare pensieri e sentimenti negativi, di confutarli ogni volta e non appena si presentino. Questa non è solo una necessità morale ma anche pratica. Nell'evitare si aiuta la mente a raggiungere o a mantenere quella delicata condizione di comprensione intuitiva trascendentale.
3.2.4.89La vera comprensione della Verità può essere sviluppata solo in un modo, attraverso l’attività a livello intuitivo, a differenza degli sforzi fatti a livello intellettuale o fisico.
3.2.4.97I pensieri che egli porta nella sua coscienza dovrebbero essere del tipo che lo conducono più lontano nella sua ricerca del Perfetto.
3.2.4.105Sarebbe sbagliato credere che sia sufficiente per l’aspirante unire la giusta teoria con l’auto-correzione e la giusta azione per ottenere il massimo risultato. Il quarto punto necessario per completare il suo sforzo è persino più importante. E’ la giusta meditazione.
3.2.4.119E’ elevata l’importanza di una piccola pratica di quiete mentale. E’ questa pratica che porta risultati definitivi nel tempo e ciò che da’ forza e comprensione. Richiede qualche sforzo.
3.2.4.124,Da un certo punto di vista il lavoro effettuato nella Ricerca non è altro se non scoprire cio che è coperto: pensieri, emozioni e passioni, estroversione senza sosta e egoismo senza fine giacciono sopra al prezioso diamante come spessi strati di terra. Ecco perché è così necessaria l'azione penetrativa della meditazione.
3.2.4.125
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