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l suo primo sforzo è di trovare gli ostacoli che ritardano la sua illuminazione; il secondo è di rimuoverli. Questo costituisce il Cammino Lungo.
3.2.1.1La mente è impedita dal conoscere la verità dai propri difetti, limitazioni o deficienze, dalle proprie passioni, egocentrismo e possessivissimi. La disciplina filosofica fissa come obbiettivo l’eliminazione di tali ostacoli…
3.2.1.3,La meditazione dovrebbe aprirsi con una preghiera silenziosa, formulata per esprimere un anelito spirituale per una modalità di vita superiore. Ciò può essere seguito dalla concentrazione su di un argomento spirituale prescelto. Bisognerà fare ogni sforzo possibile per non permettere ai pensieri di vagare e di riportarli indietro quando lo fanno.
3.2.1.4,Non è il mondo che si erge sulla nostra strada e a cui bisogna rinunciare, ma il nostro rapporto mentale ed emotivo col mondo; e questo deve solo essere corretto. Possiamo rimanere esattamente dove siamo senza fuggire verso ashram o conventi, a condizione che facciamo uno spostamento interiore.
1.2.1.12Colui che entra in questa ricerca avrà molto da fare, poiché dovrà lavorare sulle debolezze del suo carattere, sul pensare in maniera imparziale, sul meditare regolarmente, e su una costante aspirazione. Ma soprattutto dovrà formarsi nella disciplina della resa del suo io.
1.2.1.16Se egli può far poco per indurre l’avvento della Grazia, può tuttavia far molto per rimuovere gli ostacoli perché avvenga.
3.2.1.35I raggi di luce penetrerebbero la mente cosciente dell’uomo anche adesso, se non venissero impediti dall’estroversione della sua attenzione, l’agitazione delle sue emozioni e passioni, le strette rigidezze del suo intelletto logico, e dagli attaccamenti dell’ego. Ecco perché la rimozione di tali ostruzioni – lavoro speciale del Cammino Lungo – è indispensabile per il suo progresso.
3.2.1.43Quando egli è insoddisfatto di se stesso, quando crede che quello che sta facendo, pensando od ottenendo è non abbastanza, o troppo inferiore o perfino troppo mal diretto, allora potrebbe essere pronto per il Cammino Lungo dell'auto-miglioramento.
3.2.1.48Non esistono pratiche che possano svelare il significato della vita. Ciò può derivare solo da esperienza e riflessione. Ma le pratiche hanno anche usi secondari, come aiutare a sviluppare la concentrazione, necessaria per la giusta riflessione.
3.2.1.51La ricerca della verità da parte di una mente deformata dall’odio, dalla rabbia, dal pregiudizio, dall’amarezza o dall’avidità, o che sia carente in calma, concentrazione o aspirazione non può che finire nel fallimento… ecco perché è necessario il Cammino Lungo.
3.2.1.59,Certamente egli deve essere desideroso di cercare la verità, in grado di concedere del tempo alla ricerca, poiché essa richiede studio e meditazione, ma allo stesso modo egli deve essere pronto a praticare l’auto-disciplina. Questo in parte è perché la ricerca della verità ha successo nella misura in cui egli si disimpegna dall’ego e dai pensieri, le passioni e gli stati d’animo che esso produce.
3.2.1.75La ricerca dell’Io supremo deve iniziare con una disciplina dell’io inferiore.
3.2.1.81,Egli dovrà stroncare le emozioni più basse ogniqualvolta esse alzano la testa. L’uomo ordinario, non ricercatore, può permettere al risentimento, alla rabbia, alla lussuria, all’odio e all’avidità di apparire e agire senza limitazioni sulla scena della sua vita, ma il discepolo non può. L’auto-purificazione è la sua necessità e il suo dovere.
3.2.1.107Il cammino Lungo lo porta semplicemente ad un altra parte dell'ego, anche se si tratta della sua parte più elevata.
3.2.1.136,Coloro che ricorrono spesso a pensieri del proprio passato ne rimangono intrappolati e tenuti prigionieri dell'ego. Il rimorso per peccati commessi e l'auto-commiserazione per essere stati la vittima dei peccati di altri – entrambi vengono subito esagerati e creano ulteriori ostacoli da superare durante la ricerca.
3.2.1.154Alcune cose dentro il proprio essere stanno bloccando la sua strada verso l’Io supremo. E’ necessario un o sforzo – determinato, continuo, audace – per eliminarle. In apparenza sono emotive e passionali, in essenza egoistiche.
3.2.1.181Il ricercatore sul Cammino Lungo cerca di eliminare i suoi sentimenti più bassi e coltivare quelli più nobili. Ma in tutto questo sforzo egli sta guardando solo a sé stesso, purificando e migliorando il suo ego ma comunque sempre il proprio ego.
3.2.1.191Se un progetto per andare avanti, come la Ricerca, rimane solo intellettuale e non scende fino al cuore, muovendolo, l'aspirante continuerà a rimanere al di fuori dello spazio dell'Io supremo.
3.2.1.195… La base del Cammino Breve è che noi siamo sempre divini. E' sempre già con noi, non è una cosa nuova e noi dobbiamo solo riconoscere quanto già è lì.
3.2.1.209,Sul Cammino Lungo molti novizi cercano esperienze – mistiche, occulte, psichiche. E' l'io che le vuole, insieme alla soddisfazione per i progressi che si fanno. L'io si sente importante. Sul Cammino Breve no c'è nessun desiderio di esperienze interiori di alcun genere. Quando sei già nel Reale, non c'è più alcun desiderio...
3.2.1.209,… Non esiste una sola regola fissa per tutti. Una persona è più adatta ad un poco del Cammino Breve e più tempo sul Cammino Lungo; per un altro è il contrario. Per la maggior parte delle persone una combinazione dei due è la soluzione migliore...
3.2.1.209,E’ molto importante avere una fede viva nell’Io supremo e diventare come un bambino e diventare dipendenti dall’Io supremo come un bambino dipende dai suoi genitori...
3.2.1.209,Durante la parte attiva della giornata la meditazione prende la forma di rimembranza, cercando sempre di ricordare l’Io supremo: ESSO E’ (e questo basta...)
3.2.1.209,...Sul Cammino Lungo l’aspirante cerca di migliorarsi. Sperimenta successi e fallimenti, alti e bassi. Quando è deluso diventa malinconico. Sul Cammino Breve una situazione del genere non può avverarsi perché egli ha fede come un bambino. Egli ha donato tutto il suo futuro all’Io supremo/Dio ed ha abbastanza fede da aver fiducia in esso. Sa di aver preso la giusta decisione e quindi è sempre contento. Dipende dalla GRAZIA, La conosce e sa che proviene dall’essere più saggio che si trova dietro al mondo. Qualsiasi cosa avvenga, sarà la migliore...
3.2.1.209,Normalmente, noi viviamo nei nostri pensieri, nelle nostre piccole vite, anche se i pensieri sono spirituali. Per cui dobbiamo tenerci lontani da tutti i pensieri. Se tu vuoi pensare all’Io supremo, che è senza forma, non puoi farlo. Possiamo provarci, ma qualsiasi idea, forma o figura è sbagliata. Non lo puoi immaginare. Per cui è meglio non provarci, ma rimanere immobili...
3.2.1.209,Il Cammino Lungo – qui egli lavora attraverso l’ego. Il discepolo pensa di essere l’ego e sviluppa la sua concentrazione, aspirando a migliorare se stesso, diventando sempre più puro. Dice: “io sto facendo questo lavoro” …
3.2.1.209,Il Cammino Breve – è diverso perché l’idea di “io” non vi entra, solo l’Io superiore, non la brama (che appartiene al Cammino Lungo) bensì l’identificazione …
3.2.1.209,…perché tutti i maestri non insegnano il Cammino Breve? La risposta è: perché la gente non ha abbastanza forza di carattere di rinunciare all’ego e non hanno la volontà di girarsi immediatamente verso la luce…
3.2.1.209,Il Wu-Wei, che significa inazione, non cercare, è il più alto insegnamento del Taoismo e dello Zen… l’Io supremo è già lì. Tu come io devi allontanarti…
3.2.1.209,Per quanto riguarda l’Illuminazione, essa non proviene da uno sforzo di auto-volontà; proviene solo da ciò che l’Io supremo fa per lui. E’ una questione di Grazia – imprevedibile…
3.2.1.209,
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