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Il nostro processo pensativo è limitato da relazioni spazio-temporali, ma c’è qualcosa in noi che non lo è. Normalmente non ne abbiamo alcuna consapevolezza, anche se non ci lascia mai.
13.19.4.7Ci vengono date forme incarnate nello spazio e menti operanti nel tempo per cui possiamo giungere a decifrare i significati della vita e del mondo, sviluppare consapevolezza dell’Essere Infinito che si trova dietro ad entrambi, e conoscere il nostro vero sé.
13.19.4.13Fin quando la consapevolezza dell’uomo è intrappolata nello spazio e nel tempo, fino ad allora egli non sarà in grado di conoscere la realtà che li trascende.
13.19.4.14Il più valido frutto della teoria quantistica è scoprire che i processi dell’universo che avvengono nel tempo e nello spazio emanino da qualcosa che fondamentalmente non è nel tempo e nello spazio.
13.19.4.18Durante l’ultima valutazione in realtà la vita è un processo grazie al quale l’individuo diventa cosciente della sua vera identità. La natura spirituale dell’uomo non esiste in potenza, ma nell’atto.
13.19.4.75,Durante il sonno profondo non abbiamo assolutamente il senso dell'esistenza del Tempo. Ci troviamo nell'eternità! Quando saremo totalmente convinti dell'illusorietà del tempo, e rendiamo questa convinzione un atteggiamento stabile, l'eternità si rivela anche durante lo stato di veglia. Questa è la vita nell'Io supremo...
13.19.4.84,L’Io supremo non si trova nel tempo e quindi non ha storia. Egli è, senza inizio e senza fine. L’intelletto che svolazza da passato a futuro, da un evento cronologico ad un altro trova strane queste idee, difficili da capire e anche sconcertanti.
13.19.4.109Se durante la meditazione egli si sente come se fosse da sempre seduto lì significa che ha toccato l’eternità, il senza-tempo.
13.19.4.114Quando il tempo si ferma egli sente che ha trovato il suo Sé superiore, che il suo normale sé di tutti i giorni è poco profondo. L’altro non cambia mai, mentre quello poco profondo cambia negli anni e con gli umori anche durante la giornata.
13.19.4.116Il presente, nonostante i suoi costanti cambiamenti di forma, è sempre con noi. Perché? Perché in nostro più interno reale essere, senza questi cambiamenti, è sempre con noi.
13.19.4.137Noi potremmo vivere in un mero succedersi di eventi, quindi rimanere vittime del tempo, oppure, pur prendendo nota di essi, potremmo sollevare la nostra coscienza al di sopra del coinvolgimento ad un livello così alto da diventarne semplici spettatori.
13.19.4.154Quando un Maestro mistico come Gesù dice agli uomini di astenersi dal preoccuparsi per il domani e lasciare che a ogni giorno basti la sua pena, egli parla dalla sua coscienza del vivere l'eterno ora... Egli diceva loro di vivere nel senza tempo, di lasciare che il passato morto seppellisca se stesso...
13.19.4.171,Nel lasciarci diventare vittime del passato, permettendogli di divorare il presente, noi perdiamo il significato straordinario e la straordinaria opportunità che contiene il presente. Mentre l'Io supremo ci parla dalla comprensione intuitiva del domani, l'io ci parla attraverso la memoria. Il suo passato ci rende schiavi, impedendo la nascita di una visione nuova e più elevata. Ma è possibile svegliarci, e cominciare a guardare la vita che si dipana nell'Eterno Presente, l'Adesso, con occhi totalmente nuovi. Ogni mattina è come una nuova reincarnazione in questo mondo. E' una fresca opportunità di essere noi stessi, e non solo degli echi delle nostre passate fissazioni ideologiche...
13.19.4.171,E’ la nostra inerzia innata che ci mantiene fissati in visioni abituali e quindi ci tiene vittime della nostra esperienza passata. Noi copiamo tutti i giorni quel che abbiamo fatto prima, quel che abbiamo pensato e sentito prima. Viviamo sia nelle memorie consce che in quelle subconscie, nei desideri, nelle paure che il tempo ha accumulato per noi, e che l’ego ha creato per legarci a sé…
13.19.4.171,Ognuno di noi può imparare a vivere nella gioiosa presenza di questa pace se preparerà la strada disciplinando stoicamente i pensieri che porta in ogni momento. Egli è l'unico responsabile di questi, e solo lui deve avere l'arditezza di rifiutare qualsiasi di essi che possa ridurre la sua statura a quella dell'ego, piccolo, prigioniero del tempo, pieno di desideri.
13.19.4.182,Rimembrare il passato, e soprattutto l’attaccamento ad esso, sorregge l’ego, lo mantiene e lo preserva. Il ricercatore deve tenere sciolti i suoi ricordi, perché dopo tutto la vita presente è solo una di un filo, che in sé è solo un sogno.
13.19.4.187Le memorie del passato desiderato o temuto ti tengono al laccio ancora più profondamente nell’io. La stessa cosa fanno l’anticipazione di un futuro desiderato o temuto. Lasciandoli andare entrambi, vivendo nell’eterno Adesso, tu indebolisci l’ego.
13.19.4.191Siamo talmente invischiati nel passato, nelle sue memorie ossessive, tendenze, impulsi che tendiamo a ripetere e perpetuare i suoi errori e sciocchezze.
13.19.4.210Ogni uomo è vittima del proprio passato fino a quando non si risvegli a questo riconoscimento – cioè che al suo livello migliore egli è divino e senza tempo, e che da lì egli si può sollevare al di sopra del suo passato e liberarsene.
13.19.4.214
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