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La Grazia è un fatto cosmico. Se non lo fosse allora la visione spirituale per l'umanità, che dipenderebbe interamente sui propri sforzi per la possibilità di progressi spirituali, sarebbe misera e scoraggiante.
12.18.5.1La Grazia è il potere trascinatore verso l’interno dell’Io supremo il quale, essendo egli stesso sempre presente, garantisce la presenza costante della Grazia.
12.18.5.2La Grazia è l’efflusso benigno dell’Io supremo, la sua dolce radiazione, sempre presente in noi…
12.18.5.4,Dal grande mistero dell'Io supremo la prima comunicazione che riceviamo che ci parla di lui e ce ne fa percepire l'esistenza, è la Grazia.
12.18.5.5La Grazia è semplicemente il potere trasformante dell’Io supremo che è onnipresente, ma che è ordinariamente e legalmente non in grado di agire in un uomo fino a quando egli n on è in grado di eliminare tutti gli ostacoli a questa attività…
12.18.5.6,L’Io supremo estende la sua grazia a tutti gli uomini, ma non tutti gli uomini sono in grado di coglierla. Questo potrebbe essere dovuto a diverse ragioni, alcune fisiche ed altre, le più numerose, emotive o mentali.
12.18.5.8E’ un sussurro che proviene dal silenzio più totale, una luce che scintilla dove tutto era notte nera. E’ il misterioso araldo dell’Io supremo.
12.18.5.12Esistono delle piccole grazie, come quelle che producono le occhiate; ma c’è un’unica grande Grazia: questa produce una trasformazione duratura, una profonda e radicale guarigione e un’illuminazione permanente.
12.18.5.13La Grazia è qui per tutti. Non potrebbe esserci solo per una persona particolare e non per un'altra. Solo che non sappiamo aprire le nostre mani contratte per riceverla, o come aprire i nostri cuori stretti dall'io per permetterle dolcemente di entrare.
12.18.5.17C'è una potenza che ispira il cuore, che illumina la mente e santifica il carattere dell'uomo. É la potenza della Grazia.
12.18.5.18La Grazia è sempre presente poiché la Potenza Infinita, da cui in origine sorge, è sempre presente.
12.18.5.25La Grazia non dipende dall’intervento divino per favoritismi o in modo arbitrario. Non è l’effetto di un capriccio o ghiribizzo del Divino. Cade come la luce del sole su tutti nello stesso modo, sui buoni e sui cattivi. Ogni individuo può riceverla, aa seconda della quantità di ostacoli che rimuove dalla sua strada.
12.18.5.26La gente ha delle idee curiose riguardo a cosa sia veramente la grazia. Quindi alcuni, ad esempio, sembrano vedere che nell’aprirsi alle bellezze della natura o della musica o dell’arte possano invitare anche l’attenzione della grazia…
12.18.5.35,La Grazia può essere definita come la risposta dell'Io supremo all'aspirazione, alla sincerità e alla fede dell'io personale, innalzando l'uomo ad un livello al di là di quello ordinario. Questo lavorìo dentro di noi (contrastato dal lavoro fatto da noi) inizia in un'immobilità profonda e passiva, per poi finire in attività mentale, emotiva e perfino fisica...
12.18.5.38,E’ vero che la grazia viene donata, ma noi stessi aiutiamo a rendere possibile la sua benedizione aprendo il nostro sé a riceverla, silenziando il sé per sentirla, e purificando il nostro sé perché sia atto ad ospitarla…
12.18.5.38,L'uomo può ricevere la grazia direttamente dalla sua fonte nell'amore infinito dell'Io supremo, nel suo potere, nella sua saggezza, oppure indirettamente, attraverso il contatto personale con un essere ispirato, o ancora più indirettamente, attraverso le opere intellettuali o artistiche di quell'essere.
12.18.5.45Che egli sia il ricettore della grazia guaritrice dell’Io supremo, o della sua grazia dell’insegnamento, o della sua grazia protettrice, la fonte rimane una e la stessa.
12.18.5.50Non è stata la morte del Cristo a portare la sua grazia nel mondo degli umani, ma la sua vita.
12.18.5.55Non ci sono parole che possano ricreare tali momenti di grazia come la musica. Pensate al dono benedetto che l’umanità ha ricevuto attraverso opere come il Messia di Haendel o l’Oratorio del Natale di Bach.
12.18.5.57Colui che crede che il Cristo ha il potere di perdonare i suoi peccati non sbaglia. Il Cristo che può far ciò per lui deve essere una forza vivente, non un personaggio storico defunto. E quella forza è il proprio io-Cristo, cioè l’Io supremo.
12.18.5.61Un altro canale per la manifestazione della grazia è attraverso le circostanze. Esse possono fornire il giusto circondario, le persone giuste e i giusti eventi perché avvenga.
12.18.5.67Non ti può salvare né Maharishi, né Aurobindo né San Francesco. E’ lo Spirito Santo che salva l’uomo attraverso la sua Grazia. L’assistenza di questi uomini potrebbe destare la fede ed acquietare la mente, può aiutarti a preparare le giuste condizioni e fornire una focalizzazione per la tua concentrazione – ma no offrono alcuna garanzia di salvezza…
12.18.5.69,Il perdono dei peccati non è un mito, ma può diventare un fatto solo dopo che il peccatore ha fatto penitenza e ha cercato la purificazione.
12.18.5.71Attraverso questa grazia gli errori del passato potranno essere dimenticati, in modo che possa essere accettata la guarigione del presente. Nella gioia di questa grazia può essere bandita per sempre l'infelicità di vecchi errori. Non ritornare nel passato – vivi soltanto nell'eterno Adesso – nella sua pace, nel suo amore, nella sua saggezza e nella sua forza.
12.18.5.74Il Karma deve operare automaticamente, ma la Potenza dietro al karma conosce ogni cosa, controlla ogni cosa, perfino il karma stesso, sa e comprende quando è auspicabile il perdono.
12.18.5.76,Quando la sottomissione totale dell’io viene compensata dalla santa Grazia dell’Io supremo gli viene concesso il perdono per il suo passato più oscuro ed i suoi peccati gli sono veramente rimessi.
12.18.5.79Rendere il risultato dipendente solo dalla Grazia equivale a negare l’esistenza e la potenza della legge universale della ricompensa. La necessità dello sforzo può essere ignorata solo da coloro che non riescono a vedere che esso svolge un ruolo indispensabile in tutta l’evoluzione, dal basso livello fisico a quello elevato di ordine spirituale.
12.18.5.81La risposta del Sé superiore alla penitenza dell’ego è cosa certa. E tale risposta potrebbe ampliarsi fino al totale perdono dei peccati.
12.18.5.85,Tale è la meraviglia della Grazia che il peggior peccatore che cade nelle più basse profondità può in seguito portarsi alle cime più elevate. Gesù, il Budda e Krishna lo hanno detto chiaramente.
12.18.5.87L’Io supremo agisce attraverso una legge inesorabile, è vero, ma l’amore fa parte di quella legge. La Grazia non viola nessun principio, piuttosto soddisfa il massimo principio.
12.18.5.89C’è speranza per tutti perché c’è Grazia per tutti. Nessun uomo è così pieno di peccati da non poter trovare il perdono, la purificazione ed il rinnovo.
12.18.5.93L’ego non può salvare se stesso. Perché? Perché segretamente non vuole farlo, in quanto ciò significherebbe la propria estinzione…
12.18.5.95,Il destino dell'ego è di essere sollevato nell'Io supremo e lì terminare, o più correttamente, trascendersi. Ma poiché esso non porterà volontariamente la sua vita a cessare, deve intervenire qualche potere dall'esterno per effettuare l'innalzamento. Quel potere è la Grazia, e questa è la ragione per cui è fondamentale che appaia la Grazia...
12.18.5.96,Più egli si avvicina all'Io supremo più la Grazia riesce ad operare in maniera attiva su di lui. La ragione di questo si trova nella natura stessa della Grazia, visto che essa altro non è se non una forza benigna che emana dall'Io supremo. Essa è sempre lì, ma il predominio della natura animale e dell'io le impediscono di entrare nella consapevolezza dell'uomo. Quando verrà disgregato a sufficienza questo predominio la Grazia entrerà sempre più spesso in gioco, sia attraverso le Occhiate che con altri mezzi.
12.18.5.101Niente di ciò che fai può causare questa stupenda trasformazione, perchè essa non è il risultato di sforzo. Non dipende dalla potenza della tua volontà o dalla forza del tuo desiderio. E' solo qualcosa che può essere fatto a te, non da te. E' il risultato del tuo essere assorbito da un'altra e più potente Forza. Dipende dalla Grazia. E' più inafferrabile, eppure più soddisfacente di qualsiasi altra cosa nella vita.
12.18.5.104Il potere dell’Altro che lo trascina in alto fuori dai suoi attaccamenti al corpo e alla terra, allettandolo a fare ciò che non riesce a fare da solo – lasciar andare. Questo potere, quando sentito in questo modo, lo chiamiamo grazia.
12.18.5.106Non rientra nei poteri dell’uomo di terminare il lavoro di purificazione o la sua sequenza di illuminazione: il suo Io supremo, con la sua azione nell’ambito della psiche, può farlo accadere. Questo potere di attivazione è la grazia.
12.18.5.110Ciò che fa la Grazia è distogliere l'attenzione dell'uomo da se stesso, dal suo ego e portarla sull'Io supremo.
12.18.5.114Molti non sono riusciti a disidentificarsi dai loro pensieri, nonostante tutti i tentativi. Questo dimostra la difficoltà, non l'impossibilità di farlo. In questi casi solo la grazia li libererà dalle loro catene-pensieri.
12.18.5.116Quando l’ego sarà sufficientemente schiacciato dalle proprie frustrazioni o dai fallimenti - e prima o poi ciò potrà avvenire alla maggior parte di noi - esso si rivolgerà, apertamente o in segreto, ad ammettere che ha bisogno di aiuto esterno. E che altro aiuto potrà trovare se non quello della Grazia, mediato direttamente dall’Io supremo o indirettamente da un maestro?
12.18.5.117L'ego, il sé personale limitato non può sollevarsi verso il Sè superiore, e se a volte lo studente si è sentito tristemente incapace di far progressi con i propri sforzi, egli avrà comunque imparato l'inestimabile valore della lezione sulla necessità della Grazia.
12.18.5.118L’effetto supremo della grazia, il suo beneficio di maggior valore è quando il suo tocco fa sì che l’uomo lasci andare il predominio del proprio io, quando essa rimuove gli ostacoli personali verso l’Io supremo.
12.18.5.120Solo quando l’ego, frustrato e deluso, dolorante e sofferente scopre che non può cambiare a sufficienza il proprio carattere, per la propria impotenza è pronto a elemosinare la Grazia. Fin quando pensava che potesse farlo solo con il proprio potere, falliva. Ed il modo per chiedere la Grazia è di stare seduti perfettamente immobili, senza fare niente visto che tutto quel che ha fatto è fallito.
12.18.5.121La rivelazione che porta la propria coscienza a coincidere con l’Io supremo deriva solo dalla Grazia.
12.18.5.124Quando maturano gli sforzi di un individuo l’intuizione compare per proprio conto. Ma egli non potrà dire quale giorno succederà, non potrà far precipitare questo meraviglioso evento con la sua volontà, poiché questo dipende dalla Grazia.
12.18.5.125Se egli insiste ad aggrapparsi all’ego rende impossibile conoscere la verità, l’approccio a Dio, o sperimentare il senza-tempo della realtà. A quel punto può aiutarlo soltanto un intervento dall’esterno, solo la Grazia che giunge direttamente oppure attraverso qualche canale umano.
12.18.5.127La Grazia è la potenza nascosta che lavora insieme all’aspirazione del suo spirito ed ai suoi sforzi di disciplina. Ciò non significa che essa continuerà a lavorare se egli lascia cadere sia l’aspirazione che gli sforzi. Potrebbe, ma i più delle volte non lo farà.
12.18.5.130…Senza la Grazia non c’è ingresso. Possiamo sforzarci e piangere, ma a meno che la Grazia non cada su di noi non potremo entrare nel Regno dei Cieli. Come e quando deve avvenire dipende in parte dal nostro Karma, in parte dal nostro desiderio e in parte dal canale che Dio usa.
12.18.5.132,Il passaggio verso una coscienza superiore non può essere ottenuto tramite la volontà di un uomo, eppure non può essere ottenuto senza la volontà dell'uomo. Sono necessari sia la grazia che gli sforzi.
12.18.5.133Se tutti i suoi sforzi sono concentrati sull’auto-miglioramento, allora il circolo del suo pensiero sarà piccolo e limitato. Le cose insignificanti assumeranno eccessiva importanza ai suoi stessi occhi e le cose insignificanti assumeranno eccessivo significato. E’ necessario bilanciare un atteggiamento con l’altro – la resa e la fede nel potere della Grazia.
12.18.5.134Un costante sforzo su di sé può snellire l’egoismo, ma non eliminarlo. Quest’atto finale è impossibile perché l’ego di sua volontà non si ucciderà. Ciò che può fare quello sforzo è preparare la strada per una forza ulteriore che potrà ucciderlo, rendendo quindi l’operazione tempestiva e possibile il suo successo. Inoltre incrementa l’intelligenza e l’intuizione per migliorare il carattere, che prepara anch’esso l’individuo e attrae quelle forze. Questi altro non sono che i poteri di perdono, di guarigione e soprattutto i poteri trasformanti della Grazia.
12.18.5.135Per quanto egli sforzi il suo intelletto non riuscirà a raggiungere la rivelazione finale, la più chiara illuminazione, visto che questo è un dono della grazia.
12.18.5.137Non è per un intervento speciale che la grazia divina appare nella sua vita. Perché essa era sempre lì, dietro a tutti i suoi sforzi, come radiazione costante e senza interruzioni dell'Io supremo. Ma quegli sforzi sono stati come l'issare delle vele su di una nave: una volta issate esse sono in grado di cogliere il vento e la propulsione inizia automaticamente.
12.18.5.139Quando i tuoi sforzi ti avranno portato fino ad un certo punto, solo allora essi saranno spinti da parte e lentamente attirati via da un altro potere – il tuo sé superiore…Questa esperienza della potenza superiore o del sé superiore viene sentita molto forte.
12.18.5.141,Un uomo può ricorrere alle proprie conoscenze e alle proprie azioni per portarsi su lunghe distanze sul cammino, ma alla fine dovrà rivolgersi alla grazia per i risultati finali.
12.18.5.142L’uomo non ha un suo potere per disporre della Grazia, ma ha il potere di voltare le spalle alla bieca soddisfazione col proprio ego e di gettarsi ai piedi dell’Io supremo – cioè alla fonte della Grazia.
12.18.5.144Quando egli diventa intensamente consapevole sia del sacro dovere di auto-migliorarsi che della pietosa debolezza che porta con sé, segue logicamente la necessità di ottenere la potenza redentrice e trasformante della Grazia. A questo punto egli è psicologicamente pronto a riceverla. Egli non può attirare la Grazia a sé, ma può solo invocarla ed attenderla.
12.18.5.146,Alla fine, dopo averci provato a lungo ed intensamente, scopriamo che il nodo dell’io non può essere sciolto. E’ a questo punto che dobbiamo ricorrere alla grazia, lasciandola lavorare su di noi, non facendo altro che dare il nostro consenso e accettare i suoi metodi.
12.18.5.147Se fallisce ma persevera nonostante i fallimenti, un giorno si troverà improvvisamente in possesso del potere di vincere, quel potere di ottenere quanto fino a quel momento era sembrato impossibile alle sue limitate abilità. Questo dono – e altro non può essere – è la Grazia.
12.18.5.149Se la grazia dovesse dipendere solo dal merito dell’uomo, se si dovesse lavorare per ottenerla, e guadagnare, non sarebbe più grazia. In realtà dipende dalla misteriosa volontà della potenza superiore. Ma ciò non significa che venga dai capricci della potenza superiore. Se un uomo si pone in un atteggiamento sufficientemente ricettivo e applica il monito “Stai fermo e sappi che io sono Dio”, già sta facendo qualcosa per attirare la grazia.
12.18.5.150Quando egli avrà passato con successo l'ultima prova, superato l'ultima tentazione, ed eseguito l'ultimo sacrificio del suo io, la sua ricompensa sarà a portata di mano. La Grazia dell'Io supremo gli si mostrerà in modo semplice, tangibile e totalmente avvolgente.
12.18.5.154La forza necessaria per una contemplazione mistica prolungata dapprima deve venire dalla persistenza dell’ego, ma alla fine verrà dalla Grazia dell’Io supremo.
12.18.5.156Anche se lo sforzo personale e la volontà di auto-dominio fanno molto per farlo andare avanti sulla strada, è la grazia, e solo la grazia che lo fa andare avanti nelle ultime fasi verso il suo obbiettivo o assisterlo ad uscire da un impasse in quelle precedenti.
12.18.5.157Entrare nella coscienza dell'Io supremo è un evento che può aver luogo solo attraverso la grazia. Eppure c'è un nesso tra questo e lo sforzo che lo ha preceduto...
12.18.5.159,Gesù disse che è la Grazia che da’ il via ad un uomo sulla strada verso Dio e ce lo tiene, anche se il suo cuore e la sua volontà debbono anch’essi fare i loro sforzi. Ramana Maharshi confermò questa dichiarazione.
12.18.5.161Come può lo sforzo dell’io causare la grande illuminazione? Può solo sgombrare la strada, pulire il suo veicolo e rimuovere le debolezze che l’hanno chiuso fuori. Solo il divino può concedere il divino. Vale a dire solo attraverso la Grazia si può raggiungere l’illuminazione…
12.18.5.162,Nessun uomo è escluso da quel primo tocco della Grazia che lo pone sulla strada della Ricerca. Tutti possono riceverlo, e alla fine, tutti lo ricevono. Ma tutto intorno a noi vediamo con grande evidenza che egli non sarà pronto per ciò fino a quando non avrà ricevuto sufficiente esperienza del mondo, frustrazioni e delusioni per farlo fermare e renderlo più umile.
12.18.5.163Alcuni ricercatori si deprimono e si scoraggiano quando si accorgono che la grazia è l’ultimo ingrediente essenziale per aver successo nella Ricerca. Ciò sembra togliere la questione dalle loro mani e farne una questione di fortuna. Così facendo essi assumono un atteggiamento troppo negativo. E’ vero che la grazia non è sottoposta al comando dell’uomo, ma l’atmosfera che l’attrae, le condizioni per cui può scendere ed entrare più facilmente dipendono da lui.
12.18.5.165La sua parte consiste nell'aprire una strada, rimuovere ostacoli, ottenere concentrazione in modo che la grazia dell'Io supremo possa raggiungerlo. L'unione di entrambe le attività produce il risultato.
12.18.5.169Il fatto che la Grazia sia una discesa dall’alto imprevedibile non significa che siamo del tutto impotenti in materia, che non possiamo farci niente. Possiamo almeno prepararci sia per attirare la Grazia che a rispondere correttamente quando arriva. Possiamo pulire i nostri cuori, addestrare le nostre menti, disciplinare i nostri corpi e favorire il servizio altruistico già da ora. Allora qualsiasi grido inviamo per invocare la grazia verrà aiutato e sottolineato da questi preparativi.
12.18.5.171Quando la sua passione più potente è di rendere reale la presenza dell’Anima e quando egli lo dimostra tramite gli sforzi ed i sacrifici della sua intera vita, egli non è lontano dalla visita della Grazia.
12.18.5.172Se egli vuole la grazia deve fare qualcosa per meritarsela, come badare alla perdita di tempo con attività e pettegolezzi banali se non addirittura dannosi (in quanto negativi); purificare il suo carattere; studiare le rivelazioni dei saggi; riflettere sul corso della sua vita; praticare una disciplina che fermi la mente e le emozioni.
12.18.5.174Quando la Ricerca diviene la più importante attività nella vita di un uomo, perfino più importante del suo benessere nel mondo, allora è verosimile che la Grazia possa diventare anch’essa una realtà nella sua vita piuttosto che una teoria.
12.18.5.175Il modo più comune, il modo più ordinario di attirare la grazia fu indicato dal monaco cartesiano Guigo, più di ottocento anni fa: “Sarebbe una rara eccezione raggiungere [il grado di ] contemplazione senza preghiera… la preghiera acquisisce la grazia di Dio.”
12.18.5.176Perdonando coloro che ci hanno fatto del male ci poniamo nella posizione di aver guadagnato il perdono per il male che noi stessi abbiamo causato.
12.18.5.181Coloro che chiedono all’Io supremo di dare loro la sua più grande benedizione, la sua Grazia, dovrebbero chiedersi che cosa sono pronti loro a dare all’Io supremo – quanto tempo, amore, sacrificio di sé e auto-disciplina.
12.18.5.183Queste ripetute preghiere e costanti aspirazioni, queste meditazioni giornaliere e frequenti studi nel tempo andranno a generare un’atmosfera di ricettività alla luce che viene diffusa su di lui dalla Grazia. La luce potrebbe giungere a lui grazie ad un libro o ad una persona, o potrebbe venire dall’interno grazie ad un’intuizione o ad un’esperienza.
12.18.5.184La Grazia viene sempre offerta, in maniera generale, ma noi non vediamo l’offerta. Siamo ciechi per cui la ignoriamo. Come possiamo rovesciare questa condizione ed ottenere la vista? Preparando le giuste condizioni. Primo, ritagliati un periodo ogni giorno – per cominciare un periodo breve – per ritirarti dal modo ordinario di vivere verso l’esterno. Concediti questo periodo per andare dentro, per meditare. Vieni fuori dal mondo per qualche minuto.
12.18.5.187Il fatto è che la Potenza superiore dispensa la grazia a tutti, ma non tutti sono sono capaci o pronti o vogliono riceverla, e non tutti sanno riconoscerla quando passa. Ecco perchè gli uomini devono prima lavorare su se stessi per prepararsi.
12.18.5.191Il segreto ultimo della Grazia non è mai stato risolto da coloro che non sanno che ad esso hanno contribuito le precedenti reincarnazioni...
12.18.5.194,Se egli cercherà di rispettare le condizioni di sincera auto-preparazione, e se cerca di praticare il servizio, la compassione e la gentilezza la Grazia arriverà…
12.18.5.199,La Grazia entra nella sua mente quando i pensieri sono immobili e silenziosi e nella sua vita quando l’ego è dominato ed abbandonato.
12.18.5.203Se egli non può costringere o comandare la grazia può almeno chiederla, lavorare e prepararsi per essa. Poiché se egli non è correttamente preparato tramite la comprensione potrebbe non essere in grado di sottoporsi ad essa quando arriverà, se la forma che assumerà non sarà di suo gradimento.
12.18.5.204Sono necessarie due cose prima che la Grazia si manifesti dentro di lui. Una è la sua capacità di riceverla. L’altra è la capacità di cooperare con essa. Per la prima deve umiliare l’ego; per la seconda deve purificarlo.
12.18.5.206Quando un uomo sente la necessità autentica di incamminarsi lungo un certo sentiero, ma non riesce a vedere come ciò sia possibile a causa di circostanze esterne o di emozioni interiori, lascia che abbia fiducia ed obbedisca a questo. Poiché se lo fa, la grazia dell’Io supremo riuscirà a manipolare tali circostanze o altererà di conseguenza quelle emozioni.
12.18.5.207,La vera barriera all'ingresso della grazia è semplicemente l'assorbimento dei propri pensieri su se stesso. Perchè allora l'Io supremo deve lasciarlo alle sue cure.
12.18.5.208Se esiste una legge collegata alla Grazia, è che come diamo amore all'Io supremo, così otteniamo la Grazia da lui...
12.18.5.209,Quando il Cristo chiedeva ai suoi ascoltatori di pentirsi egli non intendeva che essi avrebbero dovuto lasciare il loro presente stato di “peccato” e ritornare ad uno stato precedente che si supponeva virtuoso. Egli intendeva che bisognava lasciare totalmente il vecchio stato per andare avanti in qualcosa di interamente nuovo.
12.18.5.214Con la partenza dei desideri essi lasciano uno spazio vacante nel cuore da poter essere occupato dall’Io supremo.
12.18.5.224Dobbiamo fare spazio all'Io supremo se desideriamo la sua presenza. Ma possiamo farlo solo spingendo da parte gli oggetti, le condizioni e gli esseri che bloccano il cammino verso la nostra coscienza, a causa del nostro attaccamento ad essi. Rimuoverli non sarà la risposta a questo scopo, la risposta sarà il reciderli.
12.18.5.225Il lavorio interiore della Grazia è solo possibile se l’aspirante acconsente alla direzione che sta prendendo e supporta le trasformazioni che sta effettuando. Se lo sta recidendo da un attaccamento che egli non vuole abbandonare e se trattiene il suo consenso, la Grazia stessa sarà forse costretta a ritirarsi. La stessa cosa potrebbe succedere se egli si appiglia ad un desiderio da cui essa sta cercando di liberarlo.
12.18.5.229Se nessuno in questo mondo può ottenere la perfezione, ma solo avvicinarvisi, la mera realizzazione di questo fatto al momento giusto e dopo molti sforzi porterà ad una più profonda umiltà e resa. Ciò può aprire la porta del proprio essere alla Grazia, e quindi all’ esperienza beatifica dell’Io supremo, il Sempre-Perfetto.
12.18.5.230Ricorda sempre che tu sei presente dentro di Lui, ed Esso è sempre presente dentro di te. Quindi la fonte della grazia è anche dentro di te. Poni l’io nel silenzio, rimani immobile, ed osserva il fatto che la grazia è la risposta alla devozione che entra sufficientemente in profondità per avvicinare l’immobilità, è sufficientemente sincera per mettere da parte l’io. L’aiuto è vicino, quanto il tuo cuore. Continua a sperare!
12.18.5.234,La Grazia divina porta all’uomo non ciò che chiede ma ciò di cui ha bisogno. Le due cose a volte coincidono ma a volte no; è soltanto con il saggio che esse coincidono sempre; con gli altri potrebbero erigersi in grande conflitto.
12.18.5.235Nelle prime fasi del progresso spirituale la Grazia potrebbe mostrarsi nel concedere emozioni estatiche. Ciò lo incoraggia a perseguire la Ricerca e sapere che la sta perseguendo in maniera giusta. Ma una volta ottenuto quello scopo gli stati di gioia eventualmente scompariranno, come devono. Allora egli immaginerà in modo errato di aver perso la grazia, di aver lasciato incompiuto qualcosa che doveva fare, o che ha fatto qualcosa che non doveva fare. Il fatto è che la Grazia stessa ha causato questo vuoto, come prossima fase del suo progredire...
12.18.5.238,Se gli eventi esterni lo conducono in una posizione dove egli non riesce più a sopportarli e lo costringono a gridare al potere superiore, impotente, alla ricerca di sollievo, o se i sentimenti interiori portano umiliazione o riconoscimento della sua dipendenza da quel potere, questo schiacciamento dell’ego potrebbe aprire la porta alla Grazia.
12.18.5.242La grazia dell’Io supremo ci viene incontro esattamente al punto in cui la necessità è al massimo, ma non necessariamente dove noi la riconosciamo come tale. Dobbiamo imparare a lasciarle fare quello che vuole, non necessariamente ciò che noi vogliamo che faccia.
12.18.5.243… I fattori del Karma e della Grazia sono sempre presenti e il loro modo di operare in differenti situazioni della vita possono essere sempre diversi e non possono essere previsti.
12.18.5.253,Molti che chiedono la Grazia potrebbero essere sorpresi dall’apprendere che i guai che hanno seguito la loro richiesta erano in realtà la forma in cui il potere superiore ha concesso loro la Grazia.
12.18.5.262La Grazia lavora a partire dal centro dell’uomo verso l’esterno, trasformandolo dall’interno, e quindi il suo primo operare è sconosciuto alla sua mente ordinaria.
12.18.5.265A volte siamo sospinti ad effettuare azioni che risultano essere le nostre migliori, o quelle più fortunate, anche se al momento non lo sapevamo. Chi è che ci ha spinto? In questi casi o il karma o la grazia.
12.18.5.267Le leggi psicologiche che governano lo sviluppo interiore dei ricercatori spirituali spesso sembrano operare in modi del tutto misteriosi. Quello stesso Potere che egli potrebbe credere essergli stato negato – la Grazia – si sta occupando di lui anche se egli non ne è cosciente. In quei momenti maggiore è l’angoscia, più il Sé Superiore sta schiacciando l’ego. Più gli sembra essere solo e abbandonato, più il Sé Superiore potrebbe starlo attirando verso di Sé.
12.18.5.269La grazia dell’Io supremo sarà segretamente attiva dentro e fuori di lui, prima ancora di mostrarsi apertamente a lui.
12.18.5.271La Grazia non ha dei preferiti. Il suo lavoro è caratterizzato dalle proprie misteriose leggi. Non aspettartela in cambio per la sola fede, né per il solo sforzo. Provali entrambi.
12.18.5.275Egli può rendersi conto che l'opera della Grazia ha avuto inizio quando sente un attivo impulso dall'interno che lo sveglia dal sonno e che ricorre di giorno, che lo sollecita a praticare le sue devozioni, le sue rimembranze, le sue preghiere o le sue meditazioni. Lo trasporta dalla sua coscienza superficiale al suo essere interiore, un movimento che lentamente va indietro ad un'esplorazione sempre più profonda ed ad una scoperta di se stesso.
12.18.5.278Tutto ciò che può fare è accettareil dono interiore quando viene offerto, cosa non così facile come sembra. Troppe persone lo spazzano via perché il suo inizio è così delicato, così lieve da non puntare mai apertamente alle sue gloriose conseguenze.
12.18.5.282E’ un segno dell’arrivo della Grazia quando egli comincia a disprezzare se stesso e le sue debolezze, quando comincia a criticare la sua natura inferiore fino ad odiarla.
12.18.5.287Quando la grazia assume la forma di illuminazione spirituale questa potrebbe coglierlo di sorpresa, entrare inaspettatamente nella sua coscienza, e liberarlo improvvisamente dalle prolungate tensioni della ricerca.
12.18.5.293Quando la sua aspirazione cresce fino ad una intensità travolgente, questo è un segno che la Grazia non è poi così lontana.
12.18.5.296Il magnifico effetto del sonno profondo non è soltanto il recupero dell’energia fisica del corpo, ma vieppiù il ritorno dell’uomo a se stesso, il suo sé spirituale, alla pura coscienza universale. Notare che tutto ciò avviene senza alcuno sforzo da parte sua, senza alcun uso della sua volontà personale. Tutto gli viene fatto. La grazia agisce nello stesso modo.
12.18.5.299Quando egli sente il bisogno di piangere senza ragione apparente egli non dovrebbe resistere, poiché è un segno del lavorio della Grazia dentro di lui. Più egli si concede a questo impulso più rapidamente egli progredirà. Questa è un'importante manifestazione anche se il suo significato interiore non sarà compreso dal mondo materialistico.
12.18.5.302,Man mano che la luce della Grazia lo avvolge egli diventa consapevole delle tendenze e le propensioni, dei motivi e desideri che ostruiscono o si oppongono al risveglio nella consapevolezza dell’Io supremo.
12.18.5.307La Grazia lavora magicamente sull'uomo che si apre in modo umile e sensibile a riceverla. I suoi sentimenti personali vengono trasformati in un'ottava superiore impersonale. Perfino le sue debolezze causano occasione di ottenere senza sforzo le virtù opposte. I suoi desideri egoistici vengono trasformati dall'alchimia della Grazia in aspirazioni spirituali.
12.18.5.311Le sue tendenze innate potrebbero perdurare per qualche tempo – esse costituiscono il suo Karma – ma la Grazia le tiene sotto controllo.
12.18.5.317Dopo la discesa della grazia egli si sente innalzato da una potenza più forte della sua al di sopra di passioni turbolenti e spiacevoli bramosie, dei meschini egoismi e brutti odii che agitano la massa del genere umano.
12.18.5.319Invero il potere dell'Io supremo ha già lavorato su di lui, prima ancora dei suoi sforzi. L'impulso a cercare una relazione più stretta e cosciente con esso, la decisione di iniziare la ricerca – questi stessi pensieri sono sorti dalla sua influenza nascosta ma attiva.
12.18.5.324La pace ineffabile e l'armonia squisita che si impossessano del suo cuore sono i primi risultati della grazia.
12.18.5.326
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