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“Come faccio ad iniziare questo processo di reale auto-conoscenza?” La risposta comincia così: per prima cosa adotta il giusto atteggiamento. Credi nella divinità del tuo sé più profondo. Smetti di cercare altrove la luce, smetti di andare di qua e di là per il potere... Scolpisci sul tuo cuore le alte frasi: “Io posseggo potere illimitabile dentro di me; io posso creare una vita più divina e una visione più reale di quanto possegga adesso.” Fai questo e poi consegna il tuo corpo, il tuo cuore e la tua mente all'Infinito Potere che sostiene tutto. Sforzati di obbedire ai suoi suggerimenti interiori e poi afferma di essere pronto ad accettare qualsiasi destino ti assegni. Questa è la tua sfida verso gli dei ed essi ti risponderanno sicuramente. La tua anima verrà liberata, lentamente o di colpo; al tuo corpo verrà concesso un sentiero più sgombro attraverso le varie condizioni...
2.1.5.1,Chi vuole lavorare su se stesso? Chi pensa perfino che ha il dovere di farlo? Eppure questo semplice riconoscimento può portare alla scoperta di Dio.
2.1.5.4Ogni uomo dovrebbe essere se stesso, non rappresentare e copiare un altro. Ma dovrebbe essere il suo migliore se stesso, non il peggiore, il più basso, il minore. Ciò richiede crescita, aspirazione, sforzo da parte sua. In altre parole ciò richiede ricerca.
2.1.5.6Lo spirito divino esiste sempre nell'uomo, è sempre stato lì, ma fino a quando egli non cominci a coltivare la sua capacità di diventarne consapevole, tanto varrebbe che fosse non-esistente per lui.
2.1.5.8L’Io supremo è sempre lì; non ci ha mai abbandonati, ma deve essere cercato ardentemente, minuziosamente e con amore.
2.1.5.9Perché nonostante tutte le altre attrazioni visibili e toccabili, nonostante i tanti fallimenti e i lunghi anni senza frutto, tanti uomini per intere età e in così tante diverse terre abbiano cercato Dio, il quale è totalmente intangibile, ingestibile, senza forma, invisibile ed inaudibile? Perché il semplice e sorprendente fatto che l’Io supremo, che è la presenza di Dio in loro, fa parte della loro natura di esseri umani…
2.1.5.11,Poiché l'Io supremo è già lì, dentro di lui in tutta la sua immutabile sublimità, l'uomo non deve né svilupparlo né perfezionarlo. Deve solo sviluppare e perfezionare il proprio io, fin quando esso non diventi come uno specchio lucidato, tenuto alto a riflettere i sacri attributi dell'Io supremo e a mostrare apertamente le divine qualità che fino ad allora erano rimaste nascoste dietro di lui.
2.1.5.12La distinzione tra il suo sé inferiore e il suo sé superiore lentamente gli diventerà chiara attraverso l’esperienza interiore e la riflessione su di essa.
2.1.5.13Ciò che appare come ricercatore impegnato nella Ricerca è in realtà il sé spirituale che si sta cercando.
2.1.5.16Questa identificazione con il miglior sé dentro di noi è la situazione ideale per tutti gli uomini, che deve realizzarsi attraverso una lunga esperienza e molta sofferenza e accettando l'istruzione, seguendo la rivelazione, sviluppando l'intuizione, praticando la meditazione, e vivendo saggiamente...
2.1.5.18,Ogni essere umano ha un compito specifico da eseguire, per esprimere l’unicità che egli stesso è. Non può essere delegato a nessun altro. Nell’eseguirlo, se usa bene quest’opportunità, egli potrebbe essere condotto verso quella grande Unicità che è super-personale, al di là del suo ego e al di là di tutti gli ego.
2.1.5.19Pur viaggiando nella sua ricerca deve ricordarsi abitualmente di una verità facilmente dimenticata – che il suo viaggio lo porta dentro di sé, alla vera essenza di sé stesso.
2.1.5.21All’interno della sua maestria, all’interno della sua potenza colossale – eppure non l’hai ancora toccata. Per quanto poco hai combinato finora, puoi ancora fare grandi cose.
2.1.5.23Poiché in me esiste qualcosa di divino come l'Io supremo, in me ci sono qualità e capacità divine. Io sono essenzialmente saggio, potente, sono amore; ma fin quando io mi identifico con il piccolo io, metto in ombra queste grandi qualità...
2.1.5.25,Un uomo che volesse perseguire questa ricerca dovrà diventare un uomo diverso – diverso da ciò che era nel passato perché le vecchie tendenze innate dovranno essere sostituite da tendenze nuove, e diverso dagli altri uomini perché dovrà rifiutare di essere condotto senza resistere nella irresponsabilità, l’irriverenza, la grossolanità che lo pervadono.
2.1.5.26Non è necessario lasciar andare la propria umanità per trovare la propria essenza divina, ma solo la sua piccolezza, il suo soddisfarsi di traguardi banali.
2.1.5.28Laddove non ci sia tentativo di auto-miglioramento inevitabilmente c’è deterioramento. La Natura non ci permette di rimanere immobili.
2.1.5.31Se egli desidera entrare nel portale della filosofia molto probabilmente comincerà con gli altri, con quello che i filosofi hanno pensato e insegnato; ma alla fine egli dovrà fare un secondo inizio – con se stesso. Egli dovrà rivedere la sua psiche, la sua personalità, ma da una posizione distaccata, posizionandosi lontano da una parte. Dovrà decidere ogni ora di ogni giorno come applicare la verità, raccolta da libri e da insegnanti, agli eventi, ai doveri, alle occasioni e ai pensieri di quel giorno.
2.1.5.38Se un uomo è determinato ad avere successo nella sua impresa e ottimisticamente crede che ci riuscirà, i suoi sforzi aumenteranno e verranno rafforzati, verranno presi rischi da cui altrimenti fuggirebbe; e anche se non riuscirà a centrare le sue aspettative, c’è una buona speranza che andrà oltre quanto aveva sperato. Ciò che mi ha detto Ramana Maharshi durante il nostro primo incontro è l’opposto: “Quello è il modo più sicuro di handicapparsi da soli” esclamò “questo appesantimento della propria mente con il timore del fallimento e il pensiero dei propri possibili insuccessi. L’errore più grande di un uomo è di pensare che egli e debole di natura … Uno può e deve conquistare”.
2.1.5.44L’amore per il prossimo è una virtù eccellente ma non potrà mai prendere il posto della migliore di tutte le virtù, cioè l’amore per l’anima divina.
2.1.5.48,L'uomo che è scontento del mondo come lo trova e si impegna a cambiarlo, deve iniziare da se stesso. L'autorità per questa affermazione viene data dalle idee di Gesù che donano la vita, e dalle parole di Gautama che donano luce.
2.1.5.49Egli ha abbastanza da fare con la scoperta e la correzione delle proprie deficienze o debolezze, per non immischiarsi nella critica di quelle degli altri.
2.1.5.50La Terra Santa, che fluisce con latte e miele, è dentro di noi, ma la natura selvaggia che dobbiamo attraversare prima di raggiungerla è anch’essa dentro di noi.
2.1.5.56Perché Gesù ha avvertito gli uomini di non cercare il sé cristico nei deserti o nelle caverne dei monti? E’ per le stesse ragioni che diceva loro costantemente di cercarlo dentro di sé, e consigliava loro di essere nel mondo ma non del mondo
2.1.5.61Non ti aspettare di trovare maggior verità e maggior significato nel mondo al di fuori di quanto ne potrai trovare dentro di te.
2.1.5.62L’unica persona di cui hai bisogno per questa grande opera sei tu stesso. Smetti di guardare all’esterno e guarda dentro di te, perché lì c’è non solo il materiale con cui lavorare ma anche la divinità interiore per guidarti.
2.1.5.65La verità ci verrà data: non saremo lasciati a morire di fame per averla. Ma ci verrà data a seconda della nostra capacità di riceverla.
2.1.5.74Solo quando tutta la mente – che si è inconsciamente evoluta attraverso i regni minerale, vegetale, animale e umano inferiore – entra nella ricerca, entra coscientemente nello sviluppo della propria coscienza.
2.1.5.76L’egoismo che falsifica il nostro vero senso dell’essere e il materialismo che distorce il nostro vero senso della realtà sono malattie che difficilmente possiamo curare attraverso i nostri sforzi. Soltanto facendo appello, con amore e fiducia, ad un potere superiore, che sia incarnato in noi stessi o in un altro essere, può alla fine spezzare il loro incanto ipnotico. Tuttavia saranno i nostri sforzi che dovranno dare inizio alla cura.
2.1.5.78In ultima analisi far progressi interiormente è tutto quel che conta, tutto il resto passa salvo il frutto dei nostri sforzi spirituali.
2.1.5.80L’ideale qui non è diventare un santo senza peccato bensì diventare un essere umano illuminato ed equilibrato.
2.1.5.82The aspirant's decision to aim for the highest Goal is the governing factor: if he sticks to this decision, he is bound to succeed sooner or later. The question now arises: What is this Goal? It is the fulfilment of the Real Purpose of life, as apart from the lower purposes of earning a livelihood, rearing a family, and so forth. The aspirant will become fully Self-conscious--as aware of the divine Overself as he now is of his earthly body. And this achievement will be perpetual, not just a matter of occasional glimpses or fleeting intuitions...
2.1.5.84,Poichè l'interrelazione tra karma esterno e forza di carattere interno è così vicina egli deve comprendere che tali difficoltà dono connesse al suo stato interiore, e che inizierà a risolverle rimuovendo le imperfezioni del suo stato interiore...
2.1.5.85,Anche se questa meta non è facile da ottenere, egli deve rifiutare di lasciar andare la speranza. Il cammino è giusto di per se stesso, ed alleandosi con esso egli si allea con ciò che dopotutto è la più grande forza del mondo.
2.1.5.85,Il sé divino è sempre lì, dentro di lui, non è mai assente da lui, nemmeno per un secondo. E' il testimone incessante dei suoi sforzi e delle sue aspirazioni. Quando l'uomo ha tentato abbastanza a lungo e con costanza tutto ad un tratto esso verserà su di lui tutta la sua Grazia.
2.1.5.89,E' solo questione di trovare l'Io supremo e permettergli di dominare da quel momento l'ego. Quindi l'ego non viene ucciso, bensì rimesso al proprio posto, più in basso. Ma prima di tutto egli deve diventare cosciente dell'Io supremo, deve sentirlo come presenza vivente, e deve farlo per tutto il giorno e tutta la notte, sveglio o addormentato. Questa è la meta...
2.1.5.89,… La ricerca della propria anima divina è diventata la sua stella polare. Era naturale che egli trovasse ripugnante all'inizio l'idea di sconfiggere l'ego, ma adesso vede quanto questo sia auspicabile. Tuttavia ciò non significa che egli debba rinunciare all'io nella vita pratica; poiché fin quando egli si trova nel corpo fisico l'ideale è di trovare un giusto equilibrio tra egoismo e altruismo, perchè gli servono entrambi...
2.1.5.89,Ogni essere alla fine sarà costretto a rendersi conto della propria sacralità: e soltanto allora la sua ricerca di felicità troverà compimento.
2.1.5.91Lo scopo ultimo è di scoprire che esiste una sola realtà, di cui ogni cosa è solo una parte, che la separatezza dell'io personale è solo superficiale, che la Verità è provata dalla coscienza dell'unità. Il primo frutto di tale scoperta è necessariamente il dedicare la propria vita al servizio di tutte le creature, al servizio senza sosta per il benessere universale...
2.1.5.92,Dimenticare l'io ma ricordare l'Io supremo – così semplice, eppure così difficile.
2.1.5.93Non il trovare l'Energia dello Spirito, ma lo Spirito stesso è il fine ultimo. Non i suoi poteri o effetti o qualità o attributi, ma l'attualità del puro essere. L'aspirante non si deve fermare con alcuno di questi, ma deve andare avanti.
2.1.5.94Egli deve cercare la misteriosa essenza di se stesso, cosa che egli raggiunge in rare, benedette e indimenticabili occasioni. Essa affascina perché è anche Perfezione, sempre cercata ma mai trovata prima nel mondo esteriore.
2.1.5.95Egli giunge finalmente alla piena coscienza del suo essere interiore, la sua anima...
2.1.5.97,Se lo scopo lontano di questa ricerca è la scoperta del vero essere, questo non esclude e non dovrebbe escludere la più piena crescita dell'essere umano, la massima realizzazione delle sue più ampie capacità, rendendo palese ciò che è latente.
2.1.5.98Il loto, stupendo fiore dell'Oriente, viene molto usato come simbolo dello scopo che dobbiamo raggiungere. Esso cresce nel fango ma non ne viene nemmeno sporcato. Si appoggia sul pelo dell'acqua ma non ne viene nemmeno macchiato. E' di colore bianco puro, in stridente contrasto con l'ambiente sporco dov'è di casa. Quindi la vita interiore del discepolo dev'essere senza macchia, senza sozzura, pura, anche se la sua vita esteriore scorre giocoforza nelle condizioni più materialistiche o in mezzo alla gente più sensuale.
2.1.5.100Ciò che pochi uomini ritengono valido, e che pochi trovano, è comunque la cosa più preziosa da cercare. Che cos'è? E' ciò che una volta trovato non si può più perdere, una volta visto deve essere amato, e una volta percepito risveglia tutto ciò che è il meglio in un uomo.
2.1.5.101La sete di perfezione è certamente presente dentro di noi. Questa sete punta ad un suo eventuale diminuire. Ma questo non implica che possiamo ottenerla mentre siamo ancora nella carne e su di un livello di esistenza dove tutto, come dice il Budda, è destinato al decadimento e alla morte. Più verosimilmente verrà fatto ad un livello più alto dove tali limitazioni non esistono...
2.1.5.102,Il compito fondamentale dell'uomo è primo liberarsi dalle tirannie animali e egoiste, e secondo evolversi nella consapevolezza del proprio sé spirituale.
2.1.5.103La sua ricerca volgerà alla fine solo quando vedrà la Verità senza veli, e non in occhiate momentanee, ma per il resto della sua vita, senza interruzioni.
2.1.5.106Noi dobbiamo portare questa consapevolezza dell’Io supremo come aspetto permanente e perpetuo nella nostra vita attiva.
2.1.5.107Molti si soddisfano di ottenere una semplice occhiata dell'Io supremo, ma pochi altri no. Cercano una costante permanenza presso l'Io supremo, e nel massimo grado possibile.
2.1.5.109Ma l'obbiettivo principale della ricerca non sono tanto quei miglioramenti nella salute del corpo, nel coraggio, nel carattere, nell'auto-controllo – pur benvenuti – quanto la scoperta della verità e il vivere al cospetto del divino.
2.1.5.110Quel che sceglierà all'inizio della sua ricerca predeterminerà ciò che egli diverrà alla sua fine. E la scelta sta tra una fuga centrata sull'io e un'attività senza io. Entrambi le strade gli daranno una gran pace. Entrambi gli permetteranno di rimanere fedeli al suo richiamo interiore. Ma quello più difficile darà anche qualcosa all'umanità sofferente. Una salvezza esclusivamente personale non potrà soddisfare l'aspirante filosofo.
2.1.5.116Le esperienze spirituali avvenute nell'adolescenza sono indicazioni che egli ha la possibilità di viaggiare sul cammino spirituale. Ma egli deve decidere se preferisce esperienze anormali occulte o la crescita meno drammatica, più lenta nel coltivare la sua anima divina. Un principiante non riesce a mescolare senza rischi le due mete. E può aspettarsi di avere l'aiuto di un mistico avanzato solo se cerca la meta più elevata.
2.1.5.117L’illuminazione è possibile per tutti gli uomini, perché essi sono incarnati in forme umane, non animali. Ma non tutti gli uomini sono disposti a pagarne il prezzo nel controllare la mente e sottomettere le emozioni.
2.1.5.131Se il lettore trova troppo faticoso questo compito dovrà ricordare che la ricompensa non sarà meno dell’illuminazione.
2.1.5.132E’ un bene almeno sapere verso quale meta si stia dirigendo l’umanità così lentamente ed inconsapevolmente.
2.1.5.134,Questo traguardo potrebbe sembrare poco attraente a molti, trattenuti come sono dai loro attaccamenti; ma è affascinante e allettante per alcuni, “anime vecchie” molto esperti dopo una serie di vite sulla terra, i cui valori sono cambiati, le cui seduzioni ed illusioni sono state eliminate. Si sentono come vagabondi che tornano a casa.
2.1.5.138La realizzazione potrebbe sembrare troppo dura ma non è impossibile. La miglior garanzia di ciò è l’eterna presenza dentro di lui dell’anima divina.
2.1.5.145Che l’Io supremo non solo è, ma è anche raggiungibile, è la premessa e la promessa della vera filosofia.
2.1.5.154Quel momento magnifico in cui egli può guardare direttamente entro sé stesso, dall’ego all’Io supremo, aspetta i suoi sforzi.
2.1.5.157Se l'obiettivo sembra troppo lontano, o la salita troppo ripida... e allora? Fa' quel tanto o quel poco che puoi per avanzare. Se ti manca la forza di fare tutta la strada, allora fanne un pezzo. Le tue aspirazioni e le tue opere spirituali influenzeranno la natura del tuo prossimo corpo e le condizioni della tua prossima incarnazione. Niente verrà perduto. Capacità più elevate e circostanze più favorevoli saranno a tua disposizione se le hai meritate. Ogni virtù volontariamente coltivata porta ad una rinascita più piacevole. Ogni debolezza a cui è stato trovato rimedio porta alla cancellazione di una rinascita spiacevole.
2.1.5.161La direzione generale dei suoi pensieri e delle sue azioni – piuttosto che i pensieri ed azioni stessi – insieme all’ideale che egli contempla abitualmente, è ciò che è più importante e più significativo nella sua vita.
2.1.5.165,Se non ci fosse alcuna possibilità di trovare una via d’uscita da questa condizione di prigionia del corpo, di incastro del tempo, allora nessuno si sarebbe mai auto-realizzato, e tutte le prediche religiose, ed insegnamenti filosofici sarebbero stati futili. Ma sappiamo dalla storia e dalle biografie che tale realizzazione è stata sperimentata in ogni parte del mondo, ed in tutti i tempi, per cui non ci si dovrebbe scoraggiare.
2.1.5.170L’uomo che ha visto la luce e sperimentato il suo calore preferirà il proprio modo di vivere se è conseguenza del suo risveglio.
2.1.5.172La pace della mente può essere raggiunta in questo mondo: non c’è bisogno di aspettare il passaggio al prossimo.
2.1.5.174Lasciamolo andare avanti, rapidamente o lentamente, come più gli conviene, ed anche a modo suo, sempre come meglio conviene alla sua individualità che egli ha modellato attraverso le reincarnazioni fino alla sua presente immagine, da cui deve iniziare e procedere oltre.
2.1.5.194La vita-sentiero di ogni uomo è unica. Potrebbe non essere nel suo migliore interesse di conformarsi ad una tecnica impostagli da un altro o di limitare i suoi sforzi ad uno schema che ha funzionato per altri. Ciò che potrebbe essere giusto per un altro che si trova ad uno stadio di sviluppo diverso potrebbe essere sbagliato per il neofita.
2.1.5.206I cambiamenti delle circostanze che portano a incertezze riguardo il futuro non lo spaventeranno. Lo interesseranno. Cercherà di scoprire se indicano la strada all’arrivo di nuove forze di esperienze necessarie per il suo ulteriore sviluppo.
2.1.5.216Le asserzioni secondo cui i cammini più semplici, come la devozione o il ripetere una dichiarazione possano portare all’obiettivo, non sono né vere né false, in quanto esse conducono al cammino filosofico, che a sua volta può condurre direttamente all’obiettivo.
2.1.5.225In breve, lascialo conoscere se stesso. A quel punto egli avrà la chiave per una migliore conoscenza di altre cose, soprattutto del significato della propria vita.
2.1.5.248,A nessuno viene richiesto di intraprendere più di quanto sia all’interno delle proprie forze o circostanze… Lasciamo che assorbano alcuni principi fondamentali che abbiano per loro un’attrazione speciale o che siano più facilmente comprensibili rispetto ad altri. Lasciamo che pratichino solo alcuni minuti di meditazione una volta o due a settimana, se non trovano il tempo o la voglia di praticare di più… così prendono il primo passo per stabilire le giuste tendenze.
2.1.5.249,Non permettere al passato di tenerti a bada. Non permetterlo a memorie appesantite di polvere. Rendi la giornata di oggi una nuova giornata, un nuovo inizio.
2.1.5.261Egli non si deve scoraggiare perché gli altri sono andati avanti sul sentiero più rapidamente... il fatto è che l’obiettivo che egli cerca è già alla sua portata. Egli è l’Io supremo a cui tenta di unirsi...
2.1.5.267,Mostra litigiosità o cerca di conquistarla; si perde nelle attività della giornata o si salva da esse in un ritiro di una mezz’ora. Lascia i pensieri o i sentimenti negativi nel suo cuore o cerca di allontanarli da lì. Pratica una relazione più vasta e un atteggiamento più gentile nei confronti di coloro che incontra nelle sue attività giornaliere, o non capisce perché questi – e non altri che sono totalmente differenti – sono stati messi sul suo cammino dall’Intelligenza Infinita. Il suo ambiente è in realtà un luogo di prove e una scuola di disciplina…
2.1.5.285,La Visione Cosmica, che rivelò la Presenza dell’Intelligenza Infinita attraverso tutta la vita, attraverso l’universo e attraverso la storia, che mi ha spiegato tante Leggi Superiori, mi venne in maniera incongrua mentre mi trovavo in una stanza d’albergo a Chicago…
2.1.5.285,Quattrocento anni fa Sebastian Franck, un tedesco che aveva raggiunto la piena realizzazione spirituale, scrisse: “Noi non abbiamo bisogno di attraversare l’oceano per trovarLo – il Verbo è vicino a te, è nel tuo cuore”.
2.1.5.286,… non appena ci si sistema nella speranza e con la fiducia di scoprire le forze più profonde dentro di noi esse iniziano subito a diventare attive.
2.1.5.287,Per coloro che desiderano viaggiare in India o in altro luogo alla ricerca della salvezza o di un maestro che possa condurli verso di essa, bisogna chiedersi: “Non riesci a vedere che se ti rechi lì dovrai comunque confrontarti con il tuo ego, o lì o qui? Cerca più in profondità nel tuo cuore, perché è lì che si trova in realtà quel che stai cercando.”
2.1.5.291Un uomo potrebbe andare in Oriente e non ottenere niente. Non è l’esuberanza emotiva che produce un alto risultato spirituale, né la visita di tanti ashram, ma la profondità e la concentrazione con cui si vede la verità.
2.1.5.295Esiste una formula Indiana che copre tre fasi progressive della ricerca: Ascolto, Riflessione, Illuminazione. Che significa: Ricevere delle istruzioni (dal guru o dai testi), Pensare costantemente agli insegnamenti fino a quando essi siano assimilati a fondo, Sperimentare le occhiate di natura mistica. Alla fine di questa terza fase l’aspirante deve non solo ripetere e prolungare le occhiate fino a quando la sua intere vita è permeata dalla saggezza e dalla pace che è il loro frutto, ma anche ricevere ed applicare la più elevata e finale dottrina filosofica. Con ciò la sua illuminazione diviene “naturale”, senza sforzo, senza interruzione. Diventa un tutt’uno con la sua attività, stabile sia che si trovi ad agire nel mondo o seduto in meditazione.
2.1.5.300Nel corso della sua vita lo studente passerà da una fase di sviluppo ad un’altra, e gradualmente arricchirà ed espanderà il suo intero carattere.
2.1.5.302L’attitudine di fede in un'altra persona è indubbiamente d’aiuto per chi inizia, a condizione che tale fede sia giustificata. Ma è necessariamente una fase inferiore all’attitudine di fede nella propria anima. Rivolgersi all’interno anziché a ciò che è esteriore, superare la tendenza verso l’esteriorizzazione significa ascendere ad una fase superiore.
2.1.5.308Anche se il moto verso l’illuminazione prosegue per stadi, il vero momento dell’illuminazione viene d’un tratto, con un’improvvisa trascendenza del buio in cui l’uomo normalmente vive.
2.1.5.314Se persevera, verrà il momento in cui la sua mente si orienterà con naturalezza verso il polo spirituale dell'essere. E questo accadrà per suo conto, senza spinte da parte sua. Non ci sarà attività esterna che possa bloccare tale processo, perchè per renderlo possibile la sua mente dovrà apparentemente raddoppiare la sua attività: in primo piano sembrerà occuparsi del mondo esteriore, sullo sfondo si occuperà all'Io supremo.
2.1.5.315I gradi ascendenti dell’iniziazione nella comprensione superiore della verità e un’ampia capacità di ricevere la consapevolezza contemplativa si aprono davanti a lui uno dopo l’altro, man mano che egli supera ogni successivo test che conduce ad essi. Tali test consistono, nei gradi più bassi, della volontà di sottomettere le abitudini fisiche, passioni, e desideri alla disciplina, e nei gradi superiori volontà di sottomettere i pensieri e i sentimenti. Alla fine essi portano ad un progressivo distacco dalla parte animale e dall’io.
2.1.5.317Quest'occhiata momentanea dell'Io supremo fornisce il vero inizio della sua ricerca. La sua realizzazione senza sosta ne fornisce la conclusione finale.
2.1.5.320Quando comincerà a percepire la pace interiore e l’esaltazione che è quasi un profumo sulla soglia dell’Io supremo, potrà capire quanto sia vera la vita interiore e paradossalmente, quanto sia incomprensibile, indescrivibile e immateriale dal punto di vista ordinario. E’ un qualcosa, eppure non è qualcosa, che può essere messo in forma o struttura afferrabile dai cinque sensi. Comunque c’è, ed è l’Anima immortale.
2.1.5.321L’uomo-persona deve crescere e svilupparsi in modo adeguato come uomo. Solo dopo questo egli raggiunge la fase quando è sicuro, e non prematuro, disfare l’io e distruggere il suo dominio. Poichè dopo questo momento quest’ultimo diventa una tirannia quando il suo compito è di renderlo sottomesso.
2.1.5.322Come inizio è buona cosa di credere in Dio. Come passo successivo è ammirevole cercare di avvicinarsi di più a Dio attraverso il culto - ma non basta. E’ il compimento di un dovere ancora più elevato quello di cercare di sapere quale è il collegamento con Dio in noi, che diversamente dall’uomo è di natura divina.
2.1.5.326L’ordine del progresso va da credenza a conoscenza e quindi all’amore per ciò che si è conosciuto.
2.1.5.327Se un uomo giunge a questa Ricerca attraverso il pensiero, o la sofferenza, o per il fato, arriverà all'amore se rimane con essa, amore di ciò che brillava durante la sua prima occhiata, amore per l'Io supremo. E' come il bambino che perde e poi ritrova il genitore.
2.1.5.328In primo luogo egli ha una vaga sensazione di essere attratto dall’Io supremo. In seguito ci mette molta più attenzione, ci pensa frequentemente, a lungo andare l’attenzione cresce si sviluppa in concentrazione e questa, a sua volta, culmina nell’assorbimento. Alla fine egli può dire, insieme ad al Hallaj: “ Io non vivo in me stesso, solo in Te. Ieri notte ho amato, stamattina io sono Amore”.
2.1.5.329Le fasi della formazione filosofica normalmente iniziano con l’ottenimento della conoscenza teorica degli insegnamenti. Appena stabilizzato questo, esso cresce in un’aspirazione per un auto-miglioramento e in uno sforzo per modellare il carattere e la condotta in conformità con l’ideale filosofico. Tale periodo di maturazione spesso è lungo e difficile. Nella terza fase l’ “occhiata” dell’illuminazione comincia ad essere esperita: La prima occhiata ha un effetto di lunga portata e spesso lo si associa con il primo contatto con una guida spirituale ispirata, o con gli scritti di un tale individuo. In alcuni casi c’è una serie diversa di passi. Prima viene l’occhiata, poi lo studio teorico, lo sforzo di esprimerlo vivendo viene da ultimo.
2.1.5.330Il fatto che un'esistenza superiore sia possibile per tutta l'umanità può essere una forte sensazione intuitiva o una forte credenza religiosa. Può svilupparsi grazie all'esperienza di un'occhiata mistica verso una realizzazione personale, oppure in maniera più duratura, più vera, attraverso l'esperienza della visione filosofica.
2.1.5.332Se egli giunge alla ricerca con tutto il suo essere, rivolgendo ogni lato di esso alla luce e alla disciplina della ricerca, egli si potrà aspettare con fiducia la piena intuizione, la piena trasformazione…
2.1.5.353,La prima ricompensa è la verità realizzata in ogni parte del suo essere, il sé inferiore diventandone lo strumento dell’Anima. La seconda ricompensa è la pace, intensamente soddisfacente e gioiosa. Tuttavia ne sono necessari prerequisiti un’acuta bramosia per la coscienza dell’Anima, una volontà di cedere tutto interiormente ad essa.
2.1.5.354Con ogni anno di maggiore esperienza e di applicazione continua egli troverà sempre di più la verità di questi insegnamenti. Come conseguenza non riuscirà a non amarli sempre di più.
2.1.5.359Colui che trova soccorso solo nell'io personale è costantemente sottoposto alle sue limitazioni e ristrettezze; di conseguenza è afflitto da tensioni e ansietà. Colui che lo lascia andare e si apre, che trova rifugio nell'Io superiore, lo trova infinito e senza limiti, e di conseguenza è pieno di pace interiore.
2.1.5.364La ricerca inizia spesso con una grande tristezza ma finisce sempre con grande felicità…
2.1.5.365,Quando avrà portato alla pace il cumulo di emozioni, quando avrà abituato i suoi pensieri all’obbedienza, quando avrà combattuto e vinto l’io stesso, egli raggiungerà lo stato di pace.
2.1.5.368Penetrare nella presenza di un’elevata ispirazione, sentire il suo modo di nobilitare e capire il suo messaggio porta una gioia profondamente soddisfacente.
2.1.5.369Nessuno può seriamente lavorare in un corso di filosofia superiore senza trovarsi alla fine un essere migliore e più saggio di quanto fosse prima. E tale risultato gli verrà quasi inconsapevolmente, poco alla volta, attraverso il potere creativo del giusto pensare.
2.1.5.376Qui sul caqmmino per il ricercatore non sarà solo possibile incontrare i pensieri più profondi della mente umana, ma anche le sue esperienze più elevate.
2.1.5.378Colui che trova l'Io supremo perde i fardelli, le miserie e le paure dell'ego.
2.1.5.379Come può la ricerca rimuovere le sue paure? Fornendogli prima o poi la ferma assicurazione che il potere della grazia dell'Io supremo non è soltanto illuminazione ma anche protezione.
2.1.5.380Lentamente, man mano che egli si sforza di andare avanti con il suo lavoro interiore, le sue manchevolezze e fragilità cadranno, e quell'essere migliore e sempre luminoso che è nascosto da queste ultime comincerà a rivelarsi.
2.1.5.381Le sue meditazioni tendono a renderlo sensibile e i suoi studi a renderlo partecipe; le due qualità si combinano bene così che gli altri si rendono conto di quanto sia gentile nelle sue relazioni personali.
2.1.5.384Arriverà il momento quando cambieranno i valori, quando le ambizioni, i poteri, i possessi e le acquisizioni verranno tutti rimessi al loro giusto posto, quando la loro tirannia sulla volontà e i sentimenti troveranno la loro fine.
2.1.5.386Coloro che si sforzeranno di comprendere cosa significhi tutto ciò, e che faranno quanto potranno per praticare gli esercizi richiesti, troveranno con gioia sempre maggiore che quella nuova vita si sta aprendo davanti ad essi.
2.1.5.388Quando è sufficientemente avanzato questo lavoro interiore, alcuni tratti del carattere aumenteranno di potenza, o appariranno per la prima volta. Tra questi la pazienza, la buona volontà, la stabilità, l’autocontrollo, la serenità, l’equilibrio.
2.1.5.389Qualsiasi uomo può scoprire la presenza della divinità dentro di sé, se lavorerà pazientemente attraverso il cammino prescritto da libri autorevoli o da una guida competente. Non è prerogativa esclusiva di un genio spirituale di scoprirla.
2.1.5.399Invece di dover elemosinare da un uomo o da una donna briciole di affetto dal loro tavolo, egli troverà una vera fontana di amore che sempre scorre nel profondo del suo cuore, per cui sarà sempre disponibile per lui nella massima misura. Questo è l’unico amato che mai lo diserterà, l’unica controparte dell’anima che rimarrà per sempre con lui, l’unica anima gemella che può cercare con l’assoluta certezza che è veramente la sua.
2.1.5.406,Dalla prima momentanea occhiata all’anima fino al suo riposo finale in essa, egli viene diretto ad accettare la verità secondo cui l’amore che egli vuole e che spera di trovare al di fuori di sé deve essere trovata dentro di sé. Il vero amato non è una persona ma una presenza...
2.1.5.406,Colui che è sufficientemente preparato per riconoscere lo Scopo più Elevato della Vita, e che ha il coraggio di cambiare e migliorare il suo modo di pensare, sostituendo i pensieri negativi con quelli positivi, sarà certamente ricompensato con circostanze migliori e maggior felicità di quanto non goda attualmente.
2.1.5.415...Anche pochi anni di studio della filosofia porteranno un beneficio certo nella vita dello studente. Lo aiuterà in tantissimi modi diversi, in maniera inconscia, qui sulla terra, e lo aiuterà in maniera definitiva dopo la morte, durante la sua vita nel prossimo mondo dell'essere.
2.1.5.416,Anche se le sue promesse ed esperienze potrebbero non sembrare affascinanti nel senso mondano, la Ricerca rivela di essere in sé il miglior modo possibile di vita.
2.1.5.417L'aspirante potrebbe già aver scoperto da solo alcuni dei benefici interiori derivanti dalla Ricerca. Una volta sperimentato l'Io supremo come presenza sentita, vivente nel proprio cuore, si allenta la morsa dei desideri egoici – insieme ai loro cambiamenti d'umore emotivi – sulla propria coscienza, la quale si innalza ad un livello superiore, dove egli diverrà rapidamente consapevole di un meraviglioso appagamento interiore che lo lascerà calmo e senza turbamenti, nonostante le circostanze esterne avverse...
2.1.5.419,... Egli dovrà prima stabilire la connessione con l'Io supremo, in modo tale che la forza e la comprensione di quest'ultimo possa guidarlo senza sforzo. Nel momento in cui tale connessione è stabilita l'aspirante diverrà consapevole dei risultati della discesa della Grazia Divina sulla sua persona. Questo momento è imprevedibile, ma per colui che rimane fermo nella Ricerca il suo arrivo è una certezza.
2.1.5.419,Malgrado la tragedia e l’orrore dei giorni nostri coloro che hanno occhi per vedere possono ancora vedere le braccia divine che ci sorreggono. Malgrado la presenza delle mostruosità del mondo, esiste anche la presenza dell’Io supremo, bellissima, raggiante, benevola ed indistruttibile.
2.1.5.421,Prima dedica le tue energie al lavoro fondante dell’apprendere la filosofia, al miglioramento del carattere, alla disciplina dell‘emozione e alla coltivazione della calma…
2.1.5.432,La più profonda esperienza spirituale va al di là del pensiero e dell’emozione e soprattutto al di là dell’io personale. Solo allora si entra in contatto con il potere-vita dell’Infinito che sta dietro ad ogni cosa e che è il reale scopo di questa Ricerca.
2.1.5.433,
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